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Isaac ebbe la premura di recuperare due vestaglie, ne indossò una, ma, la sua, Bryan preferì drappeggiarla sul proprio corpo come se fosse un lenzuolo, nascondendocisi sotto, continuando a restare disteso sul divano.

"L'hai fatto piangere. Sicuro che ha reagito così per quello che hai combinato" si rimproverò Bryan, sentendosi in colpa per avere fatto stare in pena Isaac tanto da ferirlo.

-Stai bene?- gli chiese il marito, sedendo vicino alle sue gambe, sorseggiando un po' d'acqua da una bottiglietta.
Bryan lo fissò di sottecchi e se ne pentì subito: la vestaglia di Isaac era di un vibrante blu, con rifiniture nei polsini di colore oro. Con quell'indumento addosso, ad ammantare il suo corpo possente, sembrava un qualche dio della notte sceso in Terra e subito il giovane percepì l'inconfondibile contrazione di desiderio al basso ventre.
-Credi che sia normale?- gli domandò in un sussurro, sgusciando da sotto la propria vestaglia con una mano, andando ad accarezzargli un ginocchio con gesti distratti e delicati.

Isaac lo fissò per qualche secondo, poi posò la bottiglietta sul basso tavolino di vetro davanti a sé, cercando di capire a cosa il suo compagno si stesse riferendo, ma, dopo innumerevoli tentativi, ammise di non avere la più pallida idea di quello a cui alludeva, perciò glielo chiese direttamente e Bryan sospirò e ritrasse la mano, tornando a nasconderla sotto la vestaglia, vicino all'altra.

-È normale che sono così attratto da te?- domandò e Isaac sollevò un sopracciglio, fissandolo sbalordito.
-Spero che tu continuerai a esserlo tipo per sempre- disse e Bryan sorrise e scosse la testa.
-Non ragiono quando ti ho davanti- e nel dire così, il suo tono di voce mutò, si fece serio e molto basso, tanto che Isaac incominciò a temere che qualcosa non andasse.
-È un male?-
-Direi di sì... credo che sia sbagliato, sì-
-Perché?-

-Non so se riesco a spiegartelo bene, ma è un po' come se smettessi di avere una mia volontà. Potresti chiedermi di gettarmi sotto un tir e lo farei, senza chiedermi perché. Perché non riesco a dirti di no, perché ci sei sempre tu ovunque, dentro e fuori di me, nelle orecchie, nei pensieri, ovunque. Come se il resto del mondo non esistesse-

Isaac si stese alle sue spalle, stringendoselo contro il petto. Gli passò un braccio in vita per sorreggerlo e assicurarsi che non finisse per cadere. Prese ad accarezzargli i capelli, a baciargli con gentilezza la nuca e la parte posteriore del collo, inspirando a pieni polmoni il profumo della sua pelle, che sapeva di lui, dello stesso odore che avrebbe saputo riconoscere ovunque, anche tra miliardi di profumazioni diverse.

-Ti fa paura?- soffiò nel suo orecchio esposto e Bryan socchiuse gli occhi, ricambiando la stretta del marito.
-Un po'- ammise.
-Hai paura che io possa farti del male?-
"Me ne fai già" pensò Bryan, ma preferì non dire quelle parole ad alta voce. Desiderava affrontare quell'argomento con Isaac, ma sapeva di non potersi permettere di lasciarsi sopraffare dalla rabbia – com'era accaduto quella mattina – ed esprimersi liberamente, senza curarsi delle conseguenze di ciò che avrebbe detto. Non voleva ferire Isaac, perciò avrebbe dovuto dare ad ogni cosa il giusto peso, tentando di farsi capire senza fargli troppo male.

-Oggi l'abbiamo fatto come piace a me- disse e Isaac nascose il naso nell'incavo del suo collo, parlando direttamente contro la sua pelle.
-Stai dicendo che in quell'altro modo non ti piace?- gli domandò con un pizzico di panico. "Vuoi vedere che, alla fine, Maria aveva ragione? Lei se ne è accorta e io no?"

-Mi piace. Mi piace fare l'amore con te- lo rassicurò Bryan, facendogli tirare un sospiro di sollievo. -Ma mi piace di più così. A te no, però. Temevo che anche questa volta saresti rimasto insoddisfatto...-
-Non è successo-
-Ma le altre volte sì. Per questo non ti dico mai di no quando vuoi farlo come piace a te, anche se a me non va più di tanto di farlo in quel modo-
-Amore...- mormorò Isaac e sollevò il viso in cerca dei suoi occhi, ma Bryan gli dava le spalle e, come se non bastasse, chinò il capo in avanti, impedendogli persino di continuare a scorgere il profilo del lato sinistro del suo viso. -Se una cosa non ti va, tu devi dirmelo- disse ancora, assumendo un tono di voce che sapeva di rimprovero.

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