Con la coda dell’occhio osservo mia moglie che dorme sul sedile dell’automobile accanto a me.
All’alba l’ho svegliata con in braccio un neonato proprio come un anno fa, solo che stavolta avevo in braccio nostra figlia Serena.
<< La,>> mormora la piccoletta legata nel suo seggiolino mentre gioca con un pupazzetto che gli ha regalato mio fratello.
<< Stai buona tesoro, fra poco arriviamo,>> le dico guardandola attraverso lo specchietto retrovisore e come risposta ottengo uno strillo entusiasta da parte della piccoletta.
<< Umh . Quindi siamo quasi arrivati,>> mormora Alice prendendomi alla sprovvista.
<< Sei sveglia, pensavo che fossi caduta in letargo,>> ribatto concentrando lo sguardo sulla strada.
<< Potrebbe capitare specie se tuo marito ti sveglia all’alba per poi trascinarti in automobile senza dirti dove ti voglia portare,>> risponde mia moglie con un tono sarcastico,<< ed in più ti priva del senso della vista!>>
Ah già l’ho dovuta bendare per non farle capire subito la nostra destinazione.
<< Posso levarmela questa maschera?>> Mi chiede lei con un tono impaziente indicando il volto.
<< No! È una sorpresa, Sacrofano! Non conosci il significato di questo termine?>> Le chiedo con un tono che so che le dà fastidio.
<< Claudio,>> mi chiama lei con un tono stanco.
<< Ancora un po’ed arriviamo,>> le dico per poi allungare la mano e stringere la sua che si trova appoggiata sulla sua gamba.
<< Se mi riaddormento non ti lamentare,>> controbatte per poi sbadigliare.
Sorrido anche se lei non puoi vedermi.
Guido tranquillo l'ultimo pezzo che ci separa dalla nostra destinazione con Alice che canta le canzoni che trasmettono alla radio mentre la piccolina si è riaddormentata.
<< Eccoci arrivati!>> Affermo mentre rallento visto che siamo arrivati a destinazione.
<< Posso toglierla!>> Esclama felice mia moglie alzando il braccio, quest’ultimo però viene fermato dal sottoscritto.
<< No, non ancora,>> le dico per poi parcheggiare.
<< Ma dove siamo?>> Chiede girando la testa da una parte all’altra come se potesse capirlo.
<< Dammi il tempo di scendere e potrai risolvere il caso mia cara signora in giallo,>> le rispondo con il mio solito tono che so che le fa saltare i nervi.
<< Claudio, sei sempre il solito..>> inizia a dire ma io la blocco posandole l’indice sulle labbra.
<< Niente parolacce, ricordi ? l’hai deciso tu!>> Le ricordo usando il mio tono da primo della classe e lei come risposta mi morde il dito.
<< Ahi!>> Mi lamento strappandole un sorriso. Le tolgo il dito per sostituirlo con le mie labbra.
<< Claudio,>> mi chiama lei appena le nostre labbra si separano.
<< Un secondo, dammi un secondo,>> le dico accarezzandole una guancia. Alice annuisce ed io scendo finalmente dall’automobile.
Mi guardo in giro e vedo che tutto è uguale al passato.
Faccio il giro ed apro lo sportello a mia moglie, la quale si è già liberata della cintura di sicurezza.
<< Ti aiuto io,>> le dico aiutandola per poi aiutarla a scendere visto che è bendata.
<< Ora posso toglierla?>> Mi chiede con un tono impaziente.
<< Ora si,>> le dico affiancandola mentre lei si leva la mascherina ed una volta messo a fuoco sgrana gli occhi.
<< Claudio,>> si limita a dire lei con un tono di voce chiaramente commosso,<< ma siamo a..>>
<< Si è il luogo del congresso,>> le dico sorridendole con amore e come reazione mi salta addosso e mi stringe forte a sé.
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Un lamento familiare richiama la nostra attenzione.
<< La piccola peste è curiosa quanto te, cara dottoressa Allevi,>> le dico con sorriso senza allentare il contatto tra i nostri corpi.
<< Buon Anniversario CC!>> Esclama mia moglie accarezzandomi il viso con entrambe le mani.
<< Buon Anniversario Sacrofano!>> Esclamo dandole un bacio sul naso per poi stringerla più forte.
