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-Sei già qui- mormorò Bryan, a disagio nello stretto abitacolo dell'auto, troppo vicino al corpo caldo del marito.
-Sono arrivato dieci minuti fa. Non avevo voglia di tornare, a essere sinceri, ma non sapevo dove altro andare- rispose Isaac, fissando un punto imprecisato davanti a sé, oltre il parabrezza. -In questi ultimi giorni... mi sono sentito spesso attaccato-

-E menomale che noi ci siamo visti solo stasera!- esclamò Bryan con amarezza.
-Non mi riferivo a te- 

I minuti successivi li trascorsero in silenzio, seduti l'uno accanto all'altro, ma distanti anni luce, persi tra i propri pensieri.

Bryan non aveva idea se Isaac si aspettasse o meno che lui dicesse qualcosa oppure no; se sperava che gli chiedesse cosa avesse inteso dire nell'affermare di essersi sentito "attaccato"; da chi, perché. Anche se, in realtà, erano tutte domande per cui Bryan era certo di possedere già delle risposte.

Pure lui si era sentito spesso "attaccato", soprattutto da Ryan e Titty e dai loro modi di fare quasi invasivi. Ma a lui era piaciuto: essere al centro dei loro perché, dei loro tentativi di scrollarlo e aiutarlo a non annegare, aveva contribuito a impedirgli di spegnere del tutto la speranza. Aveva riacceso in lui anche la fiducia nei confronti dell'amicizia.

Erano state belle le coccole di Amber, gli ammonimenti di Greg. Aveva ritrovato Ryan e non gli era mai mancato l'affetto smisurato di Evan e Keith. Il supporto inaspettato di Thomas e Veronica che, insieme a Titty, erano riusciti a mandare avanti il suo negozio di fiori nei giorni in cui non era neppure stato in grado di mettere piede fuori casa.

Aveva sofferto, era stato attaccato, coccolato, rimproverato e consolato. Ed era felice di tutto ciò.

"Ma Isaac è diverso da me. Lui deve sempre tenere tutto sotto controllo. Ammettere di avere bisogno di aiuto, per lui, deve essere stato un po' come mostrarsi debole e questo non è nel suo carattere".

Bryan non era abituato a prendere iniziative, neanche – e soprattutto – all'interno della loro relazione. Di solito, quello che agiva per entrambi, era Isaac: a lui spettava, nella sua mente, di prendere ogni decisione, perché Bryan si era sempre mosso nella sua ombra, seguendo il suo volere, facendosi andare bene ogni cosa, soltanto con l'obiettivo di renderlo soddisfatto e felice.

Ma non ci era riuscito e si trovavano a un punto morto.

Isaac, dal canto suo, si sentiva combattuto tra il desiderio di cedere ai propri impulsi e quello di restare coerente con se stesso. Il desiderio di annullarsi, rimangiarsi le proprie scelte, mettere da parte le proprie convinzioni, gli faceva paura. Aveva paura di perdersi e annientarsi in Bryan, dopo anni trascorsi a costruirsi una corazza, un'identità, un'indipendenza dagli altri, dalle promesse di affetto che poi non erano mai state soddisfatte.

Erano cambiate tante cose da quando era stato un bambino insicuro e solo, ma stava lentamente comprendendo che, in realtà, il cambiamento era avvenuto soltanto in apparenza. Dentro di sé restava il ragazzino disilluso che non credeva di meritare amore. Il sopravvissuto, catapultato all'interno di un mondo che non lo voleva. Isaac aveva accettato di essere un "indesiderato", così come si era sentito quando aveva messo piede negli Stati Uniti più di trent'anni prima, così come si era sentito rifiutato dalle famiglie nell'Istituto in cui era cresciuto, fino ad arrivare nel più recente passato, quando si era sentito, ancora una volta, indesiderato persino nel suo luogo di lavoro, nonostante tutto l'impegno, tutte le particelle di sé che aveva impiegato per dare il meglio, per essere all'altezza della situazione.

Era da poco arrivato alla conclusione che lo stesso aveva fatto anche con i suoi affetti: con Maria, ponendosi a sua completa disposizione, obbligandosi a essere il figlio perfetto – anche quando le caratteristiche che attribuiva a tale ruolo si scontravano con le sue stesse inclinazioni – nella speranza di non essere abbandonato di nuovo dalla sua "mamma". Con gli amici, sforzandosi di essere l'uomo indispensabile, la persona sempre pronta ad ascoltarli e sul quale potessero contare, per non correre il rischio di perderli.

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