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25 Luglio 2054, Svizzera, The Lotus Academy

Kathy si massaggiò gli occhi stanchi e si rassettò la coda: quelle morbide onde cineree fluttuavano spinte come da un vento invisibile. Sentiva l'aria condizionata accarezzarle il collo fino a farla rabbrividire. Allargò il video sul tablet e studiò le sigle sul fondo dell'immagine almeno per la millesima volta. La ragazza che vedeva riflessa nello schermo non era più solo una sedicenne che voleva con tutta sé stessa fare colpo su un talent scout di Harvard. Quei sei mesi l'avevano trasformata profondamente nell'animo e nel corpo. Portava scolpite sulla pelle le cicatrici dei suoi errori. Aveva dovuto mettere tutto in discussione, giorno dopo giorno, in quella pazza scuola. L'avevano mutata e ora che sapeva da cosa l'avevano salvata capiva di non poter più tornare indietro e fingere semplicemente che nulla fosse accaduto. Risalì versò il centro dell'immagine: un ragazzo legato a un lettino. Non aveva mai conosciuto Jacob. Non si faceva troppe illusioni: in un'altra vita forse a mala pena si sarebbe accorta di lui. Eppure, condividevano qualcosa di unico e rarissimo al mondo: una sequenza di geni LWF B e W. Fece ripartire il video. L'audio non lo metteva mai: troppo agghiacciante. Bloccò l'immagine sui fulmini di elettricità statica che dipartivano dal corpo esanime di Jacob.

Allargò sul volto di Jacob. Il colore dei suoi occhi la lasciava sempre senza fiato: era come se emanassero luce. Non era qualcosa di normale. Forse nessuno di loro lo era dopotutto, quanto meno dopo la mutazione. Sapeva di non poter più tornare indietro. Tutto sommato col suo potere le era andata abbastanza bene. In qualche modo riusciva a conviverci anche se ormai tutti non la guardavano più allo stesso modo. Non era mai stata popolare nella vecchia scuola, ma non era tanto quello a darle fastidio. Era che smettessero di parlare quando si avvicinava. A volte dai loro pensieri riusciva a ricostruire il discorso, altre volte invece sentiva solo pietà ed era ciò che più la irritava. I pensieri delle persone sono complicati, aveva imparato: non sempre filano dritti verso la meta, assomigliano più a quelle vecchie trasmissioni radio dove ogni tanto il segnale manca perché disturbato. I pensieri mutano, si trasformano, si interrompono. E quando si trovava in mezzo a tante persone aveva imparato a fingere che fossero come rumore di fondo. Era questione di sopravvivenza altrimenti rischiava di essere subissata dalle loro angosce, dai loro dubbi, tutti assieme riversati su di lei. Un fiume in piena da cui si sentiva soffocare.

Quella ragazza dagli occhi grigi non era più una sedicenne qualunque: ora mezzo mondo sapeva il suo nome, ma non era mai stato quello a interessarla. Voleva solo indietro la sua vita e al momento non c'era ancora riuscita. Il senato americano aveva istituito una commissione d'inchiesta. Helene Wolfe si era dimessa dall'incarico di governo. Poteva sembrare un gran risultato. A Kathy sembrava solo una mossa per distogliere l'attenzione dal vero obbiettivo: la lista. Per ora nessuno aveva ancora messo in calendario la loro proposta di cancellarla. Certo quella donna meritava la gogna, ma se quella "lista" non fosse caduta nessuno di loro sarebbe potuto mai tornare a casa, specialmente ora che il mondo sapeva cosa poteva fare un LWF mutato. L'anonimato era la loro unica speranza.

- Kathy, possiamo avere la tua attenzione? - la voce di Mrs. Sullivan piccata la riportò nella sua classe. Kathy sospirò e assentì. Da quando Mrs. Sullivan aveva preso il controllo della loro formazione si sentiva molto scorata. Studiò lo sguardo severo della sua professoressa sotto al caschetto castano. Ariel, la sua vecchia tutor, era sempre stata materna, comprensiva. Le bastava che non facesse confusione, guardasse la sua lezione e facesse i compiti. A Mrs. Sullivan quel ruolo era sempre stato stretto. Kathy non capiva come potesse anche solo fingere che la situazione fosse uguale a quella della sua vecchia scuola. Erano in guerra, in emergenza. Sapere come funziona esattamente un organo del suo corpo le sembrava una gran perdita di tempo. Tutti quei nomi di cellule le si mischiavano nella mente. Lei aveva quel filmato e molti buchi ancora da colmare. Se non fosse stato per Mrs. Sullivan e quel filmato che aveva contribuito a recuperare probabilmente la sua petizione sarebbe suonata come un urlo in un pozzo buio e vuoto.

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