15 Luglio: ore 23:50
Mancano esattamente 10 minuti al 16 luglio, un giorno difficile da ormai ben 4 anni: il compleanno di mio papà.
Tutti gli anni il giorno prima e quello del suo compleanno, papà, ci portava sempre al mare. Andavamo due giorni a Milano Marittima, niente luoghi di lusso, la classica riviera romagnola. Passavamo la giornata in spiaggia e poi pagava una stanza d'hotel per la notte che occupavamo io e mamma i primi anni, poi ho cominciato a seguirlo in spiaggia, di notte, con la luna che si rifletteva nell'acqua salata ed il silenzio, la parte che preferivamo: gli unici rumori percepibili erano le onde che si frantumavano contro gli scogli ed i nostri respiri rilassati.Tutto così calmo e perfetto.
Un silenzio ed una perfezione che condividevamo solo noi due.
Ed ora, io, sarei con lui sulla spiaggia a farmi bagnare i piedi dal mare freddo che ci metteva a nostro agio in ogni situazione; e invece sono qui, sulla sponda dello Strone che bagna il mio giardino a chiedermi perché tutto questo.
Passo le notti dal 15 al 16 luglio su questa insulsa sponda di un fiume qualsiasi della bassa bresciana, da sola, a pensare. A pensare, a rimuginare e a riflettere su cose che una ragazzina di quattordici anni non dovrebbe mai passare: la morte di un genitore.
Singhiozzo, come sempre, senza lacrime. Non so più piangere durante queste notti. Non riesco più a piangere su questa sponda. Singhiozzo come stessi piangendo, ma nulla solca le mie guance rosee se non il dolce vento che mi culla insieme al mio dolore.Il 16 Luglio non esisto per nessuno.
Non esisto per Michele.
Non esisto per Erasmo.
Non esisto per Marta.
Non esisto per mia mamma.
Non esisto per me.
Il mio telefono squilla e vorrei dargli fuoco ma non riesco nemmeno ad alzarmi. Sposto lo sguardo su quell'oggetto infernale e leggo il contatto: è Tonno; attacco e blocco lo schermo. Pochi minuti dopo sono sommersa da messaggi
Dario🚀
-per favore rispondi a Tonno che mi sta sfracassando i Coglioni
-ma che ti prende?
-se vuoi parlarne ci sono-tranquillo sto bene . Te ne parlerò quando vengo a Bologna, grazie
Tonno🚀💕
-perché mi hai messo giù?
-tutto bene?
-mi sto preoccupando
-Swami rispondi per favore
-sono seriamente preoccupato
-non scherzare Swami
-ti giuro che prendo il primo treno e vengo da te
-porca troia rispondimi
-Swami mi sto incazzando-sto bene Franci. Non
preoccuparti.
Te ne parlerò ma non ora-Swami che cazzo ti prende?!
-ti sembra normale? Ti ho cercata un sacco di volte
-mi hai fatto prendere un infarto-scusa ma ti ho detto che sto bene.
Ora per favore lasciami stare-non ti capisco
Spengo il telefono ormai stufa di tutte quelle attenzioni ma in fondo ha ragione, non gli ho mai detto nulla non può sapere come sto e perché faccio questo.
Rimbombano le campane delle 3, in questo momento ci staremmo alzando per fare un giro nella cittadina notturna, piena di ragazzi ubriachi fermi in tutte le gelaterie, ma noi avevamo la nostra: Moio Lab.
Prendevamo sempre un gelato e una crepe che poi smezzavamo.
Tornavamo in hotel sazi per svegliare mamma, fare un'ultimo bagno in mare e poi tornare a casa. Viaggiavamo ascoltando le canzoni dei pinguini tattici nucleari, all'epoca sconosciuti, i Coldplay e Ed Sheeran. Io e papà avevamo gusti musicali molto simili infatti tutt'ora ascolto tutti i tre cantanti. Entrambi abbiamo sempre adorato più di tutti i Pinguini e se sapesse che non mi sono mai persa un concerto di quelli a Brescia e Milano probabilmente sarebbe molto orgoglioso di me.
Lui mi ha sempre chiesto di scrivere canzoni e cantarle.
Ma non ho abbastanza coraggio.
Ho scritto si una canzone e vorrei proporla ai pinguini, si chiama ridere.
Parla anche delle nostre giornate al mare, del suo shampoo all'albicocca, a tutte le miei pare e molte altre cose riguardanti lui.
Vorrei proporla a Riccardo Zanotti e poi lui potrebbe cambiarne qualcosa, ma voglio prima parlarne con i regaz, siccome lo conoscono, per sapere se potrebbe accettare questa cosa.Suonano le 8. Questa notte è passata, ma manca tutta la giornata. Per fortuna oggi mamma ha il turno di giorno e potrò fare le valigie per stare da Tonno da sola, senza distrazioni dalla mia distrazione. Accendo per poco il telefono giusto per controllare le notifiche. Sono piena di come stai dai miei migliori amici, parecchi richiamami di Tonno e qualche messaggio sul gruppo con i regaz per sapere come va. Rispondo ai come va con una banale sto bene e a Tonno un lo farò semplice e coinciso.
Dopo circa due orette ho finito di preparare le valigie e sto suonando alla piccola tastiera la canzone scritta da me, che presenterò a Nelson per avere un parere da qualcuno che con la musica ci lavora.Ed un po' mi fa ridere,
Se penso che ora c'è lì un'altro che ti uccide i ragni al posto mio,
Ma ci dovrò convivere,
Maledetto cuore che ti sciogli ogni volta che dico addio.
...
Sai già come finisce,
Che poi io mi emoziono
...
Però tu fammi una promessa,
Un giorno quando sarai persa,
Ripenserai ogni tanto a cosa siamo stati noi.
Dalle giornate al mare
A tutte le mie pare
Alle cucine che non abbiam potuto comprare
Alle mie guerre perse
Alle tue paci finte
A tutte le carezza
Che forse erano spinte
Giuro che un po' mi fa ridereSpazio autrice
Ciao regaz! Scrivo questa nota per dirvi che tutte queste situazioni sono tratte dalla mia immaginazione, fortunatamente non ho mai vissuto questo genere di traumi e per dire che non so assolutamente come sia nata la canzone "RIDERE" dei pinguini ma ho voluto renderla a tutti gli effetti della protagonista. Grazie e buona lettura
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Il regalo perfetto~Space Valley|Francesco Toneatti~
FanfictionSwami riceve come regalo di compleanno una sorpresa da parte di Marta, la sua migliore amica. Dalla storia: S: "non puoi capire Marta, grazie! Mi hai fatto un regalo perfetto" M: "prego. Ma per quale motivo?" S: "perché ora lo amo davvero"