ventiseiesimo capitolo

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S: "aperitivo sobrio, dicevano" commento vedendo Nelson, Tonno, Dario, Nic e Frank, alzare l'ennesimo calice di Birra.
E: "Cesi come mai non bevi?"
C: "devo portare a casa due donzelle, forse quattro, non vorrei rischiare di farvi fare un'incidente per la loro imprudenza"
V: "uh tranquillo, a tornare guido io, ma non mi tornano i conti"
S: "non ti ha accennato nulla Frank?"
V: "beh mi ha detto che ci fosse una sua amica in dolce attesa, ma non mi ha detto se fosse maschio o femmina"
S: "beh noi non lo sappiamo ancora"
C: "oh ma ti ha definita amica!"
F: "chi ha osato dire una cosa del genere?" la sua ragazza lo guarda con fare accattivante, lo sfida, ma lo desidera allo stesso tempo. Tutto in un momento, nel modo più inaspettato possibile, Frank bacia, in modo poco casto, Vittoria e probabilmente non se lo aspettava nemmeno lei vista la sua rigidità.
V: "tu hai bevuto troppo, e vista l'ora, direi che è il caso di andare"
F: "stasera facciamo sesso?" Cesare si mette a ridere come un cretino, seguito da me
V: "no, sbrigati" sbuffa, ma subito la segue "grazie ragazzi bellissima serata, magari la prossima volta niente alcol"
S: "direi! grazie a te" esce dal locale con Frank praticamente appiccicato, penso che Cesare gli rinfaccerà per sempre queste frasi
N: "ma tu hai visto che culo la tipa di Frank, peccato per il naso"
T: "ne ho visti di migliori" dice guardandomi
S: "guarda che non ti salvi, se ne hai vosti di migliori, vuol dire che l'hai guardato"
T: "beccato"
S: "ti prego, dimmi che quando sarà nata non faremo più questi aperitivi"
N: "penso ne faremo uno appena saranno nate, senza di te"
T&S: "saranno nate!?"
N: "ho detto saranno?" annuiamo tutti e Nels si mette a ridere, seguito da noi, ma come si dice in vino veritas quindi la cosa mi preoccupa.
C: "dai vi porto a casa"
T: "tu sei sicura che sia io il padre?"
S: "è un po' tardi per dubitare di me, non credi?" sorride di sbieco e raggiungiamo Cesare
E: "è stato un piacere ragazzi! ci vediamo!" dice salutando Nels, Nic e Dario, il più sobrio tra loro
D: "anche per noi, speriamo di rivederti presto! ciao Sole" mi si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia, salutando anche gli altri e andandosene con Nic.
C: "dai Nels vieni con noi, ti porto domani a riprendere l'auto non sei in grado di guidare"
N: "grazie Cesarina" il primo alza gli occhi sbuffando, mentre il secondo si siede nei sedili posteriori al centro "mi piace fare il bimbo con voi due, anche se tu non saresti un buon padre per me"
S: "perché io sarei una buona madre?"
N: "tu sei già una buona mamma" dice accarezzandomi nuovamente la pancia. In questi giorni è particolarmente affettuoso, effettivamente con la convivenza sto conoscendo molto meglio anche loro
T: "non è a te che devo fare da papà" commenta mettendo il muso
S: "dai Franci, lo sappiamo che sarò io il genitore responsabile e con il pugno duro"
N: "vero an-" Cesare lo blocca immediatamente
C: "Nelson, se dici ancora una parola ti lascio in mezzo alla strada!" Nels si cuce la bocca, come fanno i bimbi e ben presto siamo sotto casa nostra
N: "ciao Tonami, ci vediamo domani. Fa anche rima!"
C: "bravo Nels sei un genio! ma come ti viene poi di usare Tonami?"
N: "lo scrivono nei commenti, è la loro ship"
C: "eh va beh, a domani Sole!" saluta solo me dato che Tonno è già sotto casa che brontola, aspettandomi. Mando un bacio a Eleonora e arrivo dal mio ragazzo
S: "puoi smetterla di fare il bambino?!" chiedo leggermente frustata
T: "ah e sarebbe questo il pensiero che hai di me?!" dice alzando un po' troppo la voce
S: "abbassa la voce, ne parliamo in casa" sbuffa, mi prende la borsa come solito fare e sale, lasciandomi indietro. Tira fuori le chiavi dalla borsa ed entra in casa, lasciando la porta aperta per me.
T: "quindi davvero pensi che io sia un bambino?" mi chiede in modo più pacato e dolce, quasi piangendo, dopo che ho chiuso la porta e l'ho raggiunto sul divano
S: "lo sai che non intendevo questo"
T: "e allora cosa intendevi? Che non sono pronto per essere io il padre? Che preferiresti un Dario, un Cesare o un Erasmo?"
S: "a te bere non fa bene"
T: "perché quelli che ho nominato non si comporterebbero mai così vero?!" dice con acidità"
S: "vado a cambiarmi e rifletti su quello che hai appena detto"
T: "mi stai trattando come un bambino!" lo ignoro, andando a mettermi una sua felpa
T: "quindi, cosa intendevi?"
S: "Francesco per favore smettila, ti stai comportando come un bambino, non ho detto che lo sei. Non sceglierei mai Dario o Cesare, tantomeno Erasmo, soprattutto se devo scegliere tra loro e te. Mi stai accusando di cose che non stanno ne in cielo ne in terra, perché dovrei stare qui con te se fossi innamorata di qualcun altro? Perché dovrei tenere tuo figlio se non ti amassi? Perchè avrei raccontato per primo a te di mio papà? Sei stata la prima persona in assoluto a cui l'ho raccontato, io non so più che dirti" non lo sto guardando, non ci riesco, sto piangendo e nemmeno me n'ero resa conto, lui mi abbraccia ed anche se probabilmente è l'unica cosa che non dovrei fare, tra le sue braccia mi sento al sicuro. Il suo profumo vanigliato mi riempie e mi rilassa. Mi lascia un delicato bacio sulla testa, mentre mi chiede scusa.
T: "Swami scusami davvero, i-io non so cosa mi prenda, ma non sono sicuro di nulla" mi si irrigidiscono tutti i muscoli, anche quelli che non sapevo di avere e subito lui continua "fermati, non allarmarti. Ho paura di perdere te, ho paura del giudizio delle persone, ho paura di tutto. Non ti cambierei mai, l'unica cosa di cui sono sicuro è di voler stare con te. Ho paura anche di non essere all'altezza del compito di padre" mi alzo sulle lasciandogli un bacio a fior di labbra
S: "amore mio, sarai un padre fantastico, e non mi perderai tanto facilmente. Però per favore, se avrai qualche dubbio su qualsiasi cosa, parliamone con calma"
T: "hai ragione, non voglio più vederti piangere"
S: "però Tone" dico alzando la testa e appoggiando il mento sul suo petto "ho sentito tutto"
T: "riguardo al culo di Vittoria?"
S: "no cretino! Riguardo Riccardo. Mi dispiace aver rovinato la sorpresa, ma non l'ho fatto apposta"
T: "dispiace a me" appoggia la sua fronte alla mia "ma ora ti prego, andiamo a dormire, non ce la faccio più"
S: "esatto, magari prossima volta beviamo meno, io devo mangiare doppio, ma tu non devi bere per tre!" scuote la testa ridendo e andiamo a letto.

Il regalo perfetto~Space Valley|Francesco Toneatti~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora