Capitolo 6

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Pov Jane

Il giro finalmente si concluse e fummo tutti liberi di ricongiungerci con i nostri compagni. Prima di andare Malfoy fece per avvicinarsi a me, ma ritornò subito sui suoi passi come se avesse cambiato idea. Meglio, non volevo avere a che fare con lui per almeno altre 24 ore. Durante le ultime due spese a girovagare per il castello avevo dovuto subire -e cercato di evitare elegantemente- gli svariati modi che il Serpeverde aveva usato per infastidirmi, il tutto mentre eravamo seguiti dai ragazzi delle delegazioni straniere palesemente confusi dalla nostra lingua ben diversa e lontana dalla loro.
Durante la sera di Halloween l'emozione e l'eccitazione aleggiavano sopra le teste di chiunque nella Sala accompagnate dai pipistrelli che svolazzavano allegramente da una parte all'altra a ricordarci che sera fosse. Tra tutti gli eventi accaduti da un mese a questa parte era sicuramente il Torneo Tremaghi quello che riscuoteva più attenzioni, che passava di bocca in bocca ad ogni studente. Iniziavano a girare voci sui primi che si sarebbero candidati al torneo, come Cedric Diggory di Tassorosso o Angelina Johnson, e su chi invece, troppo piccolo per partecipare, provava a trovare degli incantesimi o delle pozioni invecchianti realizzati abbastanza bene da ingannare i giudici imparziali scelti da Silente, cosa che Fred e George cercavano di fare da giorni ormai.
Alla luce della spettrale penombra delle candele all'interno delle zucche, anche noi al tavolo dei Grifondoro discutevamo con fervore del torneo ma nessuno tra me, Harry, Ron e men che meno Herm aveva valutato realmente di partecipare, nonostante il premio in palio fossero mille galeoni, cifra da non sottovalutare. La serata e la mattina dopo passarono più velocemente di quanto avessi immaginato, così da ritrovarci nella stessa Sala, ancora più ansiosi per i nomi che il Calice avrebbe scelto per rappresentare le diverse scuole. Anche noi, che non potevamo prendere parte alla gara, eravamo sotto pressione e la tensione si faceva pesante tra le candele sospese vicino il soffitto, riflettente il cielo stellato che si trovava all'esterno, e le nostre teste. Finalmente Silente si alzò e con una calma estenuante si diresse alla Coppa. In una lingua di fuoco il primo nome comparve.
"Il campione di Durmstrang è..." disse in modo fermo Silente "Viktor Krum". Il ragazzo si alzò accompagnato dagli applausi pesanti dei suoi compagni e degli studenti di Hogwarts e dalle urla acute delle sue fan.
Il secondo nome si fece strada nell'aria.
"Il campione di Beauxbatons è... Fleur Delacour"
Quella che qualche sera prima avevamo creduto fosse una Veela si alzò elegantemente e, seguita dagli applausi e dagli sguardi dei ragazzi affascinati, raggiunse Krum.
Il terzo e ultimo nome fu sputato fuori dal Calice.
"Il campione di Hogwarts è..."
Il fiato di migliaia di ragazzi, divisi tra i quattro tavoli paralleli della Sala, restò sospeso. I visi concentrati di coloro che si erano candidati fissavano intensamente Silente nella speranza che l'uomo dicesse il loro nome.
"Cedric Diggory"
Gli studenti di Hogwarts si alzarono in un fragore di mani battute e urla in segni di approvazione. Il Tassorosso si alzò sorridente dal suo tavolo, guardandosi intorno in segno di ringraziamento nei confronti della folla strepitante. Si rivolse anche al tavolo dei Grifondoro e per un attimo incontrai il suo sguardo elettrizzato. Gli sorrisi e così lui fece in risposta. Non ci avevo mai fatto caso, ma ammetto che in quella luce soffusa pensai che fosse davvero un bel ragazzo. Un bel ragazzo di due anni più grande, e, cosa più importante, che non conoscevo se non per la partita di Quidditch dell'anno prima e per la Coppa del mondo. Non dovevo sognare ad occhi aperti anche perché ciò mi stava distraendo dal Calice di Fuoco, che nel mentre si era illuminato di nuovo di un blu sgargiante.
Un nuovo pezzo di pergamena fu rigettato in aria sotto lo sguardo esterrefatto dei presenti. Dopo un attimo di esitazione Silente prese il foglio e lesse il nome.
"Harry Potter".
Silenzio. Nessuno tra i presenti aveva il coraggio di muoversi. C'era confusione disseminata tra i volti ma fino all'ultimo tra studenti, professori e perfino ospiti aveva capito cosa stesse succedendo.
"Harry Potter"
La voce del preside risuonò come un fulmine a ciel sereno. Tutti fummo risvegliati da quel momentaneo stato di trance che ci aveva avvolti e mille sguardi taglienti si posarono sul ragazzo. Guardai Harry, seduto rigido di fronte a me mentre mi fissava con gli occhi interrogativi e spaesati. 'Vai' gli mimai con le labbra in quello che doveva essere un atto di incoraggiamento mal riuscito. Lui si alzò e si incamminò incerto e con passo non molto deciso verso la piccola stanza dove si trovavano gli altri campioni.
Fischia e urla si alzarono nella fresca aria di inizio novembre. I Grifondoro fieri del loro campione in gara festeggiavano e urlavano il nome di Harry. Le scuole ospiti non erano d'accordo, così come le altre case, non avrebbero potuto esserlo d'altronde. Mi estraniai da ciò che avevo intorno e a giudicare dalle espressioni vacue di Ron ed Hermione anche loro stavano facendo lo stesso. Non poteva averlo fatto, non ne sarebbe stato capace, mi ripetevo. Non era stato Harry a mettere il suo nome nel Calice di Fuoco, ne ero sicura.
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Spazio autrici
Ciao a tutti! Siamo tornate col capitolo sei un po' in ritardo👀

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