14 || Diciotto pt.1

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"Buongiorno, Cooper." cinguettò la voce di Michael. Strinsi gli occhi a causa della luce che entrava dai vetri della finestra, e li aprii attentamente. Misi a fuoco i volti di Calum, Michael e Ashton. Tutti sorridevano luminosi. Ashton aveva gli occhiali da sole sul naso.

"Buon compleanno!" esclamarono tutti insieme.

"Come avete fatto ad entrare?" chiesi, schiarendomi la voce dopo aver parlato.

"Ci ha fatto entrare  tua mamma." Calum sorrise.

"Andiamo, Cooper" disse Michael, togliendomi le coperte di dosso. Sembrava stranamente felice, quel giorno. "Abbiamo un sacco di roba da fare oggi. Hai diciotto anni!"

"Siete fortunati che indossi i pantaloni." brontolai, facendo scivolare le mie gambe giù dal letto.

"Sì, okay, ora vatti a preparare." fece un sorrisetto, prima di sparire dalla stanza.

"Scendi tra dieci minuti." mi raccomandò Calum prima di trascinare Ashton fuori dalla mia stanza, chiudendosi poi la porta alle spalle.

Dopo la cena dell’altra sera, avevo detto ad Ashton di avere il mal di testa e che volevo solo andare al dormire, per evitare effettivamente la chiacchierata sulla nostra relazione. Anche se Ashton mi piaceva, l’idea di parlare di qualsiasi cosa ci fosse tra di noi mi rendeva più o meno nervosa e leggermente inquieta. Era un ragazzo piuttosto riservato e misterioso. Mi sentivo semplicemente come se non avessimo un buon rapporto. Solo che non sapevo come dirlo.

Sbadigliai prima di alzarmi e raggiungere il mio armadio. Tirai fuori una maglietta nera degli Arctic Monkeys e la lanciai sul letto prima di andare a prendere dei pantaloncini dal cassettone. Ne presi un paio neri, un po’ arrotolati sul bordo e poi indossai tutto. Pensai che mancasse qualcosa, che fossi troppo semplice, allora afferrai la mia camicia rossa a quadri e la legai attorno alla vita.

"Wow, sembrò così dannatamente figa, oggi." borbottai tra me e me, mentre mi osservavo allo specchio. Sospirai. "Ehi, ho diciotto anni. ‘Fanculo." Stavo cominciando un nuovo periodo della mia vita. Avrebbe potuto essere anche un nuovo periodo in cui mi sentivo a mio agio con me stessa.

Andai nell’angolo della mia stanza e tirai fuori i miei stivaletti di pelle nera con le borchie sui lati. Li infilai prima di trascinarmi in bagno. Mi spazzolai i capelli e poi mi lavai i denti. Mi legai i capelli in una crocchia disordinata e veloce. Schioccai la lingua prima di uscire dal bagno.

Mi fiondai al piano di sotto, sentendomi eccitata per il mio compleanno. Mi chiedevo cosa avessero pianificato i ragazzi per quel giorno. Con loro tutto era possibile. Seguii il profumo che proveniva dalla cucina.

"Buon compleanno!" esclamarono mio padre, mia madre e i tre ragazzi. Mio fratello si teneva il più possibile lontano da Michael, ed era imbronciato, mentre teneva le braccia incrociate.

Mi feci scappare una risata, non avendo la minima idea di come reagire. Mia madre aveva fatto dei pancake per tutti. Immaginai che i miei fossero quelli affogati nello sciroppo al cioccolato con una candelina sopra.

"Grazie" sorrisi, attraversando la cucina per abbracciare i miei genitori.

"Prego, tesoro" rispose mia madre, baciandomi sulla guancia. "Ti vogliamo bene."

"Non riesco a credere che la mia bambina abbia diciotto anni." disse mio padre.

"Per favore, non fare uno di quei discorsi da padre come fanno in TV." dissi io.

Lui rise di me. "Credi che possa piangere per un compleanno? Su, Bridgette."

Ci sedemmo tutti a fare colazione – Ashton disse di nuovo ai miei genitori che Michael stava mangiando un sacco di pancake. Dopo aver finito, aiutai mia madre a mettere i piatti nel lavandino, ma lei insistette dicendomi di andarmi a godere il mio compleanno e lasciare che se ne occupasse Jeremy. A quello non protestai. Seguii Michael fuori dalla porta, Calum e Ashton furono subito dietro di me.

Silence » a.i (Italian Traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora