Pov Jane
"Cosa? Un bacio? No, no, no. Chi si crede di essere? Vado a parlargli, subito" disse Harry spostandosi nervosamente da un angolo all'altro della Sala Comune.
"Calmati Harry, Cedric non ha fatto nulla di grave, era solo un gesto affettuoso. Scommetto che a Jay non sia dispiaciuto affatto" mi difese Hermione guardandomi con fare ammiccante, per poi aggiungere "E poi cosa ti aspettavi che potesse fare alla fine di un appuntamento? Darle una stretta di mano? Su Har, non c'è motivo di agitarsi tanto"
"Io... io non mi sto agitando, dico solo che lui è... lui sta correndo troppo e non mi piace"
"Ma non deve piacere a te, deve piacere a Jay. Ripeto: non vedo nulla di sbagliato in quello, Cedric è solo interessato a Jane e si sta comportando di conseguenza. Dovresti arrabbiarti se la trattasse male, non il contrario" ribattè esasperata la ragazza nel tentativo di difendermi.
"Basta voi due, state discutendo inutilmente. Grazie Herm, ed Harry, non c'è bisogno che ti agiti tanto. Va tutto bene, davvero. Ti ho già detto che non devi essere geloso o nervoso" li fermai io.
"Bene. Sapete cosa? Vedo che la mia opinione non conta per voi quindi posso anche andarmene. Ci vediamo a cena". Harry si girò e si diresse velocemente verso il ritratto per uscire dalla Sala. Lo bloccai afferrandolo per il braccio.
"Ehi... lo sai perfettamente che mi importa cosa pensi dei ragazzi che frequento. Dai, non ti arrabbiare" dissi piano guardandolo negli occhi. Sapevo che non era irritato ma solamente offeso da ciò che io ed Herm gli avevamo detto. Lui si stava semplicemente preoccupando per me e, in fondo, mi faceva piacere.
Harry guardò prima me e poi Hermione per decidersi infine di rimanere con noi senza più riprendere l'argomento Cedric.
I giorni ripresero a scorrere tra le lezioni e la tensione. La prima sfida si stava avvicinando. Non mancarono i saluti e i bigliettini di Cedric ricevuti tra una lezione e l'altra. Il suo corteggiamento si fece così evidente che per la scuola iniziarono a girare delle voci su una nostra possibile relazione e sguardi e risatine nei corridoi non tardarono ad arrivare. Così come non tardò ad arrivare il giovedì, dopo un mercoledì dedicato solo ed unicamente allo studio di pozioni, a cui sono sopravvissuta solo grazie ad Hermione ed una scorta di cioccorane fatta durante l'ultima uscita ad Hogsmeade. Giovedì pomeriggio, dopo la fine delle lezioni, io e Cedric ci incontrammo in una delle uscite del castello che dava sul giardino, dove gli ultimi studenti Corvonero del primo anno stavano finendo una movimentata lezione di volo. Passeggiammo a lungo, resistendo al freddo punzecchiante. Costeggiammo il castello e ci spingemmo fino al limitare della foresta, per poi passeggiare lungo le coste del lago Nero. Parlammo del più e del meno: le lezioni, il Quidditch, niente di particolarmente interessante.
Ridemmo e ci divertimmo come due bambini semplicemente stando insieme e mi convinsi che le cose andavano già molto meglio rispetto alla prima uscita. Ogni tanto Cedric si fermava per mostrarmi qualche farfalla o fiorellino che resisteva al clima quasi gelato e ai primi strati di brina che comparivano prima dell'alba.
L'uscita procedeva tranquillamente fino a che non iniziammo a parlare della sfida incombente. Mancava solo una settimana e Cedric, Harry, Fleur e Krum si sarebbero ritrovati a scontrarsi contro degli enormi e pericolosi draghi.
"Allora? Hai pensato a qualcosa per la gara?"
"Ci sto lavorando, se così si possa dire. So che non sarà semplice ma penso di aver deciso che cosa fare una volta di fronte al drago"
"Oh, ottimo. Sono sicura che supererai la sfida senza problemi. Tutta la scuola tifa per te e penso che faccia bene a puntare su un campione così... straordinario" dissi ridacchiando timidamente.
"È più corretto dire che la scuola tifa per noi" disse fermandosi a guardarmi. Continuò: "pensi che abbia ragione a credere straordinario anche questo?" Cedric si avvicinò lentamente a me. Nonostante la differenza di altezza, mi fissava negli occhi senza distogliere lo sguardo. "Io...". Non sapevo che dire. Lo osservavo insistentemente. Stava per baciarmi. Probabilmente una parte di me lo sperava, ma, al contrario di quello che immaginavo, non lo fece. Avvicinò una mano al mio viso per spostare una ciocca di capelli e sistemarla dietro l'orecchio.
"Io penso di sì" disse a qualche centimetro dal mio volto. Mi prese la mano e mi fece cenno di andare e così, spendemmo il resto dell'uscita a passeggiare mano nella mano, mentre io confusa pensavo a quello che era appena successo.
Anche quell'uscita finì e, come avevo previsto, mi ritrovai a passare sempre più tempo con il Tasso, cosa che non andava proprio a genio ad Harry che, però, aveva capito che fosse meglio lasciare perdere la cosa e si concentrarsi sulla gara, infatti non avevamo ancora trovato un modo semplice che avrebbe permesso al ragazzo di vincere o, almeno, sopravvivere. Cercavo così di dividermi tra i due, seguendo, allo stesso tempo, le lezioni e pensando ad un modo valido di aiutare Harry.
Inoltre, notai che più le voci su me e Cedric giravano, più Malfoy evitava me ed i ragazzi, cosa al quanto fuori dall'ordinario, e che, come se non fosse già abbastanza, la Prince mi lanciava di tanto in tanto occhiate gelide, come di disappunto, cosa che spesso veniva ripetuta anche da Hailey, influenzata, secondo me, proprio dalla Serpeverde. Non capii il perché di questi cambiamenti, non che mi importasse molto delle serpi, ma non era da Malfoy perdere l'occasione di farsi beffa di me, in particolare in quel momento di mia popolarità, ed invece, quando lo scontravo nei corridoi o in classe, mi scrutava con fare preoccupato. Di nuovo, rinunciai a capire quel ragazzo, anche se non potevo non fare caso al suo strano comportamento.
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Spazio autrici
Noi amiamo questo capitolo ANCHE SE NON DOVREMMO. Voi??
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Fraises et chocolat
Fiksi PenggemarHogwarts, quarto anno. Jane Carter, Grifondoro, migliore amica del ragazzo che è sopravvissuto. Il suo nemico Draco Malfoy continuerà a dimostrarsi tale o no?