Elastic heart

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E un altro mangia la polvere
Oh perché non riesco a conquistare l'amore?
E avrei potuto pensare che eravamo una cosa sola
Volevo combattere questa guerra senza armi

E lo volevo, lo volevo terribilmente
Ma c'erano così tante bandiere rosse
Ora un altro mangia la polvere
Siamo chiari, non mi fido di nessuno

Tu non mi hai spezzata
Sto ancora combattendo per la pace

Ho la pelle dura e un cuore elastico
Ma la tua lama potrebbe essere troppo forte
Sono come un elastico fino a quando tiri troppo
Potrei spezzarmi e muovermi veloce
Ma non mi vedrai cedere
Perché ho un cuore elastico

Ho un cuore elastico,
Sì, ho un cuore elastico

E resterò sveglia attraverso la notte
Siamo chiari, non chiuderò gli occhi
E so che posso sopravvivere
Camminerò attraverso il fuoco per salvare la mia vita

E la voglio, voglio così tanto la mia vita
Sto facendo tutto quello che posso
Poi un altro mangia la povere
E' difficile perdere qualcuno che hai scelto

Tu non mi hai spezzata
Sto ancora combattendo per la pace

Ho la pelle dura e un cuore elastico
Ma la tua lama potrebbe essere troppo forte
Sono come un elastico fino a quando tiri troppo
Potrei spezzarmi e muovermi veloce
Ma non mi vedrai cedere
Perché ho un cuore elastico

Ho la pelle dura e un cuore elastico
Ma la tua lama potrebbe essere troppo forte
Sono come un elastico fino a quando tiri troppo
Potrei spezzarmi e muovermi veloce
Ma non mi vedrai cedere
Perché ho un cuore elastico

Ho la pelle dura e un cuore elastico
Ma la tua lama potrebbe essere troppo forte
Sono come un elastico fino a quando tiri troppo
Potrei spezzarmi e muovermi veloce
Ma non mi vedrai cedere
Perché ho un cuore elastico

Ho la pelle dura e un cuore elastico
Ma la tua lama potrebbe essere troppo forte
Sono come un elastico fino a quando tiri troppo
Potrei spezzarmi e muovermi veloce
Ma non mi vedrai cedere
Perché ho un cuore elastico

Ho un cuore elastico.
Elastic Heart- Sia
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Col cucchiaio rigirai i cereali ammollati nel latte e sospirai, per la milionesima volta. Volevo piangere, ancora, come nei due giorni precedenti. Se questo era il mal d'amore bè... Preferivo fucilarmi. Desidevo tornare a venerdì sera e scegliere di non andare alla fiera, volevo tornare a quando non provavo niente; ora mi sentivo come un cucciolo morente sul ciglio della strada. Sospirai di nuovo. Non avevo fame ed ero stanchissima, nonostante la giornata fosse appena iniziata.
《Viv, stai bene?》 Mi ridestò papà. Sollevai la testa, notando sia lui che i miei fratelli a fissarmi come fossi un fantasma. Di solito, al mattino, non ero così taciturna. Inspirai e mi stampai un sorriso sulle labbra.
《Certo!》 Esclamai, anche se la pressione a petto mi stava soffocando.
《Non hai mangiato niente, di solito svuoti il frigorifero》, ridacchiò Gabriel. Feci una smorfia.
《Prenderò una barretta. Vado a finire di prepararmi.》
《Pulce, sei pallida, vuoi rimanere a casa?》
No, non ci pensavo neanche. Se non fossi andata a scuola, Harry sarebbe venuto a controllare come stavo e onestamente non volevo vederlo neanche in cartolina.
《No, questo pomeriggio ho gli allenamenti. Ah... Nate, vado in bici.》
Mi poggiai contro la porta della mia stanza una volta che mi chiusi dentro. In realtà ero già vestita, dovevo solo pettinarmi i capelli.
Di fronte allo specchio mi sentii uno schifo. Mi truccai più del dovuto e quando nel fondo della trousse trovai un rossetto bordeaux - me l'aveva regalato Kate dato che sua madre era la proprietaria della profumeria - per curiosità, lo passai sulle labbra. Effettivamente non era così male ma non ero abituata a usare rossetti, tantomeno così scuri.
Devo cambiare abitudini, no?
Lo tolsi solo perché papà non mi avrebbe permesso di metterlo per la scuola, tuttavia misi lo stick nella tracolla piena di libri. Indossai la felpa e corsi giù per le scale.
Pedai, con le cuffiette nelle orecchie e per la prima volta neanche i Green Day riuscivano a penetrare la barriera.
Harry aveva baciato un'altra. E io avevo baciato un tizio a caso, come fosse qualcosa che facevo da tutta la vita. Che fine aveva fatto la storia del baciare qualcuno che teneva a me? Ed ero finita con Dillon.
Ironico.
Com'era possibile che mi piacesse Harry? Dovevo farmela passare, in qualsiasi modo possibile!
E come una manna dal cielo, quando un pick-up verde scuro mi affiancò quasi mi misi a ridere.
Guardai basita Dillon e tolsi una cuffietta mentre sorrideva. Come ci riusciva? La sua t-shirt era priva di qualche grinza - a differenza della mia - il viso era riposato e il sorriso grande.
《Ciao》, esordì. Ebbi voglia di scappare, forse pensava fossi una facile: gli ero saltata addosso.
No, non mi importa quello che gli passa dalla testa.
《Ciao》, replicai, sospettosa. Baciarlo non mi sembrava più l'idea del secolo. Sorrise ancora, squadrandomi dalla testa ai piedi e intuii i suoi pensieri dalla malizia che non riusciva a celare.
Dillon è perfetto! Ha la mia età.
《Che vuoi?》 Continuai, fingendomi divertita. La verità era che con i maschi - a meno che non fossero amici - non sapevo che pesci prendere. Forse avrei dovuto seguire la logica di Gabe: più faceva il bastardo più le ragazze stravedevano per lui.
Devo cambiare le abitudini!
《Ti accompagno a scuola?》
Scossi il capo. 《No.》
《Perché?》
《Altrimenti sarei andata con mio fratello.》
《Io non sono Nate.》
《Infatti, lui è più simpatico!》
Scoppiò a ridere e scese dall'auto. Mi intimoriva ciò che avrebbe fatto, eravamo nella strada principale.
《Andiamo Rossa!》
《No.》
《Per cui prima mi baci e poi mi ignori?》 Domandò, confuso.
《Esattamente!》
Mi irrigidii un po' quando si avvicinò.
《Ma tu non ce l'hai una ragazza che rompi le scatole a me?》
《No, l'avrò presto》, ammiccò.
Merda! Merda! Merda!
Sorrisi, ripetendomi che se avevo intenzione di continuare tutto questo dovevo usare la testa.
《Spero sia carina...》
《Molto di più.》
Inarcai le sopracciglia, divertita dalla sua sfacciataggine. Era un po' troppo sicuro di sé ma era simpatico dopotutto.
《Buon per te. Non so tu ma devo andare a scuola, ci si vede!》
《Vivienne!》
Ridacchiai, contagiandolo. 《Viv. Vivienne sembra il nome di una delle pettegole.》
《Sei difficile》, borbottò, imbronciandosi. Avanzò ancora. Avrei mentito se avessi detto che non era bellissimo e ne era ben consapevole.
《Questo pomeriggio che fai?》
《Allenamenti poi direttamente alla locanda.》
E come niente fosse, mi baciò la guancia. 《Bene, ci vediamo dopo.》
《Scordatelo!》
Sogghignò. 《Non ti liberi di me.》

Mignoli |Fil rouge h.s #0.5|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora