Calabrone

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Kathy invitò la figura ad entrare senza alzare gli occhi dal tablet. Per tutta risposta questa entrò decisa in camera sua e le sbatté un panino sul letto, rimanendo a guardarla con le mani sui fianchi.

- Kathy Richardson, sono quasi le 22:00 a che ora pensa di cenare? - la voce decisa di Roxy la fece arrossire. Alzò lo sguardo verso di lei. Da quanto tempo stava guardando quei manuali? Sentiva la schiena dolerle profondamente per la scomoda posizione che aveva tenuto sul letto.

- Solo dieci minuti e mi fermo - promise. Roxy si sedette sul letto e le tolse il tablet con la forza allontanandolo da lei. Kathy protestò, ma non osò riprenderlo. Roxy indicò il panino.

- Mangia ora... So che non stai studiando e non cercare di mentirmi, non funziona con me. In più stasera mi servivi e non ti sei nemmeno fatta vedere a cena. Non hai risposto ai messaggi di Tom e quando ho chiesto a Liv dov'eri ha detto che non ti vedeva dal pomeriggio! - continuò Roxy adirata.

- Strano che se lo ricordasse, quando sono entrata in camera sua non mi ha detto mezza parola, come sempre. - sbottò Kathy acida.

- Non è andata bene, immagino...- sospirò Roxy.

- Non saprei, ho solo litigato con Josephine, ma questa non è propriamente una novità - sbuffò Kathy decidendosi infine a dare un morso al panino. In quel momento sentì il morso della fame che la attanagliava. Quel manuale era davvero così importante di dimenticarsi di mangiare? E se si fosse fissata come tutti tentavano di dirle? Lei sapeva cosa aveva visto, stava seguendo gli indizi e da qualche parte sarebbe sicuramente arrivata, ma forse non quella sera. Poi si fermò e fissò Roxy.

- Aspetta, avevi bisogno di me? - le si allargò un sorriso sulla faccia.

- sì e se fossi venuta a cena ti avrei spiegato perché - aggiunse Roxy sospirando.

- E ora hai già risolto, immagino...- aggiunse Kathy con le spalle basse.

- Risolto no, anche se il luogo che avevo in mente non è più praticabile, a meno che...- Roxy stava pensando ad alta voce. Kathy la guardava incerta.

- Finisci quel panino. Kathy, ascoltami bene, già quello che devo fare è abbastanza folle, per piacere vuoi promettermi che non farai cavolate e mangerai e farai i compiti finché non torno? - aggiunse Roxy. Kathy non voleva essere un problema, anche se doveva ammettere che l'interesse di Roxy le faceva piacere.

- prometto che mangerò e cercherò di non fare troppo schifo nei compiti, ma non mi impedirai di seguire la diretta del giorno che andrete in senato - disse Kathy decisa.

- spero proprio che ci sia quella diretta e lungi da me toglierti una pagina di importante giornalismo dal tuo carnet di esperienze, sono pur sempre la direttrice ad interim di questa scuola- sorrise Roxy porgendole la mano come a stipulare un accordo verbale.

- Mi dispiace che con Liv non sia andata, ma puoi sempre riprovare tra qualche settimana, magari poi le passa ed è più disposta a parlare - tentò poi mentre Kathy finiva il panino.

- A meno che non ti porti a Washington Josephine, non cambierà nulla - sospirò Kathy. Roxy alla fine la trascinò in ascensore e schiacciò R1. Questa volta Kathy sorrise. Si ricordava di quella mattina in cui Roxy l'aveva portata per la prima volta all'aria aperta e le aveva fatto vedere la scuola dall'alto, immersa nelle nuvole della valle, inerpicata sulle pareti rocciose. Questa volta Roxy le lanciò soltanto un k-way e le chiese di aiutarla a portare un grosso scatolone.

- Cosa sono? - chiese, infine, Kathy esausta quando lasciarono lo scatolone al centro della pista degli elicotteri.

- 200 siringhe - confessò Roxy. Kathy la guardò stranita. Roxy la invitò a sedersi di fianco allo scatolone.

The Lotus MutationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora