Assassino con Delitto

La notizia

Le sento.
Per i corridoi, nelle aule, dentro i muri.
Sono dappertutto, e parlano, tanto.

Vorrei capirle, sapere cosa dicono.
Invece non posso fare nient'altro se non continuare a camminare e sentire solo voci offuscate e cofuse.

L'unica cosa che sono riuscito a intuire e che anch'io sono immischiato.
Abbastanza ovvio viste le occhiate e il silenzio con cui vengo accolto non appena passo.

Si sa, la curiosità è una brutta bestia, e lo posso confermare, la voglia di sapere è immensa.
Ma non posso, non ora, non qui,

Improvvisamene la distanza che mi separa da dove sono ora e la verità si fa immensa, e le voci si fanno più insistenti, forti e fastidiose.

Mi stuzzicano, mi spronano a correre, ma io sono più forte di loro, posso controllarmi, o almeno è quello che voglio far loro credere.

Indescrivibile la gioia che provo non appena raggiungo quella stanza, un po' come quando un naufrago, dopo essere rimasto su un'isola per giorni, sale su una barca per essere tratto in salvo.

Un ragazzo mi si avvicina.

Ragazzo: <Allora, sei pronto?>

Io: <Pronto per cosa?> chiedo confuso.

La risposta che mi dà mi stende, come un pugno nello stomaco.
E come il naufrago, che un momento prima era al massimo della sua felicità, ora vengo assalito dalla paura di riaffondare.

Ragazzo: <Oh, e andiamo amico, lo sai; per la tua interrogazione, quella per recuperare la verifica di Fisica.>

Spazio autrice
Quel momento imbarazzante in cui:
Pensi sia mercoledì quando in realtà è giovedì.
Di conseguenza non aggiorni.
E quando finalmente realizzi ti ri-dimentichi di aggiornare, trovandoti a pubblicare la storia non con 1 ma ben 2 giorni di ritardo.
Che bello.
Chiedo ancora scusa per il ritardo e spero.............
Di ritrovarvi alla prossima storia.