4 || Terrore puro

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"Seriamente, che cos'è?" chiesi, ridendo un po' dato che Michael mi guardava mentre ero presa dalla curiosità e sorrideva.

"Vedrai, Cooper" disse. "Sii paziente."

Mi stava guidando per la nostra via. Voleva portarmi a casa sua? Mi stava portando prendere Ashton? Non sarebbero state delle grandi sorprese, e dubitavo che Michael avrebbe fatto tutto quel casino per una delle due cose.

Non appena ci avvicinammo a casa mia, riuscii a vedere una persona sul marciapiede di fronte alla Casa degli Hemmings. Sentii lo stomaco annodarsi, ma poi riconobbi i capelli biondicci arruffati e gli occhiali da sole. Ashton si alzò in piedi non appena ci vide avvicinarci a lui e ci raggiunse a metà strada. Michael si fermò e mi rivolse un sorriso beffardo.

"Pronta per la sorpresa?" mi chiese, eccitato.

"Oh no, ti ho solo pregato di dirmelo tutto il tempo." risposi sarcasticamente, alzando gli occhi al cielo.

Mi prese per mano fino all'inizio del vialetto della Casa degli Hemmings. "Andiamo a caccia di fantasmi."

Mentre Michael sembrava eccitato per questo, la bocca di Ashton si incurvò tristemente. Sarebbe stato più facile se avessi potuto guardarlo negli occhi, così avrei capito a cosa stesse pensando. Che c'entrava tutto quello con lui? E perché indossava gli occhiali da sole tutto il tempo? Anche Michael se gli toglieva, ogni tanto.

"Sei serio?" lo guardai senza un'espressione vera e propria. "Questa non è una sorpresa, è un desiderio di morte! Hai mai visto American Horror Story?"

Sapevo che era una cattiva idea guardare tutta la prima stagione proprio prima di trasferirsi, avevo sempre voluto vedere quel telefilm e avevo voluto rimettermi in pari. Michael mi scoppiò a ridere in faccia.

"Avanti!" gridò Michael, già sul vialetto, di fronte alla porta.

Ashton mi mise una mano sulla schiena per dirmi che andare avanti non sarebbe stato poi così pericoloso. Mi girai e guardai casa mia, assicurandomi che nessuno della mia famiglia stesse sbirciando dalla finestra. Quando vidi che non c'era nessuno, mi voltai verso la casa infestata e mi avviai la porta insieme ad Ashton, quando vi fummo davanti, Michael l'aprì.

"Non è chiusa a chiave?" chiesi?

"È stata sfondata." rispose Michael dolcemente, entrando nella casa abbandonata.

Lo seguii mentre Ashton era dietro di me. Ashton chiuse la porta e Michael ci guidò nella sala da pranzo. Le finestre lasciavano entrare la luce del sole, così era tutto visibile. La polvere galleggiava nell'aria, e lo spazio in cui ci trovavamo odorava di vecchio e di ammuffito.

"Sono passati solo sei mesi e questo posto già sembra terribile." notò Michael, guardandosi attorno.

"Pensavo fosse passato più tempo." dissi, guardandolo.

Lui scosse la testa. "Lucas è morto sei mesi fa."

Notai che sui muri c'erano delle foto di famiglia. Mi ci avvicinai e ne guardai alcune. Dovevo ammetterlo, i ragazzi non erano male, specialmente quel Lucas. Era davvero un brutto momento per pensare a come quella famiglia fosse attraente, allora mi avvicinai ad Ashton. Stava al centro della stanza, guardandosi attorno con cautela.

Michael girò i tacchi, e io vidi un sorriso malvagio sul suo volto. "Andiamo nella stanza di Lucas."

Ashton scosse vigorosamente la testa e mi mise un braccio davanti, come se avesse voluto proteggermi.

"Oh, stai zitto, Irwin." sogghignò Michael. Si avvicinò e mi prese per mano, spingendomi avanti.

Ci condusse per il corridoio e su per le scale. Poi per un altro corridoio e si fermò davanti ad una porta alla fine del corridoio. Mi chiedevo come facesse a conoscere quella casa così bene. Forse era una cosa normale per lui. Forse Calum era stato trascinato qui con Michael prima, ecco perché mi aveva avvertita.

"Pronta?" sorrise.

"N-non tanto." balbettai. Non avevo realizzato quanto fossi veramente spaventata prima di allora.

"Oh, avanti Cooper, andrà tutto bene." insistette e poi aprì la porta.

La camera di Lucas sembrava una qualsiasi camera di un adolescente. C'era un grande letto, con il piumone e le lenzuola azzurri. Il pavimento di legno duro era coperto da un grande tappeto nero. C'erano diversi poster di alcune band sul muro e una finestra che dava sulla strada. Eravamo nella stessa stanza in cui credevo di aver visto un ragazzo quella mattina. Mi si gelò il sangue nelle vene.

"Michael, portami a casa." provai a chiedere, ma uscì fuori più come un sussurro strozzato.

"Ma non abbiamo ancora iniziato a divertirci." sogghignò, chiudendo la porta non appena Ashton stava per entrare.

Ashton cominciò a bussare, ma Michael non lo fece entrare. Mi allontanai dalla porta e andai a finire su qualcosa. O meglio, su qualcuno. Mi girai lentamente e vidi il ragazzo che avevo visto nelle foto al piano di sotto. La sua altezza e il suo profilo corrispondevano con l'ombra che avevo visto quella mattina. Volevo gridare, ma non uscì niente.

"Non aver paura" disse Lucas gentilmente, toccando il mio viso. Feci velocemente un passo indietro, sbattendo la schiena sulla porta. Mi guardai attorno, ma Michael era sparito. Dove era andato? Lucas mi si avvicinò lentamente. "Ahw, Bridgette, va tutto bene."

Scossi la testa. "A-allontanati da me."

Ashton continuava a bussare alla porta. Riuscivo a sentirlo mentre cercava di tirare giù la maniglia, ma non funzionava. La porta era chiusa a chiave, non potevo uscire.

Ashton mise entrambe le mani sulla porta, agli angoli della mia testa. Si chinò, così riuscii a sentire il suo respiro sul volto.

"Benvenuta a Wesfield Drive."

Fui scagliata a terra, dietro Lucas, ma non lo sentii nemmeno toccarmi. Quando alzai lo sguardo, era sparito. I peli delle mie braccia erano ancora rizzati per la paura, dato che la stanza era diventata completamente buia. Com'era possibile che non ci fosse più la finestra? Volevo uscire da quella casa.

Le luci tremolarono per un secondo, ma mi bastò per vedere il corpo di Lucas cadere a terra dal soffitto insieme a quello di Michael, insanguinato e sotto di lui. Cacciai un urlo spaventoso e mi accasciai sul pavimento, strisciando verso la porta senza vedere niente.

"Lasciatemi uscire!" gridai, colpendo la porta. "Aiuto! Ashton!"

Cominciai a vedere tutti puntini neri. Mi sentii come se stessi svenendo. Ed era proprio quello che stavo per fare. Mi lasciai cadere a terra e spensi il cervello. Non ricordo nemmeno d'aver colpito il pavimento.

Silence » a.i (Italian Traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora