7

357 28 0
                                    

Capitolo 7

la porta del bar tintinnò. Alzai gli occhi in tempo per godermi l'entrata in scena di Clarissa. Alcuni ragazzi seduti ai tavoli iniziali la fissarono affascinati.

Indossava un vestitino azzurro, sopra un elegantissimo capotto bianco abbinato agli stivali con il tacco al ginocchio.

"Mi devi un drink." disse, sedendosi nello sgabello davanti a me. Appoggiò la sua borsetta sul bancone e si spostò i capelli lunghissimi dietro la schiena.

"A quest'ora? Sono le undici." risi.

"Ho bisogno di sgombrare la testa." si massaggiò le tempie assorta.

"Poi dovresti metterti alla guida?"

"Oh!" sbottò.

"Tu non capisci, mi serve una distrazione!" insistette.

In quel m omento la porta tintinnò una seconda volta. Brandon entrò sorridente.

"Una distrazione di questa altezza e con quella faccia." commentò, squadrandolo dalla testa ai piedi.

Brandon si diresse verso di noi. "Buongiorno!" ci salutò.

"Buongiorno." gli sorrise lei. "Piacere, il mio nome è Clarissa." fece, porgendogli una mano.

Lui la strinse con altrettanto piacere. "Brandon."

poi portò l'attenzione su di me. "Zoey, ho una notiziona."

Clarissa ascoltò con attenzione.

"Mi hanno accettato l'articolo. E non solo. Mi hanno fatto i complimenti. Sei piaciuta molto. Perciò adesso sei dentro tutte le riviste con questo nome." annunciò, porgendomene una. "Questa te la regalo."

Clarissa me la strappò dalle mani. Aprì la pagina con il segno.

"Belle eh?" le chiese Brandon.

"Le hai fatte tu?"

"Si." rispose fiero. "Mentre era distratta."

"Sono belle davvero." disse. Sembrava sincera.

Alzai gli occhi al cielo.

"Conservala in ricordo della tua prima apparizione."

"E l'ultima."

"Non penso. Ho dato il tuo numero ad un mio caro collega. Le ho mostrato il resto delle foto che ti ho fatto ed è rimasto affascinato. Probabilmente ti chiamerà. E prima che tu mi dica che mi denuncerai, che sono un incosciente e quant'altro voglio rassicurarti dicendo che è un gran professionista. Si limiterà a farti una proposta lavorativa. Se non accetterai, finirà lì."

"Perchè avresti anche il coraggio di lamentarti?" Clarissa mi lanciò un'occhiataccia. "Lei è così. Crede che gli altri possano fare qualsiasi cosa vogliono ma quando si tratta di se stessa perde qualsiasi fiduccia."

"Molto gentili..."

"Un viso come il tuo è sprecato per rimanere nascosto."

non sapevo come reagire a quel complimento, per fortuna aggiunse che doveva scappare di nuovo a lavoro e che era sceso soltanto per darmi la notizia.

"Wow, quel ragazzo pende dalle tue labbra."

"Non mi interessa in quel modo... è un amico."

"Non avevo dubbi."

"Cosa?"

"Eh?" inarcò le sopracciglia. "Dicevo, mi sento molto meglio."

la guardai stranita.

Colpo di fulmine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora