XF640

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Base aerea Jean Offenberg, Bruxelles, Belgio, 30 Luglio 2054


- Quando David ha detto qualcosa di più veloce... non avevo pensato esattamente a questo - Liam sospirò nella brezza che spazzava la pianura belga alle porte di Bruxelles. Erano le 5:30 di un mattino qualunque per il mondo. Roxy inspirò profondamente lasciando andare le braccia al vento. Le sembrava già di volare e una parte di lei non vedeva l'ora. Come un calabrone, dritta verso il suo bersaglio.

L'ombra dell'XF640 si allungava nella pista deserta. Un paio di uomini stavano svuotando quel bolide di tutta la sua artiglieria. Quando si inoltrarono in quella giungla di missili a Liam corse un brivido lungo la schiena.

- Rilassati, è un progetto a cui io e David stiamo lavorando da un po'- disse Roxy le tremavano le mani, ma dall'adrenalina e dalla gioia. Era stata Kathy, inconsapevolmente a darle l'idea.

- Ho fatto un sacco di ore di volo con questa bellezza - confessò poi.

- Avevo immaginato dalla frequenza con cui sei venuta qui negli ultimi due anni, ma ecco non pensavo che ti avessero veramente fatto salire su qualcosa del genere. Perché scaricano i missili? - chiese stupito Liam.

- Non abbiamo affatto bisogno dei missili e poi penso che l'America non lascerebbe mai atterrare un aereo carico di armi all'aeroporto Ronald Regan - Roxy non poté che sorridere.

- E il senatore quando hai parlato di questo velivolo ha accettato? - chiese Liam sorpreso.

- Ha un buon radar antimissile, è leggero, molto più veloce di un aereo di linea, si nasconde bene in un hangar, non abbiamo bisogno di rischiare la vita di un pilota, si guida praticamente da solo se anche dovessero far fuori prima me - disse Roxy decisa salutando il suo istruttore di volo che la attendeva al margine della selva di missili. Liam rimase senza fiato a quella precisazione. Vedeva il sole giocare a nascondino tra i suoi capelli rossi lisci, sbattuti dal vento. Per un attimo quella scena lo rapì. Con Roxy era sempre stato così, non sapevi se amarla al primo sguardo o pensare che fosse pazza. Se solo pensava a quanto era stata vicina alla morte quella ragazza, gli sembrava impossibile che fosse riuscita a trovare in sé stessa tutta questa determinazione.

Si affrettò dietro di lei correndo per non fare brutta figura. Era stato su un aereo di quel tipo, un paio di volte, ma non sapeva davvero dove mettere le mani e ogni volta che quello strano uccello di metallo si girava su sé stesso gli sembrava di dover vomitare. Aveva passato quasi tutto il tempo attaccato ad un sacchetto. Si sentiva molto più sicuro seduto al suo posto su un volo di linea a sorseggiare un cocktail. Non aveva paura di volare, aveva solo paura di schiantarsi facendo una di quelle acrobazie.

Si avvicinò al gruppetto. L'istruttore si presentò. - Comandante di stormo Peeters, molto piacere - disse tendendogli la mano. Liam sorrise e ripagò la stretta. Le sue rughe sotto gli occhi e la pelle abbronzata rivelavano tutto il tempo passato da quell'uomo sulle piste di atterraggio o sugli aerei. Roxy non gli aveva mai parlato di lui, ma sembravano intendersi a meraviglia. L'uomo si grattò la testa pelata concentrandosi su una cartina.

- Stavo giusto dicendo a Roxy che mi sono studiato un po' il vostro itinerario. Dal punto di vista meteorologico, dovreste avere diverse ore molto tranquille, troverete un fronte temporalesco a nord della Groenlandia, ma dovreste aggirarlo tranquillamente seguendo questo canale. Roxy sa bene come fare, abbiamo provato molte volte in addestramento - disse l'uomo deciso.

- Ottimo- annuì Liam contento della mancanza di grosse turbolenze.

- Per quanto riguarda ospiti indesiderati? - fece Roxy. Liam si sforzò di tenere gli occhi sulla cartina.

The Lotus MutationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora