-Volatile dalla nascita e tuo nuovo migliore amico

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Come promesso, Éclair si presentò alla porta di casa Styles alle sette di mattina di due giorni dopo.
Sua madre aveva elaborato il tutto e non piangeva più, specialmente grazie al fatto che avesse il numero della scuola e sapesse di poter andare a trovare il figlio anche ogni fine settimana volendo.
Des Styles la gestiva peggio invece.
Suo figlio gli sarebbe mancato come l'aria. Dopo il trasferimento di Gemma, la sua prima figlia, era rimasto solo Harry a tenere vive le loro giornate. Ed ora si sarebbe di nuovo dovuto abituare.
Gemma, al fianco di Harry, era un po' preoccupata. Non aveva preso bene la partenza del fratello, così presto e soprattutto con un tizio che non conosceva affatto.
-E se fosse un malvivente?- chiedeva di continuo.
Come darle torto.
-Perchè non rimani con noi? Non ti sei mai trovato male. Poteri e tutto il resto. Superman non ha avuto bisogno di nessun insegnante, così come anche Batman e Robin. E che mi dite di Flash?
I suoi genitori la ascoltavano solo a tratti ed Harry continuava a sorridere divertito e ad abbracciarla.

Éclair arrivò assieme a qualcun'altro però.
Un ragazzo basso, prestante e con tratti del viso marcati. Il suo sorriso però era allegro. Harry lo trovò subito molto simpatico.
Si strinsero la mano e si presentarono:
-Yuri.- disse il suo nome l'altro -Éclair mi ha detto che sei un Benedetto.- continuò ancora stringendogli la mano, come se si fosse scordato di riprendersela -Io non ne ho mai incontrato uno!- concluse con una sfumatura di accento russo.
Harry sorrise ma non seppe cosa dire.
-Basta Yuri! Così lo metti a disagio.- si intromise Éclair dividendo le loro mani e ridendo nel mentre.
Quando Harry si girò per guardare Gemma, che a sua volta fissava Éclair, non la vide più così contraria al fatto che partisse.
Éclair aveva fascino, sicuramente era rimasta molto, ma molto, colpita da lui.
-Questa è la mia famiglia.- disse presentandola a Yuri, che salutò tutti. -E lei è Gemma.- disse direttamente ad Éclair.
Lei si fece avanti, quasi spostando di lato il fratello con una spintarella.
-Piacere! Tu devi essere Éclair! Mio fratello mi ha parlato molto di te.- disse con un sorriso smagliante sul viso.
Éclair sorrise a sua volta ma molto più pacatamente.
Doveva essere un tipo molto riservato, pensò Harry.
-Il piacere è tutto mio Gemma.- poi, con un passo indietro, tornò ad essere professionale come sempre -Bene, credo sia proprio ora di andare. Non abbiamo molto tempo. Ti faremo vedere sommariamente la scuola, hai un ora di tempo massimo, poi iniziano le lezioni. Siamo anche un po' in ritardo. Andiamo!- disse a Yuri, che annuì.

La famiglia Styles si salutò ed abbracciò un ultima volta prima della partenza e Gemma colse l'occasione anche per salutare e riservare un ultimo sorriso ad Éclair.
-Spero di vederti presto!
Éclair la salutò ma Harry notò un leggero rossore sulle sue guance quando tutti e tre cominciarono ad allontanarsi dalla casa.
-Tutto ok Éclair?- chiese Yuri ridacchiando.
Harry fece lo stesso, in sintonia con il ragazzo russo.
-Si, pensiamo alle cose serie. Dobbiamo trovare un posto tranquillo. Appartato. Ne conosci uno Harry?- chiese.
Harry annuì.
-Si anche qui dietro se volete. Perché? Che dobbiamo fare?- chiese guidandoli dove aveva suggerito.
-Perchè la scuola si trova in Arizona, sul Grand Canyon per capirci. Precisamente sotto le cascate Havasupai Falls. Come ci arriviamo in un ora secondo te?- chiese Éclair fermandosi nel posto appartato e tranquillo che diceva Harry.
Il riccio sgranò gli occhi.
-Volando?- e guardò Yuri che rise.
-Magari, sarei stato molto fortunato. Ma non ho ali, bello!- finì di ridere -Tieni.- disse porgendogli un fazzoletto.
-A che mi serve?- chiese Harry confuso.
-Soffri di mal di stomaco? Giramenti di testa, vertigini?
Harry scosse il capo.
-Beh...- Yuri guardò Éclair che sospirò.
-Speriamo bene.
-Dammi la mano. E chiudi gli occhi.- disse Yuri porgendo la sua.
Harry diede la sua mano a Yuri, Éclair mise sopra anche la sua.
Inizialmente non accadde nulla ed Harry riaprì gli occhi. Si chiese se non sembrassero tre stupidi li fermi con le mani l'una sopra l'altra.
Poi improvvisamente sentì un vuoto sotto i piedi, vide casa sua ed il verde intorno sparire e vide entrambi loro tre sospesi nel vuoto più completo.
Strillò ma la voce non uscì, sembrava come essere bloccata nella sua gola, e poi improvvisamente si sentì cadere giù, sempre più giù, finché non atterrò con forza su qualcosa di molto duro e cadde a terra con il fondoschiena.
Non si era rotto nulla per fortuna ma era sicuro che per giorni avrebbe avuto un livido enorme sul sedere.
Éclair e Yuri sembravano non essere caduti pochi istanti prima nel vuoto più completo. Erano fermi sulle loro gambe esattamente così come stavano anche poco prima dietro casa sua. Completamente a loro agio.
Éclair gli porse la mano ed Harry la afferrò.
-Ti sei fatto male?- chiese senza preoccuparsi poi troppo per il suo livido sicuro.
-Un po'.
Poi, improvvisamente, sentì un conato assalirlo.
Si voltò pronto a rimettere anche l'anima ma non successe nulla. Sputò solo un po' di saliva. Poi tossí e con una pacca sulla spalla da parte di Éclair, si sentì piano piano meglio.
-Te lo avevo detto di chiudere gli occhi.- ribadì Yuri -Hai visto il vuoto e ti sei spaventato. Da lì è un attimo cadere.
-Ma che dono hai?- chiese Harry massaggiandosi il sedere e pulendosi la bocca con il fazzoletto che gli avevano dato poco prima.
-Posso viaggiare nello spazio. Le prime volte è scomodo ma poi è molto utile.- spiegò -Ora scusatemi ma devo andare. Mi aspettano a lavoro.
Éclair lo salutò e ringraziò.
-Di niente! Ci si vede Harry. E buona fortuna con l'inizio della scuola. Ti divertirai!- gli sorrise.
-Non so se ringraziarti ma a presto.- scherzò Harry.
Yuri fece un ultimo sorriso dopo di che sparì.
-Wow...- mormorò Harry vedendolo scomparire davanti ai suoi occhi.
Poi si voltò dopo qualche secondo verso Éclair che lo guardava sorridendo.
-Stai bene?
Harry annuì.
-Si, sto bene.
Éclair ancora gli sorrideva, teneramente.
-Andiamo allora. Dobbiamo scendere un paio di gradini.
Solo a quel punto Harry si guardò attorno.
Il Grand Canyon.
Bello, maestoso, roccioso e con tutti i colori della natura. Colori belli. Sentì il cuore riempirsi di felicità.
Sarebbe stato per sei anni li, tra quelle montagne così famose e bellissime.
Il rumore di acqua però lo distrasse.
Era vero!
Ora che ci pensava, Éclair aveva detto che la scuola si trovasse dietro le cascate Havasupai Falls. Non vedeva l'ora di vederle.

Saturno non ha anelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora