Conoscendo la trama, lessi velocemente i primi capitoli del libro, senza che l'inglese mi ostacolasse troppo. Mentre leggevo, nella mia mente si creavano le immagini di ciò che stavo leggendo, come se avessi avuto una trasposizione cinematografica del libro nella testa. Questo mi succedeva con ogni libro che leggevo, e mi piaceva avere un "film" uguale al libro,visto che spesso quelli che uscivano al cinema non lo erano. E così riuscivo anche ad empatizzare meglio con i personaggi.
Arrivai abbastanza rapidamente alla prima comparsa del Conte Dracula. Mentre leggevo la sua descrizione, nella mia mente si formò la sua immagine. Quando la misi a fuoco, trasalii e chiusi il libro di colpo. Rimasi sconcertata dall'immagine del vampiro nella mia mente, nonostante non fosse per niente paurosa. Chiusi gli occhi e la rievocai, e questa volta la analizzai con attenzione. La prima cosa che mi colpì fu la pelle: bianca come un lenzuolo. Poi, subito dopo, gli occhi. Erano rossi come il sangue. Come quello che colava dalla sua bocca.
Non avendo mai visto i film di Dracula, andai alla scrivania, accesi il computer e cercai delle foto del Conte tratte da uno dei tanti film. Era proprio come me l'ero immaginato: il viso austero e raccapricciante, un perfetto personaggio di un film horror. Eppure perché, quando lo vidi, la prima persona che mi venne in mente fu Carlisle? Perché ci vedevo delle somiglianze? Il Carlisle che avevo sognato e Dracula erano così simili... Iniziai a preoccuparmi Cercai su Google "vampiri" e tutte le immagini erano pressoché identiche: pelle candida, occhi rossi o molto scuri e degli spaventosi canini. Mi vennero i brividi. Ma perché? Non riuscivo a capire il motivo di quelle sensazioni. Voglio dire, erano vampiri, li conoscevo benissimo, mi erano sempre piaciuti. Ma per quale motivo continuavo a pensare a Carlisle? Carlisle non era un vampiro, e per un semplice motivo: i vampiri non esistono. E poi, anche se esistessero, non avrebbero niente in comune con lui: Carlisle era un bellissimo ragazzo, tra l'altro dottore. Ed essere dottore comporta essere a stretto contatto con sangue umano ogni giorno. Un vampiro avrebbe già fatto una strage.
Ma perché continuavo a pensare a queste cose? Erano pensieri totalmente senza senso, frutto semplicemente della mia immaginazione e di quel libro. Guardai l'orologio: erano quasi le 18. Di già?! Come era passato in fretta il tempo... Guardai fuori dalla finestra, e notai che stava continuando a piovere. Carlisle mi aveva avvertita che sarebbe stato così un giorno sì e uno no, ma non mi dispiaceva affatto. Anzi, il rumore della pioggia mi piaceva molto, lo trovavo rilassante. Dovevo trovare qualcosa per distogliermi da quei pensieri. Poi il mio sguardo cadde sulla pila di libri in parte a me."Devo metterli in ordine, altrimenti tra un po' toccheranno il soffitto", dissi tra me e me. Notai che accanto al mio letto c'erano delle mensole, su cui avrei potuto mettere in ordine i libri. Mi alzai e iniziai a dividerli per categorie: i fantasy da una parte, i mitologici da un'altra, e poi i miei preferiti. C'erano anche dei manga. Sul primo ripiano misi i miei preferiti, che erano i libri con cui avevo scoperto il mio amore per la lettura e di cui mi ero innamorata perdutamente. Inutile dirlo, era la saga di Harry Potter. Lì in parte misi anche Dracula, in quanto amavo i vampiri. Forse metterli vicini non aveva molto senso oggettivamente, essendo generi diversi, ma per me, emotivamente, sì. Sul secondo scaffale misi gli altri fantasy e i mitologici, tra cui spiccavano Circe e La canzone di Achille. Sulla terza mensola misi i manga.
Dopo aver riposto gli ultimi libri, mi allontanai dagli scaffali per vederli nel complesso: finalmente avevo reso realmente mia quella stanza. Soddisfatta, scattai una foto a ciò che avevo fatto e aprii WhatsApp per mandarla a... A chi potevo mandarla? Le mie amiche del liceo non si erano più fatte sentire dopo la fine delle scuola, ed innocentemente credevo che comunque ci tenevano a me. Ma in realtà era solo un'illusione: nessuna si era interessata a me e a cosa avrei fatto dopo la maturità, e alla mia partenza nessuna si era degnata di scrivermi un messaggio. A quanto pare cinque anni insieme non erano stati nulla...
Tsk, nemmeno mia madre mi aveva scritto, figuriamoci mio fratello o mio padre. Feci spallucce, alla fine meglio soli che mal accompagnati, no? Spensi il telefono e lo misi in tasca, scesi in cucina e iniziai a preparare la cena. Mentre uscivo dalla camera però, mi accorsi che avevo lasciato il pc acceso, e con ancora le foto di vampiri. Sospirai e lo spensi. Mi ripromisi che avrei approfondito la questione, per quanto assurda fosse.
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Come i girasoli col sole ||Carlisle Cullen
FanfictionVampiri... Mi erano sempre piaciuti. Una figura mitologica così intrigante e misteriosa, che ovviamente non esisteva. E allora perché quel ragazzo me li ricordava così tanto? 27/11/21= 1° in carlisle cullen