15

356 25 1
                                    

Capitolo 15

Dopo la cena con Christian tornai a casa euforica e persino un po' sbronza. Mi ero lasciata andare un po' con il vino.

Quando tornai a casa feci di tutto per non fare rumore. Chiusi la porta con delicatezza e mi tolsi i tacchi, camminando silenziosa fino alla mia stanza.

Accesi la luce. Quasi non lanciai un urlo.

"Jason! Mi hai spaventata!" sbottai ad occhi spalancati.

Lui si alzò con nonchalance dal mio letto.

"Che ci facevi qui?" gli chiesi, osservandolo mentre si stiracchiava.

"Ti aspettavo." Borbottò. "Quel materasso è veramente scomodo, non so neanche come tu riesca a dormirci."

"Mi ci sono abituata. E comunque dovresti dormire."

"Con chi eri?"

Indugiai qualche attimo. "Con Christian."

"Il tuo capo?"

Spostai il peso da un piede all'altro. Aspettavo soltanto che qualcuno me lo facesse pesare.

"Era una cena. Non facevamo niente di male."

"Non voglio." Disse.

Lo guardai confusa e mezzo indispettita. "Cosa non vuoi?"

"Non voglio che esci con altri."

Risi ironicamente.

"Riformulo la frase, così sembrava quasi una pretesa. Vorrei... vorrei che uscissi con me."

"Già lo facciamo." Battei le palpebre.

"Non in quel senso. Non voglio uscire come farebbero due vecchi amici. Vorrei che uscissimo come due persone che si frequentano." Disse. Mi parve quasi di vederlo arrossire. Forse era una mia espressione.

Il mio stupido cuore iniziò a battere più forte.

"Cosa?"

"Quando ho detto che avrei approfittato di questa seconda possibilità che si è presentata... dicevo sul serio."

"Credevo fosse un discorso generale, sul nostro rapporto... non su qualcosa di più." Gli confidai.

"Hai ragione, forse non sono stato abbastanza chiaro. Ora lo sai." Disse, facendomi un sorrisetto che mi fece tremare le gambe.

Sbattei le palpebre. Mi si era bloccata la lingua. Non riuscii a spiccicare neanche una parola.

"Ora vado a dormire sul serio." Disse. "Buonanotte." Mi augurò, accarezzandomi una guancia.

Rimasi immobile, al centro della stanza, chiedendomi se fosse tutto frutto dell'alcol o se fosse successo realmente.

Mi misi a letto ancora in stato di trance. I pensieri mi tennero sveglia praticamente tutta la notte. Come potevo dormire dopo ciò che mi aveva detto?

Nonostante fossi stanchissima mi alzai da letto elettrizzata.

Mi diressi in cucina ancora a piedi nudi e in pigiama.

"Arya!" esclamai con sorpresa quando la trovai seduta accanto a Ben a fare colazione. Il mio sguardo scivolò immediatamente su di lui che prontamente spostò lo sguardo altrove.

"Buongiorno." Mi salutò con un sorriso.

Capii immediatamente che Ben non le aveva parlato.

Mi preparai la colazione con tutta calma. Mi accovacciai su una sedia e me la godetti lentamente.

Colpo di fulmine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora