Capitolo 11

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Pov Jane
Ero in Sala Grande, il nome di Cedric era appena uscito dalla coppa. Tutti applaudivano finché dal calice non venne sputato un altro nome. Silente stava per leggere ciò che era scritto sulla pergamena ma un silenzio acuto e assordante non mi permise di sentire. Erano tutti sconvolti, perché? Il rumore diventava sempre più nitido. La sveglia suonava insistentemente sul comodino al mio fianco.
Mi alzai, ancora catturata dal sogno, e notai Hermione fissarmi.
"Allora, sei pronta? Stasera voglio sapere tutto, lo esigo."
"Tutto? Tutto di cosa?"
"Come 'tutto di cosa?'. Jane, svegliati, non è possibile che ti sia già dimenticata che oggi devi uscire con Cedric. E, tra l'altro, sei anche in ritardo."
"Oggi? È già oggi? Non ce la posso fare, e se andrà male? Andrà sicuramente male." dissi, presa dal panico che mi assaliva al pensiero di una giornata passata sola con il Tasso.
"Calmati Jay. Andrà tutto benissimo, ne sono sicura. Lo conquisterai come fai con tutti; lo hai fatto anche con Malfoy, non penso che con Cedric sarà più difficile."
La guardai stupita. "Cosa c'entra Malfoy adesso?"
"Ho notato l'avvicinamento di Diggory e, insomma, anche quello di Malfoy. Te ne sei accorta anche tu, vero?"
Non seppi cosa rispondere, ormai era inutile mentire e soprattutto ad Hermione. "Si, in realtà. La sera della festa eravamo insieme, non farti strane idee: lui è pur sempre Malfoy. Fatto sta che non so cosa si sia messo in testa. Una volta mi si è pure avvicinato per dirmi che non saremmo mai potuti stare insieme e cose così."
Hermione era sorpresa, ma capii che avesse già comunque immaginato ciò che le avevo detto. "Lo sospettavo. Mancavate entrambi alla festa e, per un attimo, avevo avuto un dubbio, confermato da Hailey, che, sì, mi ha detto della serata. Io non voglio giudicarti Jay, sei la mia migliore amica, però... se ci sarà qualcosa tra te e, ecco... si tra te e Malfoy, dimmelo, per favore. Anche se, onestamente, spero che non accada mai nulla. Come hai già detto, lui è un Malfoy e non ti dimenticare come ci ha trattato in questi anni, non si merita una ragazza come te."
Era rattristata, mi avvicinai a lei per tranquillizzarla e le dissi: "Ehi, Herm, stai viaggiando troppo di fantasia adesso, non preoccuparti."
"Si, hai ragione, sto sproloquiando." rispose con una risatina nervosa. Mi abbraccio e sussurrò al mio orecchio: "Scusa, ti voglio bene"
"Anch'io, tanto"
Rimanemmo così abbracciate per qualche minuto, finché non ci ricordammo della colazione e dell'appuntamento. Guardando il mio riflesso nello specchio del bagno riflettei che le parole di Hermione mi avevano leggermente turbata. Come poteva pensare che io e Draco Malfoy un giorno saremmo finiti insieme? Non dovevo pensarci, adesso dovevo concentrarmi su Cedric e nient'altro.
Scendemmo velocemente per fare colazione e ci sedemmo vicino ad Harry che, al contrario mio, ricordava perfettamente dell'uscita con Cedric ed era stato assalito dall'ansia. Iniziammo a mangiare ed Harry quasi rovesciò il suo succo di zucca quando vide il Tasso salutarmi e farmi cenno di vederci fuori dalla sala. A quel punto io mi alzai, salutai i ragazzi e mi diressi verso l'uscita.
Raggiunsi Cedric, che mi aspettava sorridente, e insieme ci avvicinammo al gruppetto dei ragazzi in attesa dell'apertura delle porte per dirigerci ad Hogsmead.
I primi momenti della gita li passammo a chiacchierare e cercare di rompere il ghiaccio. Una volta arrivati al villaggio parlavamo già allegramente e fu così tutta la giornata, trascorsa a passeggiare e visitare i negozi aperti tra i piccoli vicoli.
"E così sei del quarto anno eh? Sei ancora piccola." disse ad un tratto ridendo.
"Piccola, io? Io non sono affatto piccola. Poi abbiamo solo due anni di differenza, se lo sono io lo sei anche tu." dissi risentita.
Ridacchiò. "Va bene, allora vuol dire che siamo piccoli entrambi, meglio? E comunque, essere piccola ti rende carina."
Fui sul punto di bloccarmi ma non lo feci. Immaginai di esser arrossata dall'imbarazzo, probabilmente perché non mi aspettavo un complimento da parte sua, non subito. Dette da lui quelle parole avevano un altro effetto su di me. D'altronde avrei dovuto immaginarlo, eravamo ad un appuntamento.
Lui continuava a camminare, come se nulla fosse accaduto, osservando la strada di fronte a lui e sorridendo tranquillamente; io lo seguivo. "Grazie." risposi sorridendo anche io.
"È solo la verità". Si girò per guardarmi in modo dolce, così come era ogni suo gesto. "Ho un po' di fame, ti va questa famosa burrobirra che ti ho promesso? Se vuoi dopo possiamo anche prendere un gelato."
Aveva trovato il mio punto debole, il gelato. E con lui anche l'unica persona disposta a mangiarne uno a novembre inoltrato. "Sì, andiamo, anch'io inizio ad avere fame. E, ottimo modo, usare il gelato per corrompermi."
Senza alcun motivo, scoppiammo a ridere sotto li sguardi arrabbiati delle persone a cui avevamo bloccato il passaggio e che adesso cercavano un modo per superarci.
Appena ci fummo calmati e il respiro tornò regolare, o quasi, ci incamminammo verso il locale di Madama Rosmerta. Lì ci sedemmo e ordinammo due burrobirre calde per riscaldarci, nonostante fossimo già avvolti dal calore del camino non lontano dal nostro tavolo. Passammo l'attesa a parlare e a cercare di far passare l'imbarazzo che si trovava tra noi, imbarazzo ben diverso da quello iniziale.
Come previsto, le bevande ci fecero rilassare, facendo così allentare la tensione. Fummo entrambi spontanei e ci comportammo come se fossimo vecchi conoscenti che avevano deciso di incontrarsi in un pub. Le domande e le risposte venivano da sole, avevo voglia di conoscerlo e lui aveva voglia di conoscere me; ridevamo e brindavamo, tutto stava andando per il meglio.  Ci furono anche 'imprevisti', come Fred e George che, con Ron e Lee, ci spiavano da tavolo alle spalle di Cedric facendomi segnali di incoraggiamento non molto d'aiuto.
Finite le burrobirre, rivendicai il gelato che mi era stato promesso, così pagammo e andammo via. Appena feci per alzarmi, Cedric si posizionò di fronte a me e mi tese la mano. In un altro momento, con un'altra persona, probabilmente avrei rifiutato dicendo di essere capace di fare da sola, ma in quel momento l'unica cosa che mi limitavo a fare era fissare il Tasso e il suo bel viso. Mi continuava a guardare nello stesso modo in cui aveva fatto durante tutta l'uscita, un modo che mi immobilizzava. "Dai, ti aiuto."
"Ehm, sì, grazie." Afferrai la sua mano e lui mi aiutò a mettermi in piedi. Se prima era sparito, adesso il mio imbarazzo era tornato più forte di prima.
"Mora e stracciatella? Davvero Jane?" Avevamo fatto il piccolo tragitto che porta da Tre Manici di Scopa alla gelateria Fortebraccio.
"Davvero Cedric. Guarda che non sono affatto male come gusti. E poi non sono io quella che ha preso miele e vaniglia. Non capisco neanche come tu faccia a mangiarli, sono troppo dolci, soprattutto insieme"
"Non sarebbero male se non ci avessi messo le fragole e il cioccolato sopra. Ah, e miele e vaniglia sono i gusti migliori e lo penseresti anche tu se solo li avessi assaggiati. Aspetta." e sfilò il cucchiaino dal suo cono per passarmelo.
Presi la paletta e assaggiai il gelato. "No, decisamente troppo dolci, soprattutto il miele. Non fanno per me. E, per la cronaca, io adoro le fragole, soprattutto se ricoperte da cioccolato fondente."
"Ho capito, se voglio conquistarti non devo decisamente puntare sui cibi preferiti in comune, in particolare sui gusti del gelato."
Mi girai di scatto e lo fissai. Ridacchiò e intuii che le sue parole avevano avuto l'effetto desiderato. "Così mi vuoi conquistare? Audace il ragazzo. E, mh, sentiamo... cosa avresti intenzione di fare per conquistarmi, dopo l'uscita di oggi?"
Mi guardò divertito, probabilmente non si aspettava che io avessi risposto in modo così sicuro. "Non so, sicuramente avrei bisogno di vederti per conquistarti, quindi proporrei di vederci in biblioteca o in giardino un pomeriggio. Ti piace l'idea?"
"Diciamo che potrei essere interessata." Stavamo andando troppo veloci, o forse no? Era una buona idea accettare subito un'altra uscita? "Una passeggiata fuori dal castello andrebbe benissimo, che ne dici? Il tempo non è dei migliori ma non importa molto." Non so quale parte di me l'avesse fatto, ma, in quel momento, aveva deciso che, sì, uscire una seconda volta con Cedric Diggory era una buona idea.
"Allora passeggiata sia." disse il Tasso sorridendo.
Il Sole iniziava a tramontare e così ci avvicinammo tutti verso i professori per dirigerci ad Hogwarts. Mi dispiaceva che la giornata stesse finendo, mi ero divertita.
La camminata verso il castello fu lenta e riempita dai chiacchiericci entusiasti e stanchi degli studenti dopo un'uscita piacevole ma faticosa.
Io e Cedric ci separammo all'ingresso della Sala Grande da dove poi ci dirigemmo verso le nostre Sale Comuni.
"Grazie per oggi, è stato molto piacevole, sono stata bene."
"Oh, anch'io, tantissimo, grazie a te. Allora a... giovedì puoi?"
Riflettei un attimo. Sì, potevo se finivo tutti i compiti di pozioni entro mercoledì. "Sì, ottimo. A giovedì allora." dissi allegramente.
"A giovedì." rispose lui. Prima che potessi girarmi per andare via, però, Cedric si chinò e mi lasciò un bacio dolce sulla fronte. Mi bloccai sul posto con un'espressione sorpresa in volto. "Ci vediamo in giro." e detto questo se ne andò, lasciandomi pietrificata nel corridoio.
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Spazio autrici
Ecco un nuovo capitolo per voiii.
Come state passando l'estate? Ma soprattutto cosa ne pensate dell'uscita di Cedric e Jane? Noi li amiamo ma beh...

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