The Lotus Mutation

Vendetta

- Immaginavo che avrebbe lasciato a te la scuola dopo essere morto - disse Michael ridendo.

- Lui voleva trovarti a tutti costi, pensava di poterti salvare, ma io non sono mai stata della stessa idea, per me tu sei un uomo morto, da molto tempo e non ti lascerò mai portare via Kathy, te lo puoi scordare - disse Roxy riprendendo fiato. Tom lentamente riuscì ad alzarsi e si nascose dietro l'angolo delle gradinate. Erano tutti spacciati! Roxy stava ancora male e si vedeva. Non poteva arginare Michael, non da sola, ma non sapeva come aiutarla: non aveva mai fatto addestramento e aveva iniziato ad usare il suo potere da poco e non certo con scopi bellici. Far volare Kathy su un divano era un conto. Aveva raddrizzato il camioncino dei surgelati per disperazione, per salvarsi la vita: quella era stata la sua massima impresa. Difendere Kathy da Michael e dalle sue onde era terribilmente diverso.

Kathy cercava disperatamente di tirare le manette per liberarsi, ma senza successo. Sentiva ancora le dita di Michael premute sulla sua gola. Aveva paura, terribilmente paura. Non voleva che Roxy o Tom morissero a causa sua. Si sentiva in trappola, senza fiato e con la schiena che le dava fitte impressionanti.

Michael si sgranchì il collo e si scrocchiò le dita delle mani sorridendo impaziente. Quanto aveva aspettato quel momento: poter di nuovo affrontare Roxy. L'ultima volta quell'infido mutante rosso aveva usato il pensiero di Kathy e la rivelazione del fatto che fosse viva per distrarlo, questa volta non avrebbe funzionato e in fondo sapeva di essere più forte di lei.

Roxy sentiva il terrore di Kathy attorno a lei e lottava per non farsi trasportare da quel sentimento. Se lei avesse mollato, nulla avrebbe fermato Michael da prendersi Kathy e la Humans dal prendersi tutti i suoi studenti, 70 ragazzi! Non poteva permetterlo.

Kathy la guardò perplessa, i suoi orribili pensieri le rimbombarono in testa: doveva aiutarla, per quanto possibile. Iniziò a stringere forte i pugni e a pensare più intensamente che poteva quanto infinito fosse il suo odio per Michael. L'onda di Roxy si caricava con la rabbia e con la disperazione e dentro di lei, Kathy ne provava davvero tantissima. Chiuse gli occhi e immaginò di trovarsi nella stanza 412. Richiamò a sé il dolore, la fitta che l'aveva attraversata alla spalla.

Roxy sentì il colpo, quel ricordo era talmente vivido da causare ancora un'eco dentro di lei come dentro Kathy. Strinse i pugni. Sentiva il collo bruciare come se Michael avesse stretto le sue mani sulla sua gola e non su quella di Kathy. Eppure, l'onda non riusciva ad uscire.

Kathy la guardò sbalordita: doveva inventarsi qualcosa e doveva farlo subito. Doveva essere qualcosa che riguardava Roxy e non solo lei. Doveva risvegliare l'odio, la rabbia, la sua paura più recondita, l'attimo più terribile ed associarlo a Michael o la prossima onda di Michael li avrebbe uccisi tutti quanti.

- Avevi la porta aperta e sei rimasto lì immobile a guardare Jacob morire - urlò Kathy verso Michael con tutto il fiato che aveva in gola. Roxy si voltò verso di lei stupita e poi verso di lui. Questo era davvero troppo! Era stato li immobile a guardare Jacob nel filo spinato? Roxy lo guardò dritto negli occhi e seppe all'istante che Kathy non stava affatto mentendo. Michael aveva deciso di lasciarlo morire ed era rimasto lì senza fare nulla. Michael alzò le spalle.

- Sarei morto anche io e per cosa? - disse soltanto.

- Kathy non verrà con te, né oggi, né mai. Se non vedi cosa prova, sei solo cieco, allora sarò io ad aprirti gli occhi. Per arrivare a lei, dovrai passare sul mio cadavere - inspirò a fondo Roxy sentendo l'onda montare. Si mise tra Michael e Kathy pronta a rilasciare. L'ora della pietà o del perdono era finita. Il piccolo ragazzo viziato ora era un uomo ed era responsabile delle sue azioni e le avrebbe pagate con la vita.

- Sono qui apposta e avrò la mia vendetta - confermò Michael. La palla rossa di Roxy crebbe a dismisura si staccò da lei e si diresse verso Michael che la respinse con un'onda, ma stavolta dovette faticare di più.