Extra III

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Naked- J. Arthur
Us - J. Bay
Sign of the times - H. Styles

Scesi le scale completamente assonnato, stando attento a dove mettessi i piedi.
Solo per un attimo mi confuse vederla lì, poi la confusione lasciò spazio alla meraviglia.

Vivienne era attorno l'isola della cucina intenta a trafficare col spremiagrumi e le arance.
Vestita con una t-shirt con la stampa dei Led Zeppelin - di mia proprietà- che non arrivava a coprirla per bene, mostrandomi le forme sinuose dei glutei.
Così persa nel suo mondo da ancheggiare leggermente a destra e sinistra, come se ci fosse una qualche melodia che solo lei poteva ascoltare.

Respirai.
È qui, Harry.

La osservai daccapo, totalmente stupito, non me ne capacitavo che fosse lì e mia.
I piedi nudi con le unghia laccate di nero, le gambe lisce, la pelle lattea e punteggiata da miriadi di lentiggini che sembravano disegnate, le cosce toniche.

Sorrisi, intuendo che sotto quella maglietta non ci fosse nessuna biancheria intima e fremetti dalla voglia di raggiungerla, issarla sul bancone e fare l'amore fino a stare male o dimenticare come mi chiamassi.
Questa era la mia Viv.

Si susseguirono altri dettagli come il profilo del seno, il collo sottile, la linea delicata della mandibola, l'espressione concentrata mentre tagliava a metà le arance, le ciglia prive di trucco e così bionde da rasentare il bianco, i capelli arancioni legati in un mezzo raccolto che si concludeva in un cipollotto in cima la testa.
Santo Dio! Questa donna mi avrebbe mandato ai matti, avrebbe potuto rivoltarmi come un calzino e comunque sarei rimasto ai suoi piedi, implorando per qualche attenzione in più.

Avevo superato da un pezzo l'innamoramento, questo, tutto questo dannato maremoto che sentivo era la forma più pura di amore che avessi mai sperimentato.
Lei, Vivienne, mi rendeva puro.

Poggiato contro il telaio dell'ingresso della cucina finalmente si accorse della mia presenza.
Ci furono gli occhi brillanti azzurro cielo e screziati d'oro, la bocca rossa di baci che le avevo dato durante la notte.
Il sorriso.

Respiro profondo.
È qui, Harry.

《Ciao, bellissimo...》

Cazzo.

Cercai di ricompormi, ero un uomo adulto per la miseria! Mentre, con lei nei paraggi, sembrava fossi in costante crisi ormonale.

《Ciao.》

Ridacchiò nel modo più adorabile che avessi mai sentito e decise di darmi tregua, pace nel tumulto che scatenava e si avvicinò. Lenta, maliziosa, forse consapevole del suo potere, del mio amore smisurato.
In punta di piedi, a un soffio di distanza, poggiò il palmo sulla mia guancia.
Un altro sorriso accecante.
Si sporse verso l'alto e mi baciò. Semplice. Solo labbra, un contatto sobrio.
Inspirai avvicinandola con un braccio attorno alla vita, me la strinsi addosso perché avevo sempre l'impressione che potesse dissolversi da un momento all'altro.

《Siamo felici, eh!》

Annuii con ancora gli occhi chiusi, a sfregare la bocca sulla sua che sapeva di arancia.
Felice era un eufemismo, una parola insulsa se avevi Viv abbarbicata sul corpo. Cuore contro cuore.

《Guardami, amore , pretese.》
L'espressione si fece seria, accentuando la piccola ruga tra le sopracciglia; la mano dalla guancia si mosse verso il collo. Un ordine.

《Non fare lo stronzo con tua mamma, Harry. Per favore.》

Mi ritrovai ad acconsentire,
nonostante non comprendessi la richiesta.

La liberai solo per poterle
afferrare il viso tra i palmi mentre sogghignava.

《Hai idea di quanto ti ami, mh?》

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 23 ⏰

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Mignoli |Fil rouge h.s #0.5|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora