21 || Piccoli passi pt.2

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La sorella di Calum si chiamava Mali-Koa ed era una splendida ragazza dai capelli corvini. Assomigliava molto a suo fratello. Aveva un vecchio Fedora in testa quando scesi ad accoglierla. Alzò l sguardo e mi sorrise con le sue labbra rosse tinte, stringendomi poi la mano e presentandosi.

“Mi dispiace per quello che è successo” Mi disse con una malinconica espressione in volto. “So come ci si sente”

“È tutto ok” Mi strinsi nelle spalle, anche se niente era ok. “Spero solo che funzioni”

“Solo, per favore, non sperarci troppo”

“Fidati, non lo sto facendo”

Ashton entrò in casa, gli occhiali a coprirgli lo sguardo. Provai a non guardarlo ma era difficile. Finii per sorpassarlo e andarmi a nascondere in cucina finchè non avrebbero deciso se sarei servita. Luke era lì, guardando nel frigorifero. Per qualche strana ragione, potei notare che fosse pieno di cibo anche se lui non poteva mangiare. Magari erano andati a fare spesa per me.

“Hey” Dissi con tono basso.

Si raddrizzò, voltandosi, vedendo poi che si trattava di me. Un sorriso si fece spazio sul suo viso. “Hey. Come hai dormito? Scusami per averti lasciato nel bel mezzo della notte”

“Non preoccuparti” Grugnii mentre mi spinsi  sul bancone in mezzo alla stanza. “Micheal mi ha coccolata durante la tua assenza”

“Spero ti abituerai all’inquietudine che regna in questa casa,” disse, mettendosi poi davanti a me, tra le mie gambe. “Non voglio che te ne vada o qualcosa di simile”

“Non pensavo di farlo” Lo rassicurai, afferrando poi una mela dal cesto della frutta sul tavolo, che non era li’ poco fa, e ne presi un morso. “Mi piace vivere con voi, ragazzi. Anche se posso dormire con qualcuno di voi se mi viene paura.”

Mi fissò negli occhi, sapendo esattamente a cosa stavo pensando. “Ma non siamo Ashton.”

Sospirai, deglutendo il pezzo di mela. “Esatto.”

Udii dei passi e mi voltai, Luke fece lo stesso. Ashton era sulla porta, probabilmente fissandoci assente. Indicò dietro di lui, nel soggiorno.

“Ok,” Luke annuì, indietreggiando e prendendo entrambe le mie mani per aiutarmi a scendere. “Tentiamo di sistemare questo casino.”

Ci sedemmo per terra davanti a Mali-Koa e Calum che erano seduti sul divano ed entrambi i loro libri aperti; a separarci c’era un tavolino da caffè. Micheal si allungò sul divano come al solito, e Ashton si sedette all’altro fianco di Luke, sul pavimento.  Mali e Calum sfogliarono le loro pagine, guardandole attentamente finchè Mali non puntò a qualcosa ed entrambi sembrarono d’accordo su quello.

“Allora questo aiuterà a ricordare le cose,” Mali iniziò a spiegare. “Ma è tipo, quella cosa della serie hai dimenticato dove hai messo il cellulare. Ma dovrebbe aiutare lo stesso. Lo faremo con un po’ di polvere che ho preparato stamattina, che serve a leggere nella mente. Quindi dovrebbe funzionare.”

“Oppure potrebbe anche ridurre il suo cervello in poltiglia.” Calum aggiunse a bassa voce, ma abbastanza forte per me da capire.

“Calum,” Mali lo rimproverò, dandogli una forte gomitata al fianco. Lei riportò l’attenzione su di me, Luke e Ashton. “Allora abbiamo bisogno che Luke si sposti, mentre Bridgette e Ashton devo essere faccia a faccia.”

Luke si alzò ed Ashton si mise, riluttante, a gambe incrociate davanti a me. Io feci lo stesso, facendo fatica a ad allacciare un contatto visivo, sebbene potevo percepire il suo sguardo bruciare attraverso i suoi occhiali da sole. Guardai in alto verso Luke seduto dietro di lui sulla poltrona reclinabile, la sua bocca premuta in una sottile linea.

“Ashton, devi toglierti gli occhiali,” Calum gli disse. “Voi due dovete guardarvi negli occhi per aiutarlo a trovare la memoria. Bridge, tu devi pensare a più ricordi possibili di te e Ashton. Non posso dire che  aiuterà sicuramente, ma potrebbe farlo.”

Ashton sospirò, ma rimosse i suoi occhiali e li mise sopra il tavolino. Mi guardo con i suoi spenti occhi color nocciola. Non erano più verdi come una volta, ma mi erano mancati ugualmente. Non gli avevo più visti da quando li si dimenticò chi io fossi. Ma quando guardai in essi, nessun pensiero mi arrivò. Potevo solamente dedurre che o era in grado di controllare a chi mostrare i suoi pensieri, o semplicemente non aveva alcun sentimento nei miei confronti. Sebbene, sembrava che lui mi odiasse.

Mali aprì la sua borsa in tela da parte a lei sul divano e ne tirò fuori barattolo contenente qualcosa. Conteneva una polvere azzurra. Se la strofinò tra le mani ed essa si dissolse come se fosse liquida. “Questa è la polvere per leggere il pensiero. Non è che funziona finchè noi non la facciamo funzionare. Ci serve solo per completare l’incantesimo.” Spiegò andando a posizionarsi in ginocchio dietro ad Ashton. Mise le mani sulle sue tempie, dopodiché fece un cenno a Calum. Cos’ iniziarono a fare l’incantesimo, pronunciando parole incomprensibili.

Silence » a.i (Italian Traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora