Capitolo 3

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Pov Draco

Il boccino era vicinissimo. Dovevo prenderlo prima che ci arrivasse quella cercatrice Corvonero, la Chang o come si chiama. Giusto un po' più veloce e sarei riuscito a prenderlo. E... ecco il boccino, dritto nelle mie mani. Tutti i Serpeverde iniziarono ad applaudirmi e sarebbe stata una vittoria perfetta, se solo non avessi perso l'equilibrio nel prendere il boccino così da ritrovarmi a cadere nel vuoto da dieci metri di altezza. Andò meglio di quanto mi immaginassi. Solo una ferita al braccio, nulla di grave, di certo non avevo uno stupido uccello magico a cui dare la colpa. In quel momento, però, non avevo tempo per pensare alla caduta. I miei compagni di squadra festeggiarono e urlarono intorno a me per tutto il tragitto tra gli spogliatoi e la sala comune, decisero che avrebbero dato una festa. Onestamente non mi andava di partecipare ad una delle loro feste da idioti, non stasera, ma ammetto che ero felice per aver battuto quei so-tutto-io dei Corvonero, perciò, cedetti nel momento in cui i miei amici cercarono di convincermi. Salii al dormitorio con Blaise, aprii l'armadio e cercai qualcosa di elegante tra i miei completi, tutti raffinati e simili, ma non uguali per un occhio raffinato come il mio. 'Niente di troppo elegante, Draco' pensai; una camicia bianca e un pantalone scuro sarebbero andati bene e avrei fatto la mia figura, come è giusto che sia per un Malfoy. Mi feci una doccia e mi vestii svogliatamente sotto gli occhi di Zabini che mi guardavano pensierosi.

"Sicuro che vuoi festeggiare stasera, Draco?" mi disse dopo avermi fissato per qualche altro attimo.

"Te l'ho già detto Zabini: si, verrò alla festa stasera. Ho bisogno di distrarmi un po'"

"Come preferisci Malfoy. Ma sappi che non puoi presentarti lì sotto con questa faccia. Cerca di darti una regolata, stanno festeggiando la tua vittoria" mi rispose scocciato.

"Come sempre" ghignai mentre seguii il ragazzo che intanto era uscito dalla stanza.

Appena scendemmo trovammo parte dei Serpeverde, già riuniti a sistemare la sala, tra cui anche Pansy e Juliet, le mie amiche, se così possa definirle. In realtà Juliet era la persona di cui mi fidavo di più là dentro. Siamo amici sin da quando possa ricordare praticamente, è figlia di una famiglia amica della mia, i Prince, parenti di Piton per quello che so. Fatto sta che mi conosce meglio di chiunque altro, non c'è dubbio su questo.

Mi guardavano entrambe con l'aria cupa e preoccupata, cosa che mi infastidiva abbastanza.

"Per Salazar, smettete di fissarmi tutti in questa maniera. Non è stata la prima e non sarà l'ultima. Adesso ho voglia di divertirmi e nient'altro quindi finitela di preoccuparvi per me" dissi indisposto e incamminandomi verso il centro della sala prima che una di quelle due potesse dirmi qualcosa.

La serata andò avanti come una qualsiasi festa dei Serpeverde: alcol e musica regnavano sovrani. Era ormai l'una e non avevo più molta voglia di festeggiare, come prima d'altronde. Mi misi in un angolo in disparte per osservare meglio la sala illuminata dalla luce soffusa delle candele e le persone ubriache aggrappate l'una all'altra a ballare. Esaminai i visi dei presenti e non mi sorprese vedere che si erano uniti ai festeggiamenti studenti appartenenti alle altre case, anche se mi infastidii vedere ballare Potter ubriaco e il suo gruppetto. Per fortuna di Potter, però, la mia attenzione si spostò subito su qualcun altro: Katrine. Stava affrontando piuttosto bene il nostro essersi presi una pausa come lo definiva lei. In quel momento osservai Katrine strusciarsi su un altro ragazzo di cui non riuscivo a identificare il viso. Mi arrabbiai e non poco. Mi avvicinai per prendere a pugni il tipo che ballava con la mia ragazza, incurante del dolore al braccio che questo mi avrebbe scaturito. Ero pronto a fare a botte fino a che, andando più vicino, non mi accorsi che il ragazzo era effettivamente una ragazza. Oh, Salazar. La rabbia cedette il posto alla confusione e alla sorpresa. Mi ero immaginato di tutto quando Katrine mi aveva detto che doveva capire delle cose, tutto ma non questo. Nulla in contrario, ma, Dio mio, questo ero troppo anche per me. Presi il primo bicchiere pieno di alcolici, scintillanti sotto le luci, e lo bevvi in un unico sorso. Mi feci strada tra la folla, volevo uscire, avevo bisogno di stare da solo per elaborare ciò che avevo visto.

Ero quasi arrivato all'uscita finché non vidi una ragazza stretta in un abito color oro correre di fronte a me verso il bagno. Non ci misi molto a realizzare chi fosse: la Carter, la migliore amica di Potter. Non so per quale strano motivo decisi di aiutarla; era sola e palesemente ubriaca ed in un altro momento non avrei esitato a prenderla in giro, ma non adesso. La raggiunsi in bagno e le tenni i capelli mentre rimetteva tutto l'alcol che aveva bevuto durante la festa. Dall'espressione che fece quando si riprese capii subito che mi aveva riconosciuto.

Decisi di riaccompagnarla in sala comune. Lo so, entravo in territorio nemico, ma almeno avrei avuto modo di uscire da quell'inferno e camminare un po'. Lei oppose resistenza ma era troppo ubriaca e convincerla a lasciarsi accompagnare fu semplice.

Arrivati di fronte al dipinto per entrare nella sala dei Grifondoro mi guardò esitante e pronunciò a bassa voce la parola per permetterci di entrare, in modo che io non la sentissi. Mi fece strada e ci accomodammo su due poltroncine rosse illuminate dal fuoco della stanza totalmente deserta. Sentivo la tensione nell'aria ma ero troppo occupato a pensare ad altro per curamene. Rimasi a fissare il vuoto finché lei non decise di parlare.

"Malfoy, perché sei così gentile con me stasera. Voglio dire sono io, la migliore amica dello Sfregiato. Ti sei fatto prendere dai sensi di colpa per caso?"

La guardai infastidito e in modo gelido. Non avevo voglia di badare a lei.

"Nessun senso di colpa, Carter, ho pensato fosse meglio farti andare via da quel posto prima che svenissi. Sarebbe stato un bel casino spiegare alla McGranitt perché eri in un altro dormitorio. Ah, e se non reggi l'alcol evita di berne troppo, idiota."

"Si, certo Malfoy. Sicuramente ti sarebbe dispiaciuto vedermi svenire in mezzo a tutte quelle persone" mi figurai la scena e ammetto di aver trattenuto una risata. "E per la cronaca, io reggo benissimo l'alcol, stasera ho solo esagerato nel bere, tutto qui. Piuttosto, dato che mi sono ripresa abbastanza perché non torniamo alla festa?"

Quella richiesta mi irritò ancor più di quello che aveva detto precedentemente.

"No, non ne ho voglia. Non insistere."

"Tu che ti tieni alla larga da un party. Questa cosa mi è nuova. Che è successo Malfoy?"

Evitai il suo sguardo. Perché non poteva stare zitta per una volta, perché doveva per forza spezzare il silenzio che insieme a noi occupava la stanza?

"Ho visto qualcosa che non volevo vedere. E ora ti prego basta domande, mi fa male la testa."

E con questo la nostra conversazione quella sera finì.

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Spazio autrici

Ehi eccoci qui con il terzo capitolo, speriamo vi sia piaciuto. A domenicaa :D

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