Il Profeta

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Harry, quella mattina, era stato svegliato quasi all'alba. Insonnolito ed ancora intontito, era sceso dal letto e si era cominciato a preparare.

Dopo un quarto d'ora, e dopo aver mangiato qualcosa di fretta, i due erano scesi di sotto e si erano diretti ai dormitori delle ragazze.
Harry non era mai stato lì dentro.

Era semplicemente meraviglioso.
Vetrate su tutto il soffitto, archi e terrazze un po' ovunque e le stanze, almeno viste da fuori, erano deliziose.

Si avvicinarono alla signora Buffamonteezi.
-Buongiorno!- salutò Louis.
Lei fece un sorriso smagliante al Direttore.
-Buongiorno signor Tomlinson.
Per Harry fu strano assistere a quella scena. Non solo perché ormai da anni non lo chiamava più così ma anche perché, da quanto gli aveva raccontato Iv, la signora Buffamonteezi non dispensava sorrisi a chicchessia.
-Come posso esserle utile?- chiese.
-Dovrei lasciare una cosa ad Evangelina.
-Si, la dia a me. Le farò avere tutto non appena passerà di qui.
-In realtà preferirei darla direttamente a lei, se non le dispiace.- il tono di Louis non ammetteva repliche. La signora Buffamonteezi rimase di sasso ma rispose: -Certo! Capisco. La sua camera allora è la dodici. Al primo piano, subito a destra.
-Grazie mille, buona giornata!
E detto ciò, Harry e Louis seguirono le indicazioni della signora.
Arrivarono alla porta e bussarono.
Fu proprio Evangelina ad aprire.
-Ah siete voi! Siete impazziti per caso? Lo sapete che ore sono?
-Brutto quando lo fanno con te, vero?- chiese Harry sorridendo furbo.
Evangelina sorrise appena, sapendo che avesse ragione.
-Che volete?
-Tieni. La chiave dello studio. Imani sta ancora dormendo.- disse Louis porgendole la chiave.
Iv la prese.
-Va bene, ora sparite. Devo dormire, ho ancora due ore per farlo.
I due risero ma poi lasciarono che chiudesse la porta ed uscirono di nuovo nel parco, salutando la signora Buffamonteezi.

Una volta fuori, Louis porse la mano ad Harry e si teletrasportarono lontano da lì.

Harry non riconobbe il posto in cui si trovavano.

Una natura verde-gialla si stagliava davanti a loro ed il rumore di cascate si sentiva in lontananza. Oltre ciò però, il posto era privo di vita umana o animale.
Quando alzò lo sguardo si ritrovò davanti una montagna dalla forma conica bellissima ma anche molto suggestiva.
-Dove siamo?- chiese.
Louis aveva cambiato improvvisamente umore. Sembrava essere tornato l'uomo cupo del giorno prima.
-In Islanda. Questo è il monte Kirkjufell.
Harry annuì.
-È qui che si trova il Profeta?- chiese.
Louis annuì.
-Si, dobbiamo scalare questa vetta.
Harry lo guardò scioccato.
-Cosa? Perché?
-Perché il Profeta si trova lì sopra.
-E non potevamo teletrasportarci li direttamente?
Louis lo guardò ed Harry, sotto quel velo di malessere, trovò un sorriso divertito. Louis, normalmente, sarebbe scoppiato a ridere ed anche in quel momento trovava difficile resistere alla tentazione.
-Lo sai che significa la parola Eremita?
-Si, lo so.
-Se lo sai, saprai anche che vuole stare da solo. Non possiamo teletrasportarci li perché è impossibile teletrasportarsi da quelle parti. Dobbiamo raggiungerlo a piedi.
Harry sbuffò poi i due si incamminarono.
-Ha fatto mettere degli incantesimi da qualcuno per assicurarsi che non lo raggiungano?
-Esatto. Con il teletrasporto non può raggiungerlo nessuno.- rispose Louis mentre camminavano su per la salita.
-E perché a piedi si può?
-Perchè nessuno sano di mente si farebbe questa scalata a piedi a meno che il motivo della visita non fosse davvero urgente.
Harry annuì.
-Ora hai finito con le domande?- chiese divertito Louis.
Harry sorrise.
-Si, ho finito.
-Bene, mi sembrava di essere venuto qui con Imani.- lo prese in giro -Con tutti i perché che tira sempre fuori.
Harry era contento di vederlo anche solo per qualche minuto ancora felice.
Non sapeva perché ma da quando Louis aveva capito di dover incontrare il Profeta era diventato un pezzo di marmo. Nessuna emozione, nessun sentimento.

Harry, dopo due ore, era ormai sfinito. Non si sentiva più la zona della milza ed il fiatone stava prendendo il sopravvento su di lui.
-La prossima volta che mi porti a fare trekking, gradirei essere avvisato prima.- disse facendo ridere l'altro.
-Siamo arrivati. Tranquillo, non morirai.
Ed infatti pochi minuti dopo, addentrandosi in una radura, da lontano videro un abitazione.

Saturno non ha anelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora