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Dopo attenta riflessione, Isaac aveva preferito evitare di farsi coinvolgere di nuovo da un'agenzia cinematografica. L'entusiasmo che gli aveva acceso Titty si era subito esaurito e per via di tanti motivi differenti: innanzitutto, l'amica non possedeva la capacità di toccare le corde giuste in lui e quindi non era riuscita a convincerlo del tutto. Come se non bastasse, Isaac era ancora sposato con Bryan e non aveva alcuna intenzione di rischiare complicazioni di quel tipo, non di nuovo.

Riconosceva lui stesso quanto il suo pensiero fosse pregiudizievole e ciò lo aveva portato a scavarsi ancora più a fondo, domandandosi se forse non si fosse semplicemente stancato di quel lavoro, se non stava soltanto accampando scuse per poter chiudere in modo definitivo con il mondo di Hollywood.

Claud lo aveva fatto ed era molto più sereno da quando non era più un modello; forse era arrivato il momento per Isaac di prendere ispirazione da lui e tagliare con tutto ciò che non gli faceva bene.

Nel pensare ciò, si guardò nello specchio lungo, posto dentro la cabina armadio. Sfoggiava dei jeans e una camicia viola con le maniche arrotolate sui gomiti e si sentiva a suo agio con quell'abbigliamento casual-chic che poco aveva a che vedere con i consueti completi, soffocanti e stringenti, che era solito indossare ogni giorno. Era così abituato a vestire in modo elegante, in qualsiasi occasione e stagione, sempre di colori neutri o appartenenti allo spettro del bianco, grigio e nero, da avere iniziato a vedere la cosa come un obbligo.

Gli amici lo avevano invitato a cena in uno dei suoi ristoranti preferiti sulla Sunset Valley e Isaac non vedeva l'ora di trascorrere quella serata in tranquillità, nella speranza, anche, che non venisse fuori "l'argomento Bryan", che quella non fosse solo una trappola al fine di fargli il lavaggio del cervello e convincerlo a tornare con il marito.

Bryan gli mancava. Si era pentito di essere stato tanto drastico con lui? Sì, ma non era sicuro di essere pronto per ammetterlo ad alta voce.

Aveva paura.

Paura di non riuscire a risolvere i loro problemi; paura che Bryan, durante quel mese distante da lui, avesse conosciuto qualcun altro, che lo avesse già dimenticato. Aveva paura di commettere con lui di nuovo gli stessi errori; aveva paura di sbagliare ancora e continuare a farlo sentire come un semplice sfogo sessuale e non la cosa più importante della sua vita – che era invece proprio il modo in cui Isaac sentiva Bryan.

In parole povere, aveva paura dell'amore, e si stava concedendo un po' di tempo per trovare abbastanza coraggio per lottare, anche se aveva già fatto la stupidaggine di avviare la pratica di divorzio e incorreva nel rischio che Bryan firmasse i documenti – nel frattempo che lui cercava di fare chiarezza in sé – ponendo fine al loro matrimonio.

Era stato lo stesso Isaac a innescare tutto, eppure aveva passato gli ultimi giorni pregando che il marito non firmasse le carte che gli aveva fatto recapitare con tanta superficialità.

Rimuginare sulla cosa, tuttavia, sapeva che non avrebbe portato ad altro che guastare il suo umore. Aveva trascorso l'ultimo mese in preda alla rabbia, alla solitudine e ai dubbi: era arrivato il momento di mettere tutto da parte, anche se soltanto per un paio d'ore, con la speranza che quella parentesi di prevista spensieratezza lo aiutasse a compiere un passo decisivo verso la soluzione a tutti i suoi problemi.

Quello che si augurava era proprio di riuscire – dopo la cena, un po' di distrazione e magari qualche risata – a ottenere un quadro meno confuso riguardo ciò che stava affrontando.

Salì a bordo della sua auto e si diresse verso Beverly Hills, percorrendo il famoso Viale del Tramonto, congestionato dal traffico serale, e in circa un'ora giunse davanti il ristorante in cui aveva appuntamento con gli amici. Lasciò l'auto in custodia all'addetto predisposto, mentre si augurava che Amber non avesse da ridire sul suo ritardo. Conosceva l'amica e sapeva quanto fosse puntigliosa su quel punto, nonostante vivessero in una città tanto sovrappopolata e caotica da rendere il "ritardo" parte del pacchetto di qualsiasi appuntamento.

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