capitolo 11.

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"...mi ha detto che se non fossi rimasta con lui, in camera sua per tutto il pomeriggio e anche questa notte, sarebbe finita tra me e lui." Ho continuato a spiegare.

"Oh, ora ho capito perché gli hai risposto in quel modo. Quindi ora tra voi due non c'è più niente?" Ha chiesto la serpeverde incuriosita.

Prima che potessi risponderle, è tornata la cameriera di prima con le nostre ordinazioni: "Ed ecco a voi. Buona consumazione!" Ha detto con un sorriso a trentadue denti e dopo ciò, è sparita di nuovo tra la folla dei clienti che aumenta sempre di più.

Ho fatto un sorso della mia burrobirra e ho risposto alla ragazza: "Non ne sarei così sicura. Non credo proprio che con un ragazzo come lui, possa bastare solo questo per chiudere tutti i rapporti.. il problema è che io non me lo posso permettere..." Ho pronunciato l'ultima frese non molto chiaramente ed emettendo uno sbuffo alla fine.

"Se posso saperlo, perché non puoi permetterti di chiudere i rapporti con lui? Sono sicura che non ti perderesti nulla." Ha chiesto lei sorseggiando la sua burrobirra che pare apprezzare.

Dopo una breve pausa di riflessione ho scelto di raccontarle il vero motivo del perché sto ancora con lui, ma ho preferito tenere ancora nascosto il mio piano per il futuro.

"Cavolo! Puoi resistere ancora qualche mese, oppure puoi sempre considerare l'opzione di scappare con me senza lasciar nessuna traccia." Ha detto lei facendo l'occhilino e prendendomi le mani per stringerle nelle sue calde e morbide.

"Perché continui a farmi questa proposta?" Ho chiesto.

È la seconda volta che mi propone questa cosa.. magari lo propone a tutte le persone che incontra, però non ne capisco il motivo: se vuole veramente scappare, può farlo anche da sola; eppure è ancora qui...

"La prima volta non ero totalmente seria, ma questa volta si. Questo mondo fa schifo, a parte Zabini chi ti sta simpatico? Chi si interessa a te? Ci si preoccupa per te?"

"In parte tu" Ho detto sottovoce pensando a tutti i momenti in cui mi ha dimostrato di interessarsi a me "Nessuno." Ho detto poi ad alta voce e decisa.

"Ecco, quindi perché continuare a rimanere qui? Non vorresti scappare in un'altro continente senza lasciare tracce in modo che nessuno lo scopra, e magari iniziare una nuova vita da capo?" Ha continuato lei e ho visto i suoi occhi illuminarsi dal desiderio di avverare queste sue parole.

Effettivamente questo è il mio piano fin da questa estate...

Ho ritratto lentamente le mani per poter sorseggiare un'altro po' di burrobirra.
"Allora perché sei ancora qui? Perché non  insegui i tuoi sogni?"

"Non voglio farlo da sola. Ho bisogno di qualcuno che lo faccia insieme a me. Ho bisogno di qualcuno folle quanto me." Ha spiegato lei.

Potrebbe essere la mia occasione per fuggire e per non farlo da sola; avere una compagnia non credo sia una cattiva idea.

"Sembri così interessante, Parkinson. Sei come un iceberg e non mi sazia poter vedere solo la punta, anzi, è proprio il resto del ghiacciaio che mi incuriosisce."

"La prendo come una dichiarazione d'amore M' lady." Ha detto lei sorridendo prima di fare un'altro sorso.

Ho sorriso e ho terminato la mia burrobirra sentendo i suoi occhi addosso.

"C'è quella ragazza che ti sta fissando." Ha detto la serpeverde indicando una ragazza dai capelli rossi seduta a un tavolo di fianco al nostro insieme ad una ragazza dai capelli biondi cenere con lo sguardo disperso nel locale (Luna Loovegod).

"Oh si, è Ginny Weasley, la sorella di un mio vecchio amico. Dopo quello che è successo con lui non le sto molto simpatica." Ho spiegato dopo aver seguito l'indicazione del suo sguardo.

"Ah, capisco. In ogni caso, tieni in considerazione le mia idea, pensaci su.." Ha detto lei con un ghigno sulla faccia.

Ho risposto sorridendo e facendo cenno con il capo.

Ha terminato anche lei la bevanda e prima di uscire, sono andata in bagno.
Al mio ritorno al tavolo, ho visto la Parkinson davanti all'uscita del locale, che mi ha fatto segno di seguirla.

Mi sono avvicinata a lei: "Dobbiamo ancora pagare, non possiamo andarcene così." Ho detto.

"Non ti preoccupare, ho già pagato io." Ha risposto lei con un sorrisetto; senza aspettare una mia risposta, è uscita dal locale e così ho fatto anche io.

È stata davvero carina ad offrirmi una burrobirra, apprezzo molto questo gesto.

PANSY POV

Appena sono uscita ho notato una via non troppo affollata, anzi direi piuttosto vuota, dove sono entrata.
Mi sono appoggiata al muro con una gamba piegata e il piede appoggiato al muro dietro di me.

Ha sfilato un pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore dei jeans, ho preso una sigaretta e l'ho poggiata sulle labbra, tenendola salda con i denti mentre ho riposato il pacchetto al suo posto e ho afferrato l'accendino nell'altra tasca.

L'ho accesa e ho aspirato il primo tiro, mentre ho espirato ho visto la ricciolina avvicinarsi alla nuvola di fumo che ho appena creato.

"Blaise non ha ancora finito?" Mi ha chiesto spazzando via con le mani il fumo davanti alla sua faccia.

"Non ancora." Ho risposto.
Le ho porso la sigaretta come per chiederle se volesse fare un tiro, si è avvicinata e ha poggiato le labbra sul filtro della sigaretta che io le reggevo.

Mentre ha aspirato mi ha guardato dritta negli occhi e in quell'esatto momento ho percepito il mio stomaco fare una capriola, come quando scendi le scale e manchi un gradino.

Ha fatto un passo indietro e ha espirato.
Ho abbassato la gamba alzata per avvicinarmi a lei, ho aspirato un tiro prima di chinare la mia testa all'altezza delle sue labbra e ho spinto lentamente il fumo fuori dalla mia bocca sulle sue labbra; lei lo ha aspirato, si é spostata leggermente per espirarlo e si é riavvicinata per baciarmi.

Ho continuato baciandola con più fervore; l'ho presa dalle spalle e ci siamo girate in modo da mettere la sua schiena contro il muro.
Ho poggiato una mano sul collo e l'altra nei suoi capelli; le sue mani hanno percorso il mio petto, fino a poggiarsi sui miei fianchi che ha stretto con passione.

Ho abbassato le mani sui suoi fianchi e lei ha alzato le sue dietro al mio collo.

Ho fatto scivolare le mie mani sotto la sua gonna aspettando un suo consenso per andare avanti; così è stato: ha fatto un cenno come per darmi il permesso.
Non ho aspettato altro.

U love I || pansmioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora