Cinque Passi oltre la Fine

59 6 2
                                    

Oggi ci ritroviamo qui con una storia diversa da quelle che recensisco di solito, Cinque Passi oltre la Fine di _chiaraboscolo_. Difatti, questa è praticamente una storia d'amore. A tal proposito, vorrei precisare che il mio parere, in questo senso, conta ma non troppo: non sono un esperto per quanto riguarda questo genere e non bisogna prendere i miei consigli come oro colato, di conseguenza. 

Lingua - 7

Partiamo subito col voto migliore di questa recensione.

Non hai fatto un lavoro eccellente nemmeno qui, ma quantomeno ho potuto notare una correttezza complessiva. Una cosa, invece, che ti differenzia dalle precedenti recensioni è che non fai praticamente errori generici, bensì quasi soltanto errori sistematici. Nel senso: ci sono quegli sbagli che fai, rifai e rifai ancora, probabilmente credendo di essere nel giusto.

1. La consecutio temporum non è il tuo forte. Il romanzo incomincia con una disquisizione di Scarlett sull'adolescenza, pezzo che però è zeppo di imprecisioni temporali. Nonostante le mie speranze che si fermasse lì, il problema non se ne va. Dov'è che fai fatica? In generale, dovunque ci sia da raccontare un evento anteriore al tempo della narrazione, così come faceva il ragazzo della scorsa recensione. Ti faccio un esempio: se tu stai parlando al passato remoto e ti devi riferire a qualcosa accaduto cinque anni prima, dirai