10 || Solo un amico

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Ashton parcheggiò la macchina nel mio vialetto, ma fermò Calum dal farmi uscire. Si era tolto gli occhiali e ora guardava Calum come se stesse cercando di guardargli l’anima o qualcosa del genere.

Calum si girò verso di me. "Ashton voleva sapere se ti andava di stare un po’ con lui. Anche se poi io dovrei farmela a piedi fino a casa..."

"No, non fa niente" decisi. Avevo altri piani per quella sera. "Ma possiamo vederci domani dopo scuola, okay?"

Ashton fece un sorriso deluso, ma annuì, ci mettemmo d’accordo sull’incontrarci fuori da casa di Luke il giorno seguente, finita la scuola. Calum scese dalla macchina, lasciandomi uscire. Entrai in casa con lo zaino in spalla, salutando Ashton e Calum con la mano prima che potessero partire e tornare indietro. Posai lo zaino in casa prima di riuscire di nuovo e attraversare la strada, per poi ritrovarmi davanti la Casa degli Hemmings. Salii le scale della veranda e feci un respiro profondo prima di bussare con cautela alla porta. Sì aprii lentamente, con un cigolio, ma Luke non era lì quando entrai.

La casa aveva lo stesso aspetto del giorno prima. Era come se dopo lo scherzetto di Michael e Luke, l’avessero pulita e messa in ordine. Oppure avevano fatto un po’ di casino per farla sembrare veramente abbandonata. Luke però ci viveva ancora.

"Luke" lo chiamai, non appena mi ritrovai a vagare per la sala da pranzo. "Luke, sono io, Bridgette. Pensavo che magari volessi... passare un po’ di tempo insieme?"

"Va bene" disse dietro di me. Boccheggiai e mi girai per vederlo con le mani in tasca. Era molto più alto di me. "Ma non sono così interessante."

"Ti piace farmi prendere dei colpi?" gli chiesi, con le mani sul cuore.

"Più o meno" sospirò. "Te l’ho detto, non ho niente di divertente da fare. Mai."

Alzai gli occhi al cielo. Se mi aspettavo di stringere amicizia con quel ragazzo, non era un buon inizio. Non volevo essere spaventata ogni volta che provavo a parlarci, ma sembrava che le cose dovessero andare così.

"Hey, guarda che so comportarmi bene." disse, suonava come un bambino che insisteva sul fatto di poter fare le cose da grandi.

"Giusto" annuii. "Mi leggi nel pensiero."

"Solo perché riesco a vedere i tuoi occhi" mi canzonò.

Sorrisi di fronte al suo comportamento bambinesco e poi mi guardai intorno. "Allora che fai quando ti annoi?"

Scrollò le spalle. "Di solito viene Mikey. O Ashton. Calum qualche volta, ma è quasi sempre occupato. Uhm, gioco ai videogame, guardo film, ascolto musica. Abbiamo giocato a calcio in casa, una volta. Ma diventa tutto un po’ noioso dopo un po’."

"Capisco" dissi. "Ecco perché sono qui."

"Sì, stai cercando di essermi amica perché ti dispiace per me."

"No, cerco di esserti amica perché mi hanno chiesto di farlo."

"E perché ti dispiace."

Sospirai, ma annuii. Quando Michael aveva detto che Luke non parlava mai con qualcuno oltre le solite tre persone, dovevo ammettere che mi era dispiaciuto per lui. Era morto, dopotutto. Avrebbe probabilmente passato il resto della sua esistenza a parlare con Michael. Almeno, doveva avere qualcun altro con cui parlare, finché poteva.

"Grazie." sorrise Luke.

"Stai rispondendo a delle cose che non ho davvero detto, fino a quando continuerai?" feci notare.

"Finché non ti ci abituerai abbastanza da poterlo fare normalmente." disse con una risata nervosa, passandosi una mano tra i capelli biondi.

Gli rivolsi un sorriso rassicurante per lasciargli capire che ci avrei provato. Ricambiò il sorriso e mi indicò di sedermi sul divano. Lui si mise accanto a me, con le gambe incrociate. Mi guardò per un secondo, probabilmente per farsi strada tra i miei pensieri.

