Capitolo 4

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Pov Draco

Non passò molto tempo che la Carter si addormentò, cosa che non mi colpì tenendo conto della quantità di whisky incendiario che aveva bevuto quella sera. Non lasciai subito la stanza; rimasi un altro po' a godermi il silenzio quasi totale della sala deserta se non fosse per lo scoppiettio del fuoco e del respiro irregolare della Carter. La fissai per un po', squadrai il suo viso; non avevo mai avuto la possibilità di notarla così rilassata e sotto la luce soffusa e calda proveniente dal camino.

I capelli biondo cenere le ricadevano in ciocche ondulate e scompigliate sul volto, su cui spiccavano labbra carnose. Il viso era piccolo, con le guance un pochino paffute, ma con dei lineamenti dolci e delicati, totalmente opposti a quelli duri e pronunciati sul viso di Katrine, contornato da lunghi e lisci capelli castani.

Katrine. Cosa avrei dovuto fare con lei. Rompere con lei era la cosa più ovvia che mi venne in mente, ne avrei trovata qualcun'altra con cui stare, sicuramente questo non mi preoccupava. Ma non capivo come aveva fatto a scegliere una qualsiasi ragazza a me.

Fu con questi pensieri che decisi di tornare al mio dormitorio, d'altronde era passata un'ora da quando me ne ero andato con l'amica di Potter, senza avvertire nessuno.

Ci misi pochi minuti ad attraversare il castello per arrivare alla Sala Comune dei Serpeverde, nonostante dovessi stare attento a Gazza e al suo spaventoso gatto. Quando raggiunsi la sala i festeggiamenti, ovviamente, erano ancora in corso, anche se con molta meno gente a ballare in pista e più ragazzi distesi a terra svenuti. La continua musica a palla, però, non impedì a Juliet di accorgersi della mia assenza e non impedì a me di subire la sua paranoica sfuriata. Capitava che durante le feste rimanessi costantemente al centro dell'attenzione come capitava altrettante volte che sparissi per un po'. Nonostante questo, non c'era volta in cui riuscivo ad evitare un rimprovero da parte di Juliet, preoccupata e infuriata per la mia scomparsa. Così ascoltai ciò che la ragazza aveva da dirmi per poi salire in camera con aria scocciata dopo averla liquidata con la stessa frase di sempre: "Sto bene Juliet. Lasciami dormire adesso, ho sonno".

Questa volta inaspettatamente non mi lasciò andare, anzi mi tirò per la manica della camicia in un luogo appartato e disse in fretta, quasi mangiandosi le parole: "Draco, non mi lasci così questa volta. Ho notato con chi sei andato via. Tu e l'amica di Potter, vi ho visti. Cos'è? Avevi bisogno di qualcuno con cui passare la serata per sostituire Katrine?"

"Ma ti senti quando parli, Juliet? Io e la Carter? Manco per idea. Hai bevuto troppo anche stasera, vieni ti accompagno in camera"

"No Draco, non ho bevuto troppo. Per Salazar, qualunque cosa faccia non giocare con lei"

"Adesso che sei amica della Carter piccola difendi l'amica di Potter? Va bene Juli, non giocherò con lei. Solo l'idea mi disgusta"

"Taci" mi rispose acida per farmi notare la sua contrarietà. Continuò: "Vado a letto adesso ed è meglio che vada a che tu. Notte Malfoy"

"Notte Prince" ribattei ridacchiando e incamminandomi verso il dormitorio.

Mi svegliai l'indomani, ancora stanco dalla sera prima, poco prima di pranzo. Aprii il mio baldacchino e mi fermai a osservare per un attimo la stanza. Notai Zabini ancora russare tranquillamente nel suo letto e decisi di svegliarlo; essere il primo ad alzarsi e avere un minimo di tranquillità tutta per me prima del trambusto mattutino creato dai miei compagni di dormitorio non mi dispiaceva affatto, ma avevo già saltato la colazione e saltare il pranzo per colpa di un Blaise ritardatario mi infastidiva.

"Muoviti Zabini o faremo tardi" lo svegliai seccamente, e, quando mugolii confusi di assenso furono la sola risposta che ricevetti, mi diressi in bagno per prepararmi.

Quando fummo entrambi pronti cercammo di dirigerci al banchetto il più velocemente possibile, e una volta arrivati prendemmo posto tra i pochi Serpeverde sopravvissuti alla sera prima, con i visi distrutti e gli evidenti postumi dell'alcol.

Mentre aspettavo la comparsa del banchetto, mi toccò inventare delle scuse alle domande di chi si era accorto della mia scomparsa durante la festa e che curioso voleva saperne di più. Risposi a tutti con nonchalance e indifferenza, nascondendo bene la verità, sotto gli sguardi di disappunto di Juliet.

Ad un tratto vidi Katrine e Chanelle, la sua fastidiosa migliore amica che la seguiva come un elfo domestico, sedersi non lontane da me. Katrine si comportava come se nulla fosse accaduto e ne dedussi che molto probabilmente non ricordava neanche ciò che fosse successo la sera prima. Fatto sta che la fissai per un po' con uno sguardo pensieroso, senza che lei se ne accorgesse, prima che Blaise e Theo mi destarono facendomi tornare alla realtà. Cercarono di distrarmi dialogando del Quidditch o delle lezioni del giorno seguente, ma il mio cervello si rifiutò di seguire i loro discorsi e il mio sguardo si perse sulla folla di persone intente a parlare o a leggere la posta consegnata dai gufi appena entrati dalle grandi finestre della sala. Osservai distratto i ragazzi ai tavoli per un po', fino a che non percorsi con gli occhi il tavolo dei Grifondoro e mi fermai sulla Carter, che mi fissava con insistenza. Le rivolsi un ghigno non diverso dai miei soliti e distolsi lo sguardo. Intanto che con un piccolo pop il cibo appariva sulla tavola, mi chiesi perché la Carter mi fissasse così. Probabilmente si era fatta qualche idea strana dopo l'ultima sera, anche se non era stupida a tal punto da immaginarsi un lieto fine con me, sarebbe stato ridicolo. Mi venne il dubbio se non fosse il caso di chiarire anche con lei.

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Spazio autrici

We're back! Questo è un altro capitolo dal punto di vista di Draco, vi piace? Fatecelo sapere nei commenti✨

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