Ricordi.

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Mi ritrovo distesa sulla terra, ma ancora viva. Forse la neve era abbastanza alta da riuscire a farmi sopravvivere all'impatto col terreno.
Intorno a me non c'è nessuno, solo il sangue che cola dalla profonda ferita che ho sul braccio.

Cerco di alzarmi in piedi per cercare Bucky, non deve essere molto lontano da qui.
Avanzo di un passo, pronta a camminare, ma perdo subito l'equilibrio.
Ansimo dal dolore non appena cado di nuovo a terra, le gambe mi fanno troppo male.
Nonostante questo, però, provo a rialzarmi, ma senza successo.
"Aiuto!" cerco di dire, ma dalla mia bocca esce solo un debole sussurro.

Ecco che, dopo quelle mie parole, vedo due uomini in lontananza che avanzano verso di me.
"Bucky? Steve?" sussurro incredula, ma con un leggero sorriso sulle labbra.
Mi alzo in piedi ancora una volta per provare a raggiungerli ma, non appena mi accorgo che in realtà non sono i miei due migliori amici, indietreggio spaventata.

Cerco di camminare il più velocemente possibile per riuscire a scappare, ma loro riescono a raggiungermi in pochi secondi.
"Lasciatemi!" esclamo debolmente non appena sento le loro mani che mi afferrano le braccia.

"Fa silenzio!" sbotta uno di loro per poi colpirmi alla testa facendomi perdere i sensi.

***

Mi risveglio dopo qualche ora, credo, o forse giorni. Non lo so di preciso.
Davanti a me c'è un uomo circondato da alcune guardie che puntano le loro armi su di me.
"Dove mi trovo?" è l'unica cosa che riesco a dire mentre cerco di alzarmi, ma il mio corpo è completamente bloccato.

"È cosciente, procedete pure" dice lui senza rispondere alla mia domanda. Una guardia, obbedendo all'ordine del suo capo, si avvicina ad una "macchina", per poi abbassare una leva.

Subito dopo, una scarica elettrica mi attraversa tutto il corpo costringendomi ad urlare dal dolore.
Non ricordo bene quanto sia durata quella terribile tortura, ma è stata capace di farmi dimenticare qualsiasi cosa.

***

Oggi

Apro gli occhi di scatto dopo l'ennesimo incubo. Come sempre, ho il fiato corto e il cuore che batte all'impazzata per la paura di essere torturata di nuovo.
"Hey" sento dire da una voce che mi riporta alla realtà.

"Chi sei tu?" sussurro titubante.
Solo ora mi sono accorta che le pareti che mi circondando sono ben diverse rispetto a quelle del laboratorio dell'HYDRA.
Questo mi fa sorgere una domanda: sono al sicuro, o in pericolo?

"Mi chiamo Natasha" mi sorride dolcemente. Ora che mi sono soffermata a guardarla meglio devo ammettere che è davvero una bella ragazza. Ha i capelli rossi, lunghi più o meno fino alle spalle, occhi verdi, e un corpo da sogno.

"Perché mi trovo qui?" chiedo duramente.
Nonostante mi stia parlando con la migliore delle intenzioni, preferisco non fidarmi subito di lei, potrebbe essere un agente dell'HYDRA sotto copertura.

"Non ricordi niente di quello che è successo ieri?"

"No" ammetto abbassando lo sguardo.

"Ti trovi nella base dello S.H.I.E.L.D., qui sarai al sicuro" mi spiega, anche se a me non basta sapere soltanto questo.

"Come hai fatto a portarmi qui?" continuo a chiedere sospettosa mentre incrocio le braccia al petto.

"Nick Fury, il capo di questa associazione, mi ha mandato in missione per salvarti" sorride.

"E perché volevate proprio me? Come faccio a sapere di essere al sicuro? Se fosse solo una presa in giro?" sbotto arrabbiata. 
Non voglio di nuovo subire le torture dell'HYDRA che ho dovuto sopportare per non so quanti anni, e soprattutto, non voglio più continuare ad uccidere povera gente innocente. Il senso di colpa continua a crescere dentro di me in modo smisurato.

Natasha stava per parlare, ma si blocca immediatamente non appena qualcuno spalanca la porta alle nostre spalle.
I miei occhi cadono immediatamente su un ragazzo alto, muscoloso, biondo e decisamente bello.
"Coraline" sussurra.

Resto a guardarlo per qualche secondo prima di rispondere. Il suono della sua voce ha qualcosa di familiare, l'ho già sentito.

#flashback

Io mi giro a guardarlo.
"Mi dispiace" sussurro.

Mi alzo in piedi barcollando leggermente e, un secondo dopo, mi butto.
"Cora, no!"
Le urla di dolore di Steve sono le ultime cose che riesco a sentire poco prima di schiantarmi sul terreno.

#fineflashback

"Steve" sussurro avvicinandomi titubante a lui, spero solo che questo non sia un brutto sogno.

"Vieni qui" accenna un leggero per poi stringermi tra le sue braccia.

"Vi lascio un po' da soli" sentiamo dire da Natasha che, dopo qualche secondo, lascia la stanza.

"Ti ho cercata per tutti questi anni, e finalmente ti ho trovata" ammette continuando a stringermi sempre più forte, e lo stesso faccio io.

"Quanti anni sono passati?" chiedo confusa mentre mi stacco da lui.

"Settant'anni"

A quelle parole i miei occhi si riempiono di lacrime. Ora che mi trovo davanti al mio migliore amico ricordo tutto. Peggy, Howard...Bucky.
"E...loro..sono.."

"Morti" dice al posto mio.

"Oh mio dio" sussurro portando una mano sul petto per poi sedermi sul letto dove stavo dormendo fino a pochi minuti fa.
"E...Bucky? È sopravvissuto alla caduta?" chiedo titubante, anche se credo già di avere la risposta.
Lui resta a guardarmi per qualche secondo, poi scuote la testa.

"Ho trovato questo" comincia a dire mentre tira fuori dalla tasca dei suoi pantaloni un anello. "Ti era caduto quando eravamo su quel treno"

Resto a guardare il gioiello in tutto il suo splendore, ma poi scoppio a piangere.
Ancora non riesco a realizzare che l'uomo della mia vita sia morto.
"Mi dispiace" sussurra lui accarezzandomi la spalla per consolarmi.

"Allora.." sospiro cercando di calmarmi.
Credo che il miglior modo per superare un lutto sia quello di non pensarci troppo, giusto?
"...raccontami tutto quanto" sorrido cambiando argomento.

❄❄❄

Heilaaa! Vi è piaciuto il primo capitolo di questo sequel?
Che cosa pensate che succederà nei prossimi capitolo? Sono curiosa di sapere tutto. :)

Ciauuu❤



𝑾𝒉𝒐 𝑻𝒉𝒆 𝑯𝒆𝒍𝒍 𝑰𝒔 𝑩𝒖𝒄𝒌𝒚||𝐵𝑈𝐶𝐾𝑌 𝐵𝐴𝑅𝑁𝐸𝑆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora