capitolo 12

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*POV NIALL*

Sento battere forte il cuore, non so cosa fare. Prendo il cellulare, digito veloce il numero di Liam e lo chiamo. Spero solo che non stia dormendo. Il cellulare fa alcuni squilli e finalmente mi risponde con una voce impastata dal sonno.

<pronto??>

<che vuoi, sono le quattro di notte.> mi risponde scontroso.

<Liam ho appena finito di parlare con Becca e poi la chiamata è caduta, sono preoccupato per lei, credo che ci sia anche Emy con lei e sta...>

<cosa? Le hanno fatto qualcosa? Dove sono ora??> ora è preoccupato.

<calmati, sono a un pub però non sono sicuro che ci sia anche Emy...dovresti...andare a casa sua o provare a chiamarla!>

<ehm...si ora provo se mai vediamo...>

Dalla voce potevo sentire la tristezza e sapevo che avrebbe fatto di tutto per non andarci. Si sentiva ancora a disagio ad andare a casa di Emy, dopo quello che è successo con suo fratello, neanche io ci andrei.

<ok bro io vado da loro o da lei tu chiama Emy ciao>

<ok...ciao>

Stacco la chiamata, prendo le chiavi al volo e salto in macchina. Metto in moto e mi dirigo dove mi aveva indicato Becca. Dopo un lungo viaggio di venti minuti, che pareva il più lungo della mia vita, arrivo al locale. Gia in lontananza si sentiva la musica a palla. Parcheggio li vicino la macchina e scendo. Il cuore comincia a battere forte, le mani cominciano a sudare freddo e la gola si secca di colpo. Posso vedere il corpo di una ragazza sdraiato a terra, spero non fosse Becca, spero di sbagliarmi. Mi avvicino subito e con mio dispiacere, è lei. Mi inginocchio per terra e la alzo piano piano, ha perso i sensi e non so che fare. Però non vedo Emy, forse no...Liam la troverà. Guardo un'ultima volta il corpo della ragazza che tengo tra le braccia, noto un segno strano sul suo collo. Le sposto i capelli e vedo subito una macchietta rossa-viola, la rabbia mi assale, è un succhiotto. Sento la rabbia ribolirmi in corpo un senso omicida mi prende nei confronti dell'artefice di questo marchio. La prendo in braccio, per poi dirigermi verso la macchina. Li fa anche più caldo.

*POV LIAM*

Saluto Niall e lui stacca la chiamata. Subito prendo il cellulare, digito il numero di Emy e la chiamo preoccupato. Squilla, squilla ma nessuno risponde, la richiamo due tre quettro volte, ma niente! Ora si che sono preoccupato che faccio?. Devo andare a casa sua...non posso, ma questa è un'emergenza. Liam fatti coraggio ce di mezzo la vita di Emy! Mi faccio coraggio, mi vesto e prendo le chiavi. Esco di casa, salgo in macchina e parto a tutto gas verso casa di Emy. Spero solo che lei sia li.

*fine film*

*POV EMY*

<E il premio per il miglior cartone di sempre, consegnato in occasione da i fratelli Emma e Francesco Johnson, va a...TOYS STORY!!>

<yeahhh! Grazie grazie!> gridiamo in coro allegri.

Stavamo ridendo come due scemi seduti sul divano. Il film era finito da un po' e noi per circa un'oretta e mezza siamo rimasti a mangiare schifezze, a parlare del film e ci siamo visti anche gli oscar di qualche anno fa che davano in replica. Così siamo arrivati a questa scena cosi scema ma dolce al tempo stesso. Come due bambini. Mi mancava mio fratello, per tre anni me la sono dovuta cavare da sola, senza di lui. Il mio faro durante la notte.

Over the clouds || Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora