Il disastro

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Era una giornata normale......... normale........
Non so se si possano ancora definire così queste giornate.

Dopo tutto quello che è successo in questi cinque anni non riconosco più nemmeno me stessa.

Il mio corpo, i miei gusti, il mio modo di essere; completamente estranei.

Tutti dicono che è normale cambiare in queste circostanze.
Ma non per me.

In ogni caso, stavo tornando dal mio giro di ronda giornaliero, grazie al quale ho imparato a sopravvivere anche nei casi più estremi.

Quando sentii qualcosa, un presagio, un sesto senso, che mi consigliava di controllare immediatamente il mio zaino.

Visto che non avevo niente di meglio da fare decisi di dargli retta.
E fu in quel momento che me ne accorsi.

La mia agenda, l'oggetto in cui racchiudevo tutte le mie scoperte e i miei segreti più infidi, non era con me.

Inizialmente pensai di averlo perso, ma poi ricordai......l'avevo lasciato aperto, sulla scrivania di camera mia, alla portata di tutti.

Iniziai a correre, chiunque fosse entrato in possesso di quel libro non solo avrebbe scoperto tutti i miei segreti di sopravvivenza, ma anche le mie debolezze; ed era una cosa che non mi potevo permettere.

Arrivai, sudata e affannata, davanti alla porta di casa.

La sfondai con un calcio.

Non avevo tempo per aprirla con calma, c'era in gioco non solo la mia vita, ma anche quella di tutta l'umanità.

Mi fiondai in camera; e li lo vidi.

Lui, il mio nemico numero uno, ricurvo sulla mia agenda aveva appena finito di estrapolarne tutti i segreti.

L'errore era stato compiuto, e il caos sarebbe iniziato.

Quel giorno, il signor Viscardi, tornò a casa convinto che avrebbe passato una bella serata in famiglia, con sua moglie e sua figlia ormai quindicenne.

Invece, ad aspettarlo, c'erano quest'ultime intente a litigare; difatti sua moglie aveva letto, senza permesso, il diaro della figlia.

Spazio autrice
Allora.....allora.....allora.
Prima di dire qualsiasi cosa vorrei fare un'appello a tutte le mamme in ascolto.
Lo so che, essendo questo periodo (l'adolescenza) molto importante per la nostra crescita, volete starci vicino e aiutarci. E di questo vi ringraziamo.
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MA QUESTO NON VI AUTORIZZA A FICCARE IL NASO NELLE NOSTRE COSE PRIVATE!
Capisco che vogliate sapere cosa ci frulla in testa, ma sarà meglio chiedercelo piuttosto che andare a ficcanasare o no?
È anche più corretto nei nostri confronti.
Poi ognuno è libero di fare ciò che vuole, non sono io che detto le regole.
Sperando di non ritrovarmi nei commenti un mare di mamme arrabbiate, armate di ciabatte, vi saluto e.......
Alla prossima storia!

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