Mi risvegliai circa un'ora dopo. Quando riaprii gli occhi, non capii subito dove mi trovassi. Poi guardai davanti a me, e incrociai lo sguardo di Carlisle. Appena notò che ero sveglia, guardò immediatamente altrove, come in imbarazzo. Mi tirai su, anche io imbarazzata.
"Dormito bene?", mi chiese sorridendo.
Ancora un po' imbarazzata, gli risposi: "Sì, grazie. Mi ci voleva. E tu non dormi?"
Sembrò, per un attimo, incerto su cosa rispondermi, poi disse:
"Non ho molto sonno, e poi in aereo non riesco a dormire."
Mi sembrava una risposta un po' campata per aria, ma decisi di credergli. Presi uno specchietto dalla borsa e realizzai di essere in uno stato pietoso, con i capelli disordinati e la faccia un po' stropicciata. Provai a darmi una sistemata, ma senza molto successo. Sbuffai spazientita, perchè non volevo fare figuracce con un ragazzo bello come il mio compagno di volo.
"Cosa c'è? " mi chiese con una voce allo stesso tempo cauta e un poco preoccupata.
"Sono conciata da schifo, mi spiace che tu debba sorbirti... questo" e indicai i miei capelli con un'aria tra il disperato e l'ironico. Lui ridacchiò.
"Tranquilla, non è un problema. Anzi, sei molto carina."
Avvampai. Ci stava provando con me? Impossibile. Eppure mi aveva fatto un complimento, e sembrava sincero...
"G-grazie...", risposi incerta sorridendo, "Anche tu lo sei...". Il mio cuore prese un colpo. Cosa avevo appena detto??? Oddio oddio oddiooo!!! Gli avevo appena detto che era carino! Volevo sprofondare nel sedile.
"Grazie..." rispose lui sorridendo, poi posò lo sguardo sullo zaino che avevo ai miei piedi. "Ho visto che hai portato molti libri, ti piace leggere?", mi chiese.
"Ehm, sì, io amo leggere, anche a te piace?". Apprezzai molto il fatto che stesse tentando di smorzare l'imbarazzo che si era creato.
"Anche a me piace molto" mi rispose. E così trascorremmo le ore successive a parlare di libri, tanto che non mi accorsi che eravamo quasi arrivati. Quando fu il momento di scendere dall'aereo, Carlisle mi porse un biglietto da visita e mi disse:
"Per qualsiasi cosa, chiamami pure. È stato un piacere conoscerti." mi sorrise e mi salutò, poi scese dall'aereo.
"G-grazie, anche per me..." Rimasi per un attimo imbambolata a guardarlo scendere, poi presi le mie cose e scesi a mia volta, rischiando pure di cadere dalle scale dalle troppe emozioni che stavo provando. Poi trovai una panchina e mi sedetti. Lessi il biglietto da visita, che recitava: Dr. Carlisle Cullen, Forks' hospital" seguivano indirizzo e-mail e numero di telefono. Quindi era un dottore? Com'era possibile, visto che aveva pochi anni in più di me? Fatto sta che sapevo che avrei potuto rivederlo, e questo mi rendeva felice. Ma perchè? Infondo, era poco più che un ragazzo che avevo conosciuto sull'aereo. Ma era solo questo? Non lo sapevo.
Mandai un messaggio al proprietario della casa che avevo preso in affitto, dicendo che ero appena atterrata e che di lì a poco sarei arrivata. Ero stata fortunata a trovare quella casa, che nonostante fosse abbastanza grande aveva un prezzo accessibile anche a me. Quindi presi un taxi e, dopo pochi minuti di viaggio, mi ritrovai circondata da una maestosa foresta. Poi, a lato della strada, lessi il cartello che avevo aspettato da tanto tempo: "Welcome to Forks".
Avevo la sensazione che quella cittadina mi avrebbe riservato delle belle sorprese...
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Come i girasoli col sole ||Carlisle Cullen
FanfictionVampiri... Mi erano sempre piaciuti. Una figura mitologica così intrigante e misteriosa, che ovviamente non esisteva. E allora perché quel ragazzo me li ricordava così tanto? 27/11/21= 1° in carlisle cullen