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Mio marito si chiama Isaac

Quindi sei sposato davvero. Siete una coppia aperta?

No... non penso... non credo

Allora perché sei qui?

Sto solo cercando qualcuno con cui passare un po' di tempo... metti che poi mi trovo bene! Sono già avanti con il "lavoro"...

Che lavoro?

Mi fai un sacco di domande, però...

Ti dispiace?
Scusami

No no tranquillo. Mi piace che mi chiedi di me, un po' mi vergogno però è bello, no? Sentirsi al centro dell'attenzione della persona con cui si parla...

È normale. Sto parlando con te, hai tutta la mia attenzione.

Sì...

E quindi? Non me lo dici che ci fai qui se sei già sposato e non siete una coppia aperta?

Te l'ho detto... mi porto avanti con il "lavoro". Così, quando sarà, non sarò solo

... pensi che ti lascerà? Siete in crisi?

Chi lo sa... dipende tutto da quanto riuscirà a sopportarmi ancora

O da quello che succederà stasera...

Non credo gli importi, sai?

Isaac dovette interrompere ancora una volta la lettura, percependo i nervi a fior di pelle e la testa in procinto di scoppiare tra la pressione del senso di colpa e la rabbia soffocante mista a una gelosia accecante.

Come e quando era arrivato al punto di fare credere a Bryan che avesse anche solo preso in considerazione la possibilità di lasciarlo?

O da quello che succederà stasera...

"Che intenzioni ha?" si chiese e temette davvero che suo marito si fosse cacciato in un guaio enorme, uscendo con una persona che non conosceva e che pareva avere determinate intenzioni con lui. Tentò di ricaricare la chat, ma, a quanto sembrava, non c'era nulla che potesse aiutarlo a capire ciò a cui faceva riferimento il tizio, o lui non era stato in grado di individuarlo in quella marea di messaggi.

Era evidente che Bryan avesse bisogno di parlare con qualcuno, ma proprio Isaac non capiva perché non lo facesse con lui o con i loro amici.

"È inutile continuare a rimuginare sulla cosa..." si disse, lasciandosi andare pesantemente contro lo schienale della poltrona. Si sentiva spossato, nel corpo e nella mente: quell'inaspettato tiro mancino da parte di Bryan gli arrivava a coronamento di quella che già si era rivelata ampiamente una giornata terribile.

Luke era un tipo simpatico. Bryan trovava piacevole chiacchierare con lui, soprattutto perché, in mezz'ora di conversazione, neanche per una volta era venuto fuori l'argomento "sesso".

-Certo, perché stavate dietro uno schermo!-

Il cuore di Bryan ebbe un piccolo sussulto.

-Stai bene?- gli chiese Luke e l'uomo allungò una mano verso di lui, accarezzandogli un polso con gentilezza.

"Valgo davvero così poco, per lui?" si chiese Bryan, ignorando completamente Luke. L'uomo si accorse che il suo ospite pareva essersi spento all'improvviso e che il suo sguardo si era fatto vacuo e distante.

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