5- L'Inizio Della Fine
Nonostante gli altri suoi fratelli fossero lì con loro Ace vide Kira quasi tutte le sere successive, i primi giorni non erano stati semplici, ogni volta che la sfiorava le sentiva irrigidirsi. Capiva che per lei doveva essere tutt'altro che facile, ma con il tempo le cose migliorarono.
Anche quella sera erano sul terrazzo come al solito, la serata era passata tranquillamente; ad un certo punto Kira vide Ace cambiare atteggiamento, tutt'a un tratto le parve strano come se avesse qualcosa che gli pesasse sullo stomaco.
E, amici, vi assicuro che non era la testolina di Kira appoggiata sul suo petto.
"Ace - lo chiamò - va tutto bene?" il ragazzo smise di giocherellare con i suoi capelli e le sorrise.
"Sì, no... non lo so... - si fece serio, più del solito - devo dirti alcune cose."
Kira si tirò su, mettendosi seduta decentemente sul dondolo, per riuscire a guardarlo. "Mi devo preoccupare? – lui scosse la testa - Dimmi, ti ascolto."
Ace annuì "Beh, io... Non so, sarà colpa tua. Tua e dei tuoi occhi, delle tue mani, della tua voce, del tuo modo di parlare, del tuo modo di ridere, del tuo sorriso, della tua determinazione nel vedere sempre del bene, un lato positivo, nelle cose che, a volte, non lo sono. Non so il perché ma, mi sono innamorato di te. Mi sto innamorando di te sempre di più e non posso smettere. Non mi interessa sapere cosa sono quei segni che hai sulle braccia o sulle gambe, non mi interessa sapere come te li sei fatta o il perché; fanno parte del tuo passato e se vorrai io sarò pronto a portarlo con te nel nostro presente. Quello che volevo dirti è altro... - Kira annuì, trattenendo un sorriso - Noi tra qualche giorno dobbiamo andarcene e... e io mi chiedevo... Vuoi venire con me?" l'ultima frase la disse tutta d'un fiato.
Kira non si aspettava una dichiarazione del genere, l'aveva lasciata senza parole a sorridere come una scema. Avrebbe voluto dirgli di sì. Sì con tutta sé stessa. Ma una parte di lei sapeva che non sarebbe potuta partire. O forse poteva? Stava per dirgli che non lo sapeva, che aveva bisogno di tempo, Ace non le permise di aprir bocca.
"Aspetta. Prima che tu dica qualcosa - aprì il suo "marsupio da gamba blu" e tirò fuori qualcosa che fece scivolare al polso della ragazza - Promettimi che non lo toglierai e che qualsiasi cosa sceglierai non mi dimenticherai mai, io farò altrettanto."
La mora si guardò il polso destro; indossava un braccialetto di perle rosso fuoco, come il suo fuoco. Lo guardò e gli sorrise teneramente. "Grazie. - gli sfiorò la collana, solo in quel momento si accorse che era più corta- non dovevi..."
"Sì invece. Volevo che tu avessi qualcosa di mio." Le accarezzò il dorso della mano con il pollice.
"Credo di essermi innamorata anche io. – gli strinse le mani rossa in viso - Vorrei venire con te, più di ogni altra cosa, ma qui c'è mia madre... e, Ace, non voglio perdere anche te."
"Non devi rispondermi subito. – non riuscì a nascondere la leggera delusione per quella risposta, ma doveva ammettere a sé stesso che un po' se l'aspettava - Prenditi del tempo per decidere, ma per favore non lasciarti influenzare dagli altri." La guardò negli occhi con aria decisa, sperava davvero che decidesse di andare con lui.
"Quindi neanche da te..." concluse Kira, allacciandogli le proprie braccia intorno al collo.
"No da me sì! Solo da me puoi lasciarti influenzare..." Ace la tenne per la vita, avvicinandola a sé e la guardò con sguardo malizioso.
"Ah beh. Allora..." la ragazza alzò gli occhi al cielo, fingendo di spostarsi lontano da lui.
"Finiscila di parlare!" le punzecchiò piano il fianco.
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Memorie Di Fuoco
FanfictionNon so mai cosa scrivere nelle descrizioni/trame potrei partire col dirvi che la soria parla di Ace, di Ace e della sua vita, delle sue gioie e delle sue paure e di come una ragazza gli abbia cambiato la vita o di come lui l'abbia cambiata a lei, qu...