Un anno.
È passato un anno da quando mi hanno chiuso qui dentro.
All'inizio pensavo non sarebbe durato molto, ero convinto che i miei amici mi avrebbero fatto uscire.
Ma dopo aver scoperto che anche loro erano nella mia stessa situazione ho perso la speranza.
Un anno sembra infinito, ma ora che guardo il passato, sembra sia passato solo un giorno.
La prima volta che ho visto i miei compagni di cella, la prima volta che ho conosciuto i miei aguzzini, la prima tortura, le prime risate, le prime paure.
Allora speravo che tutto finisse il prima possibile, ma ora quasi mi dispiace.
Non poter più vedere i miei compagni, non poter più scherzare con gli aguzzini cercando di rendere meno dolorosa la tortura, non poter più cercare di scappare.
Forse il prossimo anno mi faccio rinchiudere di nuovo.
Ma ci sarà tempo per la nostalgia, ora devo concentrarmi sul presente.
Finalmente, assieme ad altri uomini, arrivo alla porta dalla quale, un anno fa, mi avevano fatto entrare.
Come la luce del mondo esterno mi colpisce le catene che mi avvinghiavano i polsi e le caviglie si dissolvono.
Non devo aspettare molto prima che una delle guardie dia il segnale, al seguito del quale, vengo trascinato dalla folla verso l'uscita, come la corrente di un fiume in piena.
Appena mi ritrovo all'esterno di quella struttura mi fermo un attimo; inizio a provare emozioni che pensavo di aver dimenticato.
Il mondo si ricolora e, come un uccello selvatico che viene liberato dalla gabbia, spiego le mie ali e volo verso la libertà come hanno già fatto molti degli uomini che erano con me.
La scuola è finita.
Angolo autrice
È FINITA!!!!!!!!!!!
Signori e signore, congratulazioni, anche quest'anno siamo riusciti a sopravvivere.
Andate a divertirvi e a riposarvi come si deve.
Ora scusatemi, ma c'è la spiaggia che mi aspetta.
Ancora buon riposo e...
Alla prossima storia!
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Assassino con Delitto
MizahQuesto libro è una raccolta di brevi storie horror, ambientate ai giorni nostri. Leggere per saperne di più