Capitolo 9

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Pov Jane
Come avevo potuto? Perdere il controllo così, di fronte a Malfoy. Come avevo potuto? Non era da me, non era decisamente da me. Tutto ciò che stavo vivendo in quel periodo, quelle strane parole di Malfoy, mi avevano portata a diventare un'altra e a rispondere troppo impulsivamente. Uscii turbata da quella conversazione e non passò tanto che Harry si accorse del mio malessere. All'inizio fece finta di nulla e spese il resto della giornata ad esaminare i miei comportamenti. Quando poco prima di cena mi chiese di sedersi vicino a lui, alla luce debole delle candele e del camino, non mi sorpresi.
Sembrava indeciso su come iniziare la conversazione, finché non si rivolse a me, in modo impacciato. A quanto pare optò per un semplice: "Jane, stai bene?"
"Si, sto bene tranquillo. Solo un po' di fame" risposi ridacchiando. Lui rimase serio e mi fissò insistentemente.
"No Jane, oggi, dopo che hai parlato con Malfoy, sei stata triste, tutto il giorno. Se ti ha fatto qualcosa me lo devi dire. Ci metterò meno di due secondi a fargli sparire quell'aria di superiorità che si ritrova". Le sue parole erano dure e piene di rabbia eppure mi fecero sorridere. Mi intenerì vedere come si preoccupava per me, come era pronto a proteggermi.
"No, no. Malfoy non mi ha fatto niente di male. Sono solo... no, niente, tranquillo. Davvero, non preoccuparti per me". Non so perché lo dissi, non volevo dargli altri pensieri o non volevo semplicemente dirgli della sera passata in compagnia di Malfoy?
"Jane, ascolta, siamo migliori amici da quando avevamo undici anni. Non devi spaventarti di dirmi se stai male. Ti prego, se c'è qualcosa che non va dimmelo perché non posso pensare di starmene qui a far nulla sapendo che tu non stai bene. No, proprio no"
Sospirai. "Va bene Harry, va bene. Il fatto è che questa storia del torneo, i draghi, tu e Ron cocciuti come due zucche tanto da non potervi neanche parlare o stare nello stesso posto, tu che tra poco dovrai rischiare la vita, per l'ennesima volta, tutto questo mi sta esasperando. Vivo ogni giorno con la paura che tu da qui a poco meno di due settimane venga fatto a pezzettini da un enorme drago. E poi io ed Hermione ci stiamo provando in tutti i modi ma tu e Ron, sembra che voi ce lo facciate apposta. Per noi è terribile vedervi così, separati, non è mai successo e, non so... sono solo stanca"
Non mi accorsi che ero passata a tenere la testa tra le mani e che avevo alzato, anche se di poco, il mio tono di voce. Harry mi guardava con fare colpevole. Sapeva che in parte ero così stressata a causa sua, nonostante io non avevo mai avuto l'intenzione di incolparlo. Capii che stava pensando a questo; che si stava accusando silenziosamente nella sua testa. "Oh, no Harry, non intendevo questo. Non intendo che sia colpa tua ma solo che sono pensierosa in questi giorni, più del solito. Ma non hai colpe tu, Harry".
Mi guardò tristemente. "No, hai ragione, scusami. Non ci penso mai. Non penso mai che, come io sono nervoso per via delle sfide, lo siate anche voi. Ma ti prometto che andrà bene, alla fine della prova sarò più in forma di adesso". Non fui sicura che disse ciò che disse per consolare me o se lo fece per convincere sé stesso che effettivamente la prova sarebbe andata bene, ma fui comunque grata di quella sua risposta. Non parlò di Ron e io decisi di non insistere.
Harry fece per alzarsi pensando che avessi finito ma io lo trattenni.
"Aspetta Harry, ti devo dire una cosa, un'altra, e riguarda Malfoy" sembrò sorpreso e si fermò ad ascoltarmi con attenzione. "Sai la sera della festa? Quando sono sparita in realtà ero con Malfoy. Ma ascolta, non saltare a conclusioni affrettate." dissi vedendolo agitato. "Io ero ubriaca e vi avevo persi. Lui mi ha visto mentre, ecco, vomitavo e mi ha aiutato e si è anche offerto di riportarmi qui ed è rimasto con me finché non mi sono addormentata. Ma l'ha fatto perché non voleva stare lì, a festeggiare. Vedi là c'era la sua ex e a quanto pare non la voleva vedere, o almeno così mi ha detto Hailey". Parlai velocemente senza prendere fiato e cercando di riassumere il tutto, sembrando però credibile.
Harry era arrabbiato, ma probabilmente, in lui, la confusione stava prendendo il sopravvento. "Tu... Malfoy... che? Oh, cielo, Jane. Perché non me l'hai detto?"
"Beh, perché pensavo che ti saresti arrabbiato ed effettivamente..."
"Ovvio che sono arrabbiato, ma non con te, non posso essere arrabbiato con te. Solo, se succede di nuovo, dimmelo ok? E Malfoy ha provato a farti qualcosa? Voglio dire-"
"Ma ti prego Harry, che avrebbe potuto fare? A stento mi ha rivolto la parola. Solo che da quella sera è strano, più del solito, come se a volte fosse meno Malfoy"
"Malfoy che è meno Malfoy. Parliamo della stessa persona?"
"Ma si Harry, non lo vedi? In questo ultimo periodo si sta dando inaspettatamente una calmata. Non so il motivo ma sicuramente è meglio così"
"Stai cercando di difenderlo?" mi chiese guardandomi come se così avesse potuto darmi fuoco all'istante.
"Harry, per favore, sai anche tu che non prenderei mai le sue difese. Se ci fai più attenzione anche tu te ne accorgerai, fidati di me"
"Jane, non mi fido. Cioè, si, mi fido di te ma non di Malfoy. Prima di parlare così di lui è meglio vedere che intenzioni ha" mi disse tra il rassegnato e l'infastidito. "Oggi che ti ha detto?" tagliò corto lui. Era arrabbiato.
"Pensava che mi fossi innamorata di lui. Non so come sia arrivato a pensare una cosa del genere però voleva, a modo suo, chiarire"
Harry parve scioccato, la rabbia lo stava assalendo. Sapevo che se la serpe si fosse trovata lì, con noi, in quel momento, non avrebbe esitato a picchiarla. Si alzò in piedi e si rivolse a me urlando. "Ma non è vero. Tu non puoi. Tu non sei innamorata di Malfoy, o si?" disse con una nota di paura nella voce e gli occhi sbarrati rivolti nella mia direzione.
"Calmati Harry. Non è successo niente. E no che non lo sono, non potrei" risposi esasperata; adesso anche io mi ero alzata in piedi e cercavo di tranquillizzarlo. "Fatto sta che tu e Malfoy dovreste darvi una calmata. Non potete continuare a farvi la guerra così come due bambini, non adesso almeno". Mi ributtai a peso morto sulla poltrona ma lui rimase ritto in piedi.
Mi guardò contrariato, cosciente, però, che io avessi effettivamente ragione. Adesso eravamo tutti concentrati sul torneo e non c'era spazio per altro. "Non lo so Jane. È una questione di principio. Io lo odio e lui mi odia, fine della storia. Poi dopo quello che ti ha detto come posso guardarlo senza volergli spaccare la faccia?"
"Pensala come vuoi Harry ma sappi che un giorno crescerete e sarete costretti a mettere un punto a tutto questo". Mi sorpresi delle mie stesse parole. Da quando ero contraria allo scontro quotidiano che esisteva tra il nostro gruppo e quello delle serpi? Non lo so, ma non potevo ritirare le parole ormai dette e così resi Harry più sconvolto di quanto non lo fosse già e senza argomenti validi con cui ribattere.
"È meglio che ci muoviamo se non vogliamo perdere la cena" disse improvvisamente lui, nel vago tentativo di allentare la tensione, rivolgendomi un sorriso sghembo.
"Si andiamo". Gli sorrisi di rimando.
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Spazio autrici
Scusate per l'attesa, rieccoci con un nuovo capitolo :P
Non dimenticate la stellina✨

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