"È quasi difficile farlo" replicò, continuando a guardarmi concentrato, come aveva fatto per i tre minuti precedenti. "Hai un sacco di roba nella testa – un sacco di domande. Continuano a spuntare ovunque."

"E non rispondi?" risi.

"Non sono domande per me" fece spallucce, la sua espressione si addolcì, finalmente. "Sono per Ashton."

Sospirai. Sembrava che tutto quello che facessi o pensassi avesse a che fare con Ashton ultimamente. Era così interessante. Non diceva niente a nessuno così non parlava mai di lui. Volevo sapere perché si comportasse così.

"Ecco qual è il punto." Luke sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

"Cosa?" chiesi.

"Lui ti piace" Luke sogghignò. "Pensi che sia carino e dolce. Ecco perché pensi sempre a lui."

"Ha cercato di salvarmi da te." gli ricordai.

"Hey, mi sono scusato" fece notare Luke. "E comunque, non importa quello che ha fatto. Ti piace ed ecco perché vuoi sapere più cose su di lui. Speri che non sia una persona terribile come Michael, me o Calum."

"Non ho mai detto che siete persone terribili" gli dissi. Aprì la bocca e io aggiunsi "E non l’ho pensato."

Chiuse la bocca.

"Sì, penso che Ashton sia carino e sì, penso che sia una persona dolce" concordai. "Comunque, capisco che probabilmente ha il suo peso da portare – peso più grande di quanto immaginassi. Devo ancora prendere in considerazione questa cosa."

Luke rimase in silenzio e guardò il pavimento. Probabilmente anche lui manteneva dei segreti per Ashton. Dopotutto, Luke sapeva i segreti di tutti, che gli altri lo volessero o meno. O forse Ashton indossava gli occhiali da sole perché non voleva che Luke sapesse determinate cose.

 "È quello che penso anche io." disse Luke, guardandomi.

"Nessuna idea di cosa possa essere?" chiesi.

"No" rispose lui.

Luke lasciò cadere la testa di lato e fissò qualcosa. Capii che forse ero stata un po’ maleducata con lui. Ero lì a parlare di Ashton quando Luke aveva parlato alle stesse tre persone per sei mesi. Il minimo che potevo fare era chiedergli qualcosa di lui. Non l’aveva mai fatto nessun altro.

"Allora, che mi dici di te?" gli chiesi, facendogli rialzare la testa. "Com'è... essere un fantasma?"

Luke ridacchiò, ma rispose seriamente. "Non figo come avevo sempre pensato. Non posso spaventare nessuno dato che non posso lasciare la casa, ed è una seccatura fare entrare le persone qui dentro. A volte non voglio nemmeno spaventarle, voglio solo fare amicizia con qualcuno, sai? Voglio solo un amico con cui parlare"

Alzai le spalle e sorrisi un po’. "Eccomi qui."

"Eccoti qui" lui sorrise e annuì. "Super Bridgette alla riscossa."

"Super Cooper." dissi, ridendo per aver fatto la rima.

Luke fece un ampio sorriso, mostrando i denti e spalancando gli occhi come se la sua risata potesse riempire tutta la stanza. "Wow, non ridevo così da... sette mesi."

"Davvero?" chiesi, dopo aver smesso di ridere. La risata di Luke era contagiosa. "Con chi?"

"Il tuo nuovo migliore amico" mi prese in giro. Quando non capii di cose stesse parlando, sospirò e ruotò gli occhi. "Ashton. Era un ragazzo divertente. "

"Eri amico di Ashton?" chiesi. "Pensavo che ci fosse solo Michael."

"Io e Ashton eravamo più legati, in realtà. Ma dopo che Michael è morto ci siamo.... allontanati." sospirò, portandosi le ginocchia al petto. Appoggiò la schiena al bracciolo per guardarmi in viso. "Siamo diventati più come dei conoscenti. Tipo noi due."

"Conoscenti?" esclamai. fingendomi indignata. "Lucas Hemmings, sono ufficialmente offesa."

Luke cominciò a sorridere. "Vuoi davvero diventare mia amica?"

Sorrisi e annuii con la testa. "Sì."

Un grande sorriso si estese sul suo viso.

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Silence » a.i (Italian Traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora