Capitolo 19

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POV LIAM

<sarà mia un giorno> gli risposi a bassa voce <in questa vita o
nell'altra...> aggiunsi sorridendo, che scemo che era il fratello di Emy, ma era simpatico...sembrava anche se con me la prima impressione è stata a dir poco pericolosa. Quella ragazza invece è tutta un peperino, come direbbe mia mamma. Quanto vorrei farlela conoscere. Mi fa letteralmente impazzire. Prima è un piccolo orsacchiotto tenero e coccoloso che cerca affetto...ma poi si trasforma in un orso che se non stai attento ti prende e ti sculaccia. A quell'immagine nella mente scoppio a ridere da solo.

<tu sei cotto proprio a puntino> Niall mi appoggia da dietro la mano sulla spalla sorridente.

<ei anche tu non sei messo meglio!> dico guardando lui è
ammiccando a Becca che si stava preparando per uscire. Lui rise
imbarazzato e mi tira un pugnetto per scherzare. Guardai l'orologio e mi ricordo di Alex, dovevo andarla a prendere. Saluto Niall e Becca, ammiccando sempre al primo e così uscì di casa con
apparentemente ciò che sembrava la chiava per sbloccare la
macchina solo che...la macchina non c'era e quello era un pacchetto di chumgam. Non la toccavo da ieri notte e quindi l'avevo lasciata a casa di...fantastico ora Emy avrà anche un trofeo da tenere in
ricordo. Mi giro verso Niall e lo guardo imbarazzato. Lui guarda il
pacchetto di chumgam e poi cerca con lo sguardo la mia macchina.
Niente. Scoppia a ridere divertito e io mi sento così
impotente.

<allora saresti così gentile da portarmi da Alex??> lui continua a ridere. Che fastidio.
<ma non hai ancora comprato il regalo!> lo guardo male e gli rispondo comunque.

<le lo prendo dopo insieme a lei> smette di ridere e mi guarda
pensieroso.

<ti lascio da Alex mentre porto Becca ok?! Ma solo perché è
Alex> ci tiene molto a mia sorella è come sua nipote e
quando stanno insieme si divertono un sacco.

<graziee> gli dico facendogli un'inchino e canzonandolo. Riesco a far ridere pure Becca. <andiamo>. Saliamo in macchina e partiamo a razzo perché non volevo far preoccupare di nuovo Alex. Non se lo merita. Lei che ogni volta che torna da scuola mi porta dei disegni come regalo. Però sa ricattarmi per bene, una volta a finto di piangere dicendo che era colpa mia se Lily, la sua bambola, si fosse rotta e io come castigo ho fatto il clown alla sua festa una settimana dopo. L'avrei voluta spaccare io quella bambola. Ma è passato. Finalmente arriaviamo dopo che Niall si è fermato a comprare qualcosa da mangiare. A me non ha offerto niente quel bastardo. Prima o poi mi vendicherò! Scendo dalla macchina salutandoli entrambi e sorridendo a Niall. È il numero giusto, la stessa dell'altra volta. Mi avvicino alla casa, allungo la mano verso il campanello e suono.

<parola d'ordine?> succede sempre. Non so come ci riescono, ma ogni volta che vengo a prenderla in questa casa, loro sanno sempre che sono io e
mi chiedono la parola d'ordine. E io come di rito non me la ricordo.

<allora! Non te la ricordi più?> cominciarono a sghignazzare e anche forte. Avrei voluto fotografarle perché sono così
carine insieme.

<penso che sia...maiale!> a quella parola scoppiano a ridere ancora di più...se riuscivano poiché sembravano due porcellini
dai suoni che sentivo.

<eh...no! Rimarrai la fuori per sempre!!>
<noo! Ma morirò di freddo!> sapevo come prenderle e soprattutto mia sorella. Mi voleva bene e si preoccupava per me anche se io scherzavo. Infatti sento la porta aprisi.

<Fratellone ti salvo ioooo> mi corse incontro una massa di capelli più chiari dei miei e lisci come mia mamma, abbracciandomi forte come se
non mi vedesse da anni. La prendo al volo e ricambio anch'io forte ma non troppo. Lei alza gli occhi che sprizzano gioia, come dovrebbero in tutti i bambini. Gli lascio un bacio sulla fronte e la rimetto a terra.

Over the clouds || Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora