Progetto Insight.

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Questa mattina non ne volevo proprio saperne di alzarmi poiché ero talmente stanca per il combattimento di ieri, e poi il letto sulla quale stavo dormendo era così comodo che mi sentivo in paradiso.
Ma poi è arrivato quel ghiacciolo che, con la sua delicatezza, ha deciso di aprire le finestre urlando un bel "Buongiorno!"

Ora, per colpa sua, sono furiosa.
"Sei ancora arrabbiata? Ti ho comprato un cornetto al cioccolato! Che altro devo fare per farmi perdonare?" mi chiede esasperato mentre entriamo nella base dello S.H.I.E.L.D.
Cerco di trattenere una risata, il grande Capitan America che si dispera perché la sua migliore amica non lo perdona è una cosa troppo divertente.

Senza riuscire più a trattenermi, ecco che scoppio a ridere.
"Mi dispiace!"

"Non ti sopporto" sbuffa alzando gli occhi al cielo.

"Non tollero queste cose sul mio posto di lavoro" sentiamo dire alle nostre spalle.
Deglutisco rumorosamente e poi mi giro verso l'uomo dietro di noi.

A salvare questa situazione imbarazzante è Steve.
"Fury, devo parlarti"
Lui alterna lo sguardo tra me e il mio migliore amico, ma poi con la testa ci fa cenno di seguirlo.

Camminiamo per non so quanto tempo, questo posto è talmente enorme che potrei perdermici senza trovare più una via d'uscita.

Dopo aver imboccato un lungo corridoio, entriamo in un ascensore. Le grandi vetrate mi permettono di vedere il panorama della città che, illuminata dal sole, è più bella che mai.

"Ieri ho visto l'Agente Romanoff che rubava alcuni file dai computer della nave" dice Steve interrompendomi dai miei pensieri. Fury non risponde alle sue parole, ma regna un silenzio tombale.
"Una volta c'era la musica negli ascensori" continua a dire.

Guardo il mio amico con un sorriso. "Già" affermo ridacchiando.

Fury continua a non rispondere, anzi, rimane a guardare il panorama della città.

Fortunatamente questo momento imbarazzante dura per poco dato che siamo appena arrivati a destinazione.
"Dovete vedere una cosa" comincia a dire Fury.
Le porte dell'ascensore si aprono permettendoci di uscire da lì.

Entriamo in un enorme laboratorio. All'interno di esso ci sono tre grandi "aerei", quasi mi mettono paura per quanto sono alti.
"Il progetto Insight" comincia a dire mentre cammina all'interno di questo laboratorio, seguito da me e Steve.
"Si tratta di tre Helicarrier collegati a dei satelliti spia che sono in grado di prevenire qualsiasi tipo di minaccia" aggiunge.

"Cavolo" sussurro stupita mentre mi avvicino ad essi.

"Proprio così, agente Jones" sorride soddisfatto lanciandomi un veloce sguardo. "Qualche giorno fa è venuto Stark a darmi dei consigli per perperfezionarli" aggiunge mentre indica con la testa i tre grandi Helicarrier.

"Howard?" chiedo sorpresa.

"No, suo figlio Tony" mi risponde. Annuisco abbassando lo sguardo leggermente delusa. Da una parte me lo dovevo aspettare, sarà sicuramente morto dopo tutti questi anni.

"E per quanto riguarda i dati della Romanoff?" chiede Steve.

"Ci penserò io" lo rassicura.
"Ora potete andare" aggiunge.

Nonostante avessi molte domande da fare decido di rimanere in silenzio. Fury mi mette così tanta paura che non riesco nemmeno a guardarlo.
"Non essere intimidita da Nick" mi sorride Steve non appena ci troviamo da soli nell'ascensore.

"Mi terrorizza" ammetto ridendo.

"Ma no, in realtà è un tenerone sotto sotto" ridacchia divertito prendendolo in giro.

𝑾𝒉𝒐 𝑻𝒉𝒆 𝑯𝒆𝒍𝒍 𝑰𝒔 𝑩𝒖𝒄𝒌𝒚||𝐵𝑈𝐶𝐾𝑌 𝐵𝐴𝑅𝑁𝐸𝑆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora