11- Alabasta
Nei giorni successivi Kira trovò il coraggio di dirlo anche a Barbabianca, erano in pochi a saperlo ed era meglio così. Restare però con le mani in mano ad aspettare notizie di Ace e non poter condividere con lui quello che le stava succedendo l'angosciava, non la faceva dormire la notte e, dopo giorni di tormento, decise di raggiungere Pugno di Fuoco ad Alabasta.
"Padre, io devo andare ad Alabasta. Non posso continuare a... - si tormentò le mani, guardando Barbabianca - ad aspettare, non riesco. Ace non può continuare a non saperlo." sospirò appena. Il Capitano seduto davanti a lei la guardò sorridendo sotto quegli enormi baffi bianchi.
"Kira, ascoltami, Ace è forte... - per un attimo sembrò che stesse per pronunciare un 'ma' - e sono sicuro che tornerà da te perché ti ama e perché te lo ha promesso. Tornerà da te e dal vostro bambino, l'unica cosa che devi fare è avere fiducia in lui, ti devi fidare." Non era così che avrebbe voluto concludere la frase, c'era realmente un 'ma' che seguiva ma vedeva Kira già abbastanza in crisi e non voleva darle altri pensieri oltre al fatto che avrebbe voluto tenere almeno lei al sicuro. Guardò gli occhioni azzurri della ragazza che lo imploravano e scosse appena la testa "Ho la vivre card di Ace e sappiamo dov'è diretto, a questo punto hai due possibilità, sta a te decidere: fidarti di lui, avere pazienza e aspettare che torni oppure andare a cercarlo pur sapendo che ciò comporterebbe dei rischi per te e per la creatura che adesso ti porti dentro."
Kira restò qualche secondo in silenzio, non aveva pensato nemmeno per un secondo che così facendo il bambino avrebbe potuto correre dei rischi, nella sua testa funzionava tutto in modo molto più semplice. Si morse il labbro "Babbo, mi fido di Ace, davvero, ma questa cosa è più grande di me e poi è giusto che lo sappia, non riguarda soltanto me ma anche lui. Ti prego, lascia che io vada a cercarlo, mi serve solo la sua vivre card e che mi lasciate alla prossima isola, poi me la caverò da sola."
"Non essere sciocca, figliola! - l'uomo rise - Marco ti accompagnerà fino ad Alabasta."
"Davvero?! Grazie!" lo abbracciò con gli occhi lucidi.L'indomani Marco, Kira e pochi altri partirono, non ci misero tanto ad arrivare e mentre gli altri ne approfittarono per fare riposarsi e fare provviste per il ritorno, il comandante della prima flotta e la ragazza scesero al villaggio a cercare Ace. Girarono per tutta la mattina chiedendo nelle locande, al porto e ai mercanti se qualcuno lo avesse visto, ad alcuni mostrarono anche la taglia ma niente, sembrava che del ragazzo non ci fosse nemmeno l'ombra; eppure, secondo le ultime notizie doveva trovarsi lì. Dopo l'ennesimo buco nell'acqua andarono a sedersi all'ombra.
"Sei stanca?" le chiese Marco con gentilezza e prese la borraccia che Kira gli stava porgendo.
"No, ma non possiamo continuare così. Che ore sono?"
"È passata da un po' l'ora di pranzo, ci fermiamo a mettere qualcosa sotto i denti?" Kira annuì e tese le mani verso il ragazzo che si era alzato, le prese le mani e l'aiutò a tirarsi su."Abbiamo mangiato bene, dai! - affermò il biondo con aria soddisfatta - Ti spiace se prendo anche il dolce?"
Sorrise con aria furba "No, tranquillo, tanto paghi tu! - Marco le sticcò la fronte - Ahio!" rise.
"Così impari a far pagare gli altri! - rise anche lui - Vuoi qualcos'altro anche tu?"
"No, no! Altrimenti ingrasso troppo, non posso rischiare!"
"Ma smettila! Tra poco avrai la pancia grossa come un cocomero!" la prese in giro.
"Aspetta ancora qualche mese!"Nel pomeriggio di spostarono in un paese vicino e cominciarono a cercarlo anche lì, dopo qualche ora videro in fondo ad una delle vie il commodoro Smoker seguito dalla sua partner, Tashigi, e uno stuolo di soldati. Marco e Kira si guardarono, non volevano avere problemi. Il biondo la trascinò in un vicolo secondario "Prosegui tu, mi conoscono e da sola darei meno nell'occhio. - suonarono le campane - Ad ogni ora suonano e noi ad ogni ora ci troviamo davanti alla locanda dove abbiamo visto quel tizio con i capelli verdi che litigava col biondo. Se al tramonto non ci siamo ancora trovati vai alla nave senza fermarti. Va bene?"
"Okay, aspettiamo cinque minuti dopo l'ultimo rintocco e poi ce ne andiamo."
"Perfetto. Hai capito tutto?"
"Si, certo. Non è poi così difficile."
"Si, Marco. Sono incinta, non ritardata." Risero senza sapere che quella era l'ultima volta che si sarebbero permessi una risata tanto leggera insieme.
"Si, scusa. Stai attenta." Le lasciò un bacio sulla fronte e si dileguò tra la folla.
Kira proseguì per la sua strada, cercando di evitare i marines il più possibile, mancò i primi due appuntamenti e al terzo si recò alla locanda ma di Marco nessuna traccia.
La zona era abbastanza isolata, non c'erano tante persone e nessuna di esse sembrava sapere qualcosa, stava per arrendersi quando la piratessa riconobbe il tizio con i capelli d'alga. Con lui questa volta c'erano degli altri ragazzi, forse era la volta buona. La mora si avvicinò cauta e gli toccò una spalla, il ragazzo la guardò con aria interrogativa.
"Per caso avete visto in giro quest'uomo?" mostrò la taglia di Pugno di Fuoco.
"Mh - osservò la taglia e annuì - Sì, sta-" una ragazza dai capelli rossi gli tirò un pugno in testa impedendogli di terminare la frase.
"Zitto! Non sai nemmeno chi è, non puoi mettere in pericolo Ace!" mentre la rossa continuava a rimproverarlo un altro del gruppo si avvicinò a Kira. Indossava un caftano rosso e una stola chiara intorno alla testa, anche lui osservò la taglia e si aprì in un enorme sorriso.
"Si, lo conosco! È Ace, lui è mio fratello! Sta viaggiando con noi, solo che al momento ci siamo divisi ma dovrebbe raggiungerci!"
"Tuo fratello...? Tu sei Rufy?! - iniziò a sorridere - Ace mi ha parlato molto di te!"
Finalmente l'aveva trovato. Stava bene e se avesse proseguito con loro sicuramente avrebbe incontrato anche Ace. Non restava che avvisare Marco.
"Idiota! - riceve anche lui un pugno - E poi tu chi sei?!"
"Ah, si, scusate. Non mi sono presentata, io sono Kira. Faccio parte della seconda divisione dei Pirati di Barbabianca." Fece un piccolo inchino in direzione della ciurma di Cappello di Paglia per presentarsi. Rufy si rialzò da terra, spolverandosi i vestiti "Mio fratello è il comandante della seconda flotta, quindi è il tuo capitano. Lo conosci! Sei una sua amica?!"
E potete solo immaginare quanto gli venissero bene i giochini di ruolo! ;-P
"Si, lo conosco, è per questo che lo sto cercando." La ragazza annuì accennando un sorriso.
Non era propriamente corretto dire che erano amici, ma non si potevano nemmeno definire fratelli, il loro era un rapporto ben diverso da quello che li legava con gli altri membri della ciurma, Kira convenne che non era il caso di specificare; se Ace non gli aveva detto nulla era meglio evitare che fosse lei a parlargliene. Anche perché, dopo la grande 'sorpresa' che doveva fargli non aveva idea di come sarebbe andata a finire tra loro.
La rossa la guardò con aria sospetta e annuì appena, si presentò come Nami e disse di essere la navigatrice; dopo di lei si presentarono anche gli altri, Kira si appuntò mentalmente tutti i nomi e sperò di non dimenticarseli.
"Visto che stai cercando Ace puoi venire con noi! - esordì Rufy - Abbiamo tanto spazio, saremo felici di averti a bordo!" fece un sorrisone a trentadue denti e guardò Kira che non poté far a meno di annuire e ringraziarlo, dopo tutto le sembrava la soluzione migliore. Rufy era diverso da Ace, le sembrava meno maturo ma lo ritenne simpatico, c'era qualcosa nel modo di fare di quel ragazzo così spontaneo e genuino che per un attimo Kira si chiese come avesse fatto a diventare un pirata.
Avvisò Marco che avrebbe viaggiato con Rufy fin a quando non fosse riuscita a parlare con Ace e, insieme a lui, prendere una decisione sensata.
Durante il tragitto verso la nave Nami e la principessa Vivi la riempirono di domande riguardati lei, Ace e di cosa nello specifico dovesse dire al pirata con le lentiggini, Kira rimase sul vago: principalmente perché non erano affari loro e in secondo luogo era una situazione in cui non era permesso fare passi falsi.
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Memorie Di Fuoco
FanfictionNon so mai cosa scrivere nelle descrizioni/trame potrei partire col dirvi che la soria parla di Ace, di Ace e della sua vita, delle sue gioie e delle sue paure e di come una ragazza gli abbia cambiato la vita o di come lui l'abbia cambiata a lei, qu...