Goodbye is not forever

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Gerard arrossì di colpo, il silenzio era ripiombato nella stanza, en-trambi continuavano a fissarsi, fino a quando Harry non iniziò ad av-vicinarsi lentamente a lui, entrambi erano in imbarazzo, i capelli biondi e lunghi del ragazzo continuavano a tremare sulla sua testa calda. Era-no entrambi rossi in volto, come dei bambini che avrebbero dovuto leggere la propria poesia davanti a tutta la classe.

La luce della camera iniziò a dare problemi, Harry si fermò di col-po e si ricompose sedendosi per bene, prese un sospiro, anche se era il più estroverso dei due, non riusciva in alcun modo a fare qualcosa. La lampadina nel mentre continuò a fare contatto, Gerard, invece, continuò a guardarlo negli occhi stringendo i pugni tra le coperte, nel mentre il suo volto diventava sempre più rossastro dallimbarazzo.

Di colpo il ragazzo chiuse gli occhi e in quellistante, quasi come reazione a ciò che aveva fatto, la luce si spense, fu in quel preciso momento che Gerard riaprì gli occhi e saltò addosso ad Harry. Prese il suo viso tra le proprie mani, facendo toccare le sue morbide e calde guance con le sue fredde e lisce mani, appoggiò quindi le sue labbra su quelle del ragazzo e iniziandolo a baciare si stese su di lui. Sorridevano mentre si baciavano, continuarono così per almeno cinque minuti, poi Gerard stesso si staccò e dopo essersi steso con la testa sul petto del ragazzo iniziò a sorridere.

«Grazie per essere qui con me.»

«Non ringraziare, è un piacere stare qui con te.»

Passò la sua mano tra i neri capelli del ragazzo sorridendo, poi en-trambi si addormentarono.

Passarono due mesi da quel bacio. Gerard raggiunse Harry, era se-duto su una delle sedie di legno in giardino, sotto lombra degli alberi mentre fumava e beveva un succo darancia. Anche lui prese una siga-retta e accendendola camminò verso di lui, aveva laria seria e triste.

«Harry.» Disse sospirando.

«Ehi, tutto okay? Sembri triste.» Mise la propria mano su quella di Gerard, iniziando a massaggiargliela. Lui rispose scuotendo la testa.

«Riguarda quella cosa che mi hai detto?»

Due mesi prima, infatti, Gerard andò nuovamente preoccupato da Harry. Era un giorno dopo il bacio.

«Ehi»

«Ehi che succede?» Harry prese tra le sue le mani di Gerard, non solo erano fredde come sempre, questa volta tremavano. Le tenne ben salde tra le sue e fece sedere il ragazzo affianco a lui abbraccian-dolo.

«Io e te dovremo separarci»

«Che cosa vuoi dire?»

«Nel senso, sono in queste condizioni da più di due anni, e mi fa abbastanza male, sì, avevi ragione, fino a prima di conoscerti aspetta-vo in questa casa che la mia anima si prosciugasse, si corrodesse. Pen-so tu labbia capito da te che non sono un comune fantasma, sono ancora troppo connesso a questo mondo e alla concezione di vivo. Ma vederti, vederti sorridere, non avere paura di me, farmi paura non avendo paura di me, essere te stesso, ecco mi hai dato un motivo per credere che un giorno anche io posso essere felice, quindi ho de-ciso che quando andrai via da questa casa, anche io andrò via, lascian-do via tutto ciò che ho alle spalle.»

«Io ti amerò lo stesso lo sai vero?»

«Non capisco cosa centri però.»

«Nel senso, anche se dovremmo lasciarci e non solo a livello ra-zionale a chi importa. So che nel piccolo io ti amerò ancora, come tu ami e amerai ancora Gerard, come io amo e amerò ancora Beatrice. Lamore non è un qualcosa che si può cancellare, o meglio si può, ma si può anche non potere. Non so se si capisce il casino che ho detto, voglio solo dire che»

In quel momento Gerard lo baciò di colpo, entrambi sorrisero.

«Devo ancora abituarmici a questi tuoi jump-scare.» Arrossì di col-po. «Devi avvisare o prendo un infarto.» Gerard ridacchiò.

Erano ormai passati due mesi, quasi tre, il loro ultimo saluto sa-rebbe stato a breve. Harry guardò Gerard e scompigliando i suoi ca-pelli si avvicinò a lui, lasciando la sua sigaretta nel posacenere.

«Sai, in fondo anche se un po, un po molto, tantissimo, odio i bambini, avrei sempre voluto avere un* figlio o figlia o figl*. Magari aiutarlo a scoprire sé stess* e chissà magari crescere e invecchiare in-sieme.»

Sospirò.

«Mi mancherai moltissimo Harry.»

«Anche tu tesoro.» Gli baciò la testa abbracciandolo.

Harry [Ghosts Eat Roses And Regret Death]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora