Istituto Payne-Ward

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Era passato un mese da allora.

Harry non se ne era nemmeno accorto.
Aveva ripreso con il lavoro da pochissimi giorni ma faceva tutto senza più nessun interesse.
Nella scuola regnava un'aria costantemente cupa ed anche Dafne ed Éclair non erano più i soliti di sempre. Come Harry, vagavano per la scuola e per svolgere i loro compiti senza interesse.

Louis era quello messo peggio di tutti forse.

Aveva deciso due settimane dopo la fine della battaglia di lasciare la scuola e la sua direzione.
Il fatto che avesse invece continuato ad occuparsene, era stato solo merito di Harry. In un attimo di lucidità lo aveva convinto a rimanere.

"Liam avrebbe voluto così.. non avrebbe mai voluto che tu lasciassi tutto.."

Louis lo aveva ascoltato ed era rimasto, anche se a stento parlava con gli altri.

Così i due passavano molto tempo insieme, cercando conforto l'uno nell'altro. Harry era sicuro che senza di Louis non ce l'avrebbe mai fatta.
Un vuoto perenne era presente nel suo petto ed il corpo sembrava muoversi solo per inerzia.

Imani passava con loro tutto il suo tempo, ancora sconvolta per quanto accaduto, ed Iv aveva smesso di parlare con gli altri. Si rivolgeva solo a Louis ed Harry e solo una volta il riccio l'aveva sentita ringraziare un professore per averle raccolto la penna da terra quando le era caduta.

La voglia di vivere sembrava essere andata via assieme a Liam e Tag.

Gemma passava a trovare Harry il più spesso possibile. Cercava di aiutarlo come poteva anche se doveva aiutare anche Éclair a stare bene. Era il suo compagno e se ogni tanto Harry si sentiva messo un po' da parte, cercava di farci il meno caso possibile.
Lui aveva Louis ed Éclair aveva bisogno di sua sorella.

Tag non era stato più nominato da nessuno di loro. E Liam era un discorso che non bisognava assolutamente toccare. Louis era scoppiato a piangere ogni volta che per puro caso era stato nominato il suo nome.

Harry era seduto sul divano del loro appartamento, a fissare il vuoto.
Lo faceva spesso ormai e nel mentre pensava. Pensava a tante cose, soprattutto riviveva certi ricordi, certi momenti, nella sua testa.

In quel momento stava pensando ad Iv, a quando subito dopo il funerale lei gli era andata vicino per abbracciarlo e stare con lui.
-Vi ho visti che vi tenevate la mano..- aveva mormorato Harry, con la voce roca per il pianto.
-Giá.. eravamo stati insieme..- aveva risposto lei.
-Quando?
-La sera prima che succedesse tutto..
Harry non aveva risposto nulla. E come poteva? Cosa poteva dire per farla stare meglio quando lui stesso si sentiva così male?
Fu Iv a parlare.
-Ti voleva bene.. per lui eri un punto di riferimento, una persona da ammirare.
Harry aveva tirato su con il naso. Poi Imani li aveva raggiunti assieme a Louis. Era aggrappata al collo dell'altro, tra le sue braccia, quando si era protesa verso Harry per stare con lui. Louis si era seduto accanto a loro ed Iv aveva deciso di accoccolarsi tra le braccia del più grande mentre Harry pensava ad Imani.
-Siamo una famiglia.- aveva detto Louis con voce tremante -E staremo sempre insieme. Chiaro?
Iv aveva annuito tra le sue braccia mentre Louis le accarezzava i capelli.
Imani ancora piangeva quando annuì ed Harry guardò Louis negli occhi, cercando la forza in lui.

Il ricordo cessò quando: -Harry..?- lo chiamò Louis dall'uscio della porta dell'appartamento.
Il riccio era seduto sul divano, lo sguardo fisso verso il pavimento e la mente completamente vuota.
Voltò lo sguardo verso Louis.
-Si?
-Vieni. Dobbiamo andare.- disse Louis.
-Non ho voglia..- Harry tornò a guardare il suo punto nel vuoto.
Sentì Louis avvicinarsi e sedersi accanto a lui.
-Dobbiamo andare. Sono settimane che rimandiamo.
-Possiamo rimandare un'altro po' allora..
-Ti ricordi quello che mi hai detto tre settimane fa?- chiese Louis.
Harry sospirò.
Sapeva a cosa si riferisse.
-Mi hai detto che dovevamo farlo comunque. Che dovevamo continuare ad andare avanti. Che avrebbero voluto così..
Harry chiuse gli occhi poi, con non sapeva nemmeno lui quale forza, si alzò dal divano.
Louis lo seguì e, mano nella mano, uscirono di li.
Scesero le scale ed arrivarono al quarto piano, poi al terzo ed infine al secondo. Trovarono una ragazza ad aspettarli all'inizio delle scale.
-Iv, che ci fai qui?- chiese Harry.
-Voglio venire con voi.
-È un brutto posto, Iv..
-Non mi importa. Quella è stata casa sua per anni e..
-Questa era casa sua!- disse secco Harry.
Lei si zittí per un momento.
-Questa era casa sua. Ma ha vissuto anche lì. Voglio venire anche io, voglio vedere.
-Iv, non voglio che tu stia peggio di come stai ora.- disse Harry preoccupato per lei.
-Perchè tu come stai? Louis come sta? Stiamo tutti male e ti ricordo che sono morti per salvare me! Peggio di come sto ora non potrò stare di certo.

Saturno non ha anelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora