capitolo 13.

725 47 11
                                    


L'ultima settimana scolastica di dicembre é giunta al termine velocemente. Manca sempre meno alla fine dell'anno scolastico, al giorno in cui non rimetterò più piede in questo castello che mi mancherà e alla messa in atto del mio piano, finalmente.

L'unica preoccupazione é che domani mattina Malfoy si aspetterà sicuramente di prendere insieme a me il treno delle 08:23 in modo da arrivare alla stazione di King's Cross alle 10:47, per poi prendere la sua limousine privata in modo da arrivare al Malfoy Manor, ossia il luogo nella quale dovremmo trascorrere le vacanze natalizie.

Illuso!

Argh! É possibile che io debba passare il venerdì sera a pensare a cosa accadrà domani con Malfoy?

Direi di smetterla e di andare a cenare..

Mi sono messa una felpa rosso scuro larga e corta, con sotto una gonna grigia, ho preso la mia bacchetta e sono uscita dalla mia camera.

Una volta arrivata in sala grande, mi sono seduta negli ultimi posti liberi rimasti. Qualche istante dopo, Ginny Weasley si é seduta davanti a me con aria disgustata.

Quanto mi da fastidio quando fa così!
Dovrebbe capire che non é colpa mia se ho dovuto allontanarmi da suo fratello. É stato a causa di Malfoy.
Ed eccomi di nuovo a pensare a Malfoy..

Ho ingoiato l'ultimo boccone amaro della cena e mi sono allontanata dalla sala comune sentendo ancora gli occhi addosso della Weasley.

Prima di uscire ho dato un'occhiata nel tavolo dei serpeverde per scrutare la Parkinson che non vedo da stamattina, ma non l'ho vista..
Non ho visto nemmeno Malfoy, fortunatamente.

Arrivata in camera mia, mi sono fatta una doccia per liberarmi da tutti questi pensieri che mi fanno sentire la testa pesante.

Quando sono uscita dal bagno con l'accappatoio, ho preso dall'armadio un pigiama pulito e leggermente pesante, così non sentirò freddo questa notte, e con un'incantesimo ho cambiato le lenzuola del letto.

Posso onestamente dire che la combo perfetta esiste.

Ho provato a prendere sonno e, con difficoltà a causa dei vari pensieri che mi girano per la mente, mi sono addormentata.

Verso le quattro e mezza del mattino, mi sono svegliata di soprassalto.

Mi sono seduta sul letto strofinandomi gli occhi. Sentendo la necessità di dover andare in bagno, mi sono alzata e diretta verso di esso.

Dopo essere uscita dal bagno, sbadigliando ho acceso la luce in camera, visto che ho perso il sonno, ho pensato sia meglio leggere un libro per farmi prendere sonnolenza.

Mi sono accorta di una busta bianca davanti alla porta della mia stanza, così l'ho presa e mi sono seduta sul letto a gambe incrociate prima di aprirla.

"Piccola, ti ricordo che da domani iniziano le vacanze natalizie per due settimane e, come ben sai, le passerai da me. Perciò domani mattina alle 07:50 fatti trovare pronta nella sala comune.

Ps: le valige lasciale pure in camera, ci penserà un elfo a portarle in stazione.

                                    -Draco"

Merlino! Alla fine non avevo trovato a una soluzione a questo problema!
Se non mi vedrà in sala comune, verrà a cercarmi per tutto il castello e quando mi troverà mi alzerà sicuramente le mani.
Se lo può scordare.

Ho stracciato la lettera e l'ho lanciata nel cestino, che come sempre, l'ha mangiata e persino apprezzata, dato il suo rutto che ha emesso poco dopo che l'ha ingoiata.

Ho preso un piccolo zaino e ho messo al suo interno le cose che reputo più importanti ed essenziali.

Mi sono tolta il pigiama e ho indossato degli abiti scuri, che non diano abbastanza nell'occhio, con sopra una toga senza lo stemma della mia casa, ma completamente nera, nella quale ho inserito la mia bacchetta, in un taschino all suo interno.

Sono uscita dalla stanza con lo zainetto sulle spalle, cercando di fare meno rumore possibile e sono uscita dalla mia sala comune, attraversando il quadro della signora grassa, che stava dormendo e che ho dovuto svegliare.

Sono arrivata davanti alla sala comune dei serpeverde, ho detto la parola d'ordine sperando che non l'abbiano cambiata, e sono entrata.

Sono salita per le scale del dormitorio maschile e sono arrivata fino alla stanza di Blaise.

Ho iniziato a bussare cercando di non fare troppo baccano, sennò potrei finire nei guai e dovrei dire addio al mio piano.
Fortunatamente non ci ha impiegato molto a svegliarsi e ad aprirmi.

"Merlino, Granger! Che ci fai qui a quest'ora?" Ha chiesto lui sbadigliando e con voce rauca dopo avermi aperto e accolto in camera sua.

Non ho risposto e mi sono avvicinata all'interruttore della luce per accendere quest'ultima.

"Che stai facendo?!!" Ha chiesto lui irritato e strofinandosi gli occhi che non erano abituati a quella fonte di luce.

"Mi.. d-dispiace Blaise.." Ho detto guardandolo dritto negli occhi, trattenendo le lacrime.

"Per cosa? Che stai dicendo? Hai sbattuto la testa? Decisamente, forse é meglio se ti accompagni in infermeria." Ha detto rivolgendosi verso l'uscita .

Mi sono avvicinata a lui e con una mano ho chiuso la porta che stava aprendo: "No, Blaise. Sto bene."

"Allora che sta succedendo?" Ha chiesto lui confuso.

"Devo andare.. questo posto non é più sicuro per me. Ti volevo salutare.. sei stato l'unico ad essermi stato vicino e te ne sono immensamente grata." Ho spiegato con un filo di voce.

"Dove credi di andare? Verrò con te, non ti lasc-"

"No, me ne andrò lontano da qua e per sempre. Tu devi rimanere qui, ne hai bisogno: Hogwarts é la tua casa. Completa gli studi, trova un ottimo lavoro, sposati e crea una famiglia bellissima.."

L'ho abbracciato forte, sapendo che questo sia l'ultimo abbraccio e che mi mancherà tantissimo...

"Bene, vengo con te. Non accetto obiezioni." Ha detto lui dopo essersi staccato dall'abbraccio.

Non sono più riuscita a trovare delle parole per dirgli che é una mia scelta, che non deve mandare a quel paese quello che poi sarà il suo futuro, solo per una mia scelta..

Aver legato con Malfoy é stato l'errore più grande della mia vita.

Non mi ha più ascoltato e si é spostato davanti al suo armadio per fare le valige.

Mi sono avvicinata a lui: "Blaise, ho un'ultima cosa da chiederti.. qual'é il numero della stanza della Parkinson?"

"La 506" Ha risposto stranito ma senza distogliere l'attenzione da quello che sta facendo.

"Grazie... per tutto." Ho detto incamminandomi verso la porta per uscire.
"Ti voglio bene." Ho detto sinceramente facendo scendere una lacrima sul mio viso.

Ho poggiato una mano sulla maniglia, indecisa mi sono girata verso Blaise, ho sfilato la bacchetta dalla mia toga e l'ho puntata verso il serpeverde: "Oblivio"

U love I || pansmioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora