capitolo 12.

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Quando sono riuscita a stimolarle il massimo del piacere, ho sentito il suo respiro farsi più lento e profondo sul mio collo; il suo corpo che fino a poco prima era rigido, si è sciolto completamente.

Mi ha guardata dritta negli occhi e ho percepito un'emozione mai provata fino d'ora.
L'ho guardata sorridendo e mordendomi il labbro inferiore.

Sento che con lei è diverso, non è come tutte le altre ragazze da una botta e via..

Poco dopo, prima di prenderle la mano per uscire dalla stradina isolata, le ho dato un bacio a stampo sorridendo e lei ha ricambiato.

Quando siamo uscite, siamo andate fino davanti all'uscita di Zonko.
Da quel momento, non è passato molto da quando é uscito Blaise con le sue compere, felice a quanto pare.

"Alla buon'ora!" Ho detto sbuffando ironicamente.

"C'era un po' di fila, ragazze." Ha risposto lui alzando le spalle e indicando la fila fuori dal negozio che ha continuato ad aumentare man mano che il tempo passa. "Voi che avete fatto nel mentre?"

"Abbiam-"
Sono stata interrotta dalla riccia che ha stretto più forte la presa alla mia mano per un'istante, in modo da farmi capire di non parlare.

"Abbiamo solo preso una burrobirra nel locale qui difronte." Ha detto sorridendo un po' nervosamente e spostando velocemente lo sguardo dal serpeverde a me.

Ho annuito.

"Fantastico! Comunque c'è un negozio carino a pochi minuti da qui. Che ne dite di farci un salto? Credetemi, vi piacerà." Ha proposto il ragazzo e noi abbiamo accettato, ovviamente.

Quando abbiamo terminato il nostro giro ad Hogsmade siamo ritornati stanchissimi in stazione con in mano le buste contenenti i nostri acquisti, per prendere il treno di ritorno ad Hogwarts.

Sul treno la mia curiosità nel sapere quale bizzarro motivo abbia spinto Blaise ad aspettare così tanto fuori al negozio di Zonko, ha chiesto: "Ehi Zabini, che cosa hai comprato da Zonko prima?"

Ha tirato fuori dal sacchetto dei vermi Sibilanti: "Ho preso questi. Gazza li odia, li odia ancora di più il suo gattaccio che ogni volta che li vede salta in aria." Ha spiegato fieramente.

Io e la Granger ci siamo guardate e siamo scoppiate a ridere entrambe.
"Hai fatto tutta quella coda solo per quegli stupidi e miseri vermi?" Ho chiesto.

"Bhe si, ne varrà la pena, fidati." Ha risposto lui riponendo altezzosamente la compera al proprio posto.

"Si, immagino." Ho detto sarcasticamente.

"Quando ci sarà da ridere per la reazione di Gazza alla loro vista, spero proprio che non ci sarete." Ha risposto lui a testa alta e indicando la busta posizionata al suo fianco.

HERMIONE POV

É passata una settimana dall'uscita ad Hogsmade, da quando io e la Parkinson ci siamo baciate.. di nuovo..., da quando credo di essermi lasciata con il ragazzo che sto ignorando da una settimana e che so per certo che starà tramando qualcosa proprio per questo.

Io e la serpeverde ci vediamo praticamente ogni giorno, specialmente nei luoghi meno frequentati del castello e potete immaginare cosa finiamo a fare ogni volta.

Quando mi lascia dei piccoli baci sul collo... quando mi sussurra all'orecchio che sono bellissima... quando mi sposta i capelli che coprono il viso... o anche soltanto quando durante le lezioni incrociamo i nostri sguardi...
Tutte queste cose mi hanno fatto capire che mi piace, che si, ho una grande cotta per la Parkinson.

Suppongo che questo mi spingerà ad accettare la sua proposta della quale stranamente non ha più parlato.

Questa sera io e la ragazza che mi piace ci dobbiamo incontrare vicino al Platano Picchiatore, sotto al chiaro di luna, dopo la cena. Sono emozionata come tutte le volte precedenti che ci siamo viste.

Perciò dopo aver consumato la cena in sala grande, sono tornata in stanza per prepararmi: mi sono vestita con un jeans nero a vita alta, una camicia bianca infilata al suo interno e degli stivaletti; ho sistemato i capelli e mi sono truccata leggermente.

Ho preso la mia bacchetta, sono uscita dalla mia camera e mi sono diretta felicemente nel punto di incontro stabilito con la Parkinson.

Mentre cammino immersa nei miei pensieri lungo un corridoio vuoto e abbastanza buio, senza badare a ciò che mi circonda, sento qualcuno che mi tappa la bocca con una mano e con un tocco abbastanza pesante; mi ha fatto inclinare la testa leggermente di lato e ho sentito il suo fiato gelido sul mio collo.

Il mio battito ha iniziato a diventare sempre più veloce e il respiro a farsi più affannoso quando mi ha puntato la sua bacchetta alla tempia.

"Non so a quale gioco tu stia giocando piccola, ma vincerò io, in un modo o nell'altro." Ha sussurrato lentamente al mio orecchio facendomi gelare il sangue.
"Come ben sai la prossima settimana inizieranno le vacanze natalizie e tu verrai con me." Ha stretto il braccio attorno a me.

Diamine quanto desidero girarmi in questo momento e tirargli un pugno in faccia..

Ho cercato di liberarmi dalla presa e di prendere la mia bacchetta ma nulla.. è tutto inutile.

"Pensavi che fosse tutto finito, non è così? Preparati piccola, da ora in poi rimpiangerai di esserti legata a me due anni fa." Ha concluso per poi togliere la mano dalla mia bocca e lasciandomi libera.

Mi sono girata per rispondergli a tono ma non c'è più: è scomparso e non so come abbia fatto.

"Dannazione Malfoy!" Ho urlato in modo che mi senta ovunque lui sia.

Te lo puoi scordare che verrò con te al Malfoy Manor e che mi comporterò come se nulla fosse davanti ai tuoi genitori che tanto mi odiano.

Sono corsa rabbiosa dalla Parkinson che, una volta essermi seduta al suo fianco su un telo posizionato sull'erba illuminata dal chiaro di luna, mi ha chiesto perché io sia così nervosa.

Non le ho risposto, anzi, le ho chiesto di non parlarne e fortunatamente così ha fatto: mi ha stretto tra le sue braccia, facendomi posare la testa sulla sua spalla.

Mi sono sentita a Casa.

U love I || pansmioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora