Nella sua vecchia stanza

672 41 40
                                    

Tag per tutto il giorno aveva cercato di parlare con Harry, di farlo ragionare.

Lui sapeva come agissero gli studenti della Belitung, erano addestrati ad attaccare e quando lo facevano non si risparmiavano.

Aveva cercato di far capire ad Harry che l'unico modo per tutelare la scuola ed i suoi componenti fosse quello, per lui, di andare via.
Era arrivato il momento.
Aveva sperato di rimanere protetto lì per sempre ma il "per sempre" non esiste e lui lo sapeva bene.

Ma Harry non aveva alcun intenzione di lasciar andare via Tag. Continuava a rispondere che lui era arrivato da poco, che finalmente erano di nuovo insieme e che quella volta nessuno lo avrebbe portato via da lui.
"È già capitato una volta che Costia ti portasse via. Non accadrà una seconda!" Continuava a dire.

Tag alla fine era dovuto andare direttamente da Louis. Era sicuro che l'altro sarebbe stato più saggio e ragionevole.

Si beccò una bella delusione invece.

"Harry ha ragione. Non vai proprio da nessuna parte, toglitelo dalla testa. Tu rimani qui!" aveva risposto senza nemmeno alzare lo sguardo dalle carte che stava studiando prima che lui entrasse nel suo ufficio.

Alla fine si era arreso e stava assistendo, in quel momento, ai vari piani del Consiglio per tutelare la scuola.

-Potremmo creare un campo di forza che possa proteggere gli studenti all'interno.- aveva suggerito Lucy.
-Buona idea!- aveva risposto Louis.
-Ma dobbiamo chiamare rinforzi. Tu da solo non basti, Lou!- rispose Harry.
Louis era d'accordo.
-Conosco qualcuno che ci può aiutare. Liam, teletrasportati a New York. Sulla Madison Avenue. Lì c'è un bar molto grande, il più grande della zona. Al portone accanto abita una mia vecchia amica, Lisa. Accompagnala qui! Dille che sono io a chiamarla, verrà subito.
E detto ciò, Liam andò via.
-Io rimango sempre più sconvolto dalla quantità di amici che hai!- fece notare Harry, facendo ridacchiare gli altri.
Louis sorrise.
-Quando sei l'Onnipotente più famoso della storia è facile che la gente voglia essere tua amica. Ora, non parliamo di questo. Abbiamo altro a cui pensare. Tag deve rimanere al sicuro.
-Sono già al sicuro..- rispose lui con sufficienza.
-No, non lo sei. Mi aspetto che tu possa scappare da un momento all'altro.
-Che pensi di fare?- chiese Harry.
Louis lo fissò negli occhi.
-L'unica cosa possibile.
Fu come si fossero letti nella mente.

Tag li guardò confuso e preoccupato?
Cosa intendevano fargli?

-Ragazzi... Che volete fare?

Tag si dimenava e protestava a gran voce mentre Jago lo teneva imprigionato con un braccio sopra la sua spalla e nel mentre scendeva le scale della scuola.
-Fatemi scendere! Non sono un sacco di patate!- urlava furioso.
Gli altri Consiglieri seguivano Jago ridacchiando mentre quest'ultimo se la spassava.
-Fermati! Cominci a infastidirmi.- eppure Jago non sembrava affatto infastidito.
A loro si unì anche Iv la quale, con Imani al seguito, ridevano di lui.
-Ma che fate?- chiese la più grande ad Harry.
-È una lunga storia. Diciamo che Tag per un po' dovrà tornare nella sua vecchia cella.
-Perchè? Cosa ha fatto?- chiese Iv preoccupata.
-Niente! Non ti preoccupare. È solo per precauzione!
Più tranquille, le due seguirono il ragazzo e i Consiglieri.

Una volta nella sua vecchia stanza senza finestre, Louis evocò nella camera un letto più confortevole del precedente, un paio di mobiletti, i suoi vestiti nuovi ed un piccolo frigo.
-Cosi potrai mangiare quando vorrai quello che più ti va.- fece Louis con un gran ghigno sulla faccia.
-Mi spieghi perché devo stare qui?
-Perchè saresti capace di scappare pur di proteggerci.
-E quindi? Che male c'è anche se fosse?
-Nessuno. Ma siamo noi a dover proteggere te e non tu a dover proteggere noi! Chiamaci se dovessi aver bisogno di qualcosa.- e a queste parole, Louis fece arrivare nella stanza anche un telefono, di quelli vecchi con ancora la rotella da girare per comporre il numero.
-Cosa ci faccio con questo coso vecchio? Io non so nemmeno usarlo!- protestò Tag.
-Avrai qualcosa da fare allora qui dentro. Imparare ad utilizzarlo.- lo prese in giro Louis prima di uscire con gli altri.
Iv, Harry ed Imani rimasero li dentro con lui. Si sedettero sul suo letto e:
-Lo stiamo facendo per te.- fece Harry.
-Ma tu non capisci. Quando quelli si mettono una cosa in testa, niente e nessuno può ostacolarli. Se la prenderanno comunque! Vi faranno del male.
-Siamo più forti di loro, Tag. E sappiamo proteggerci.
Tag sbuffò e smise di guardare Harry.
-Non c'è niente che io possa dire per convincerti.
-Infatti!
-Quindi meglio che esci di qui. Non vorrai sprecare tempo con me quando puoi preparare il piano per proteggermi, no?- domandò retorico ed arrabbiato.

Saturno non ha anelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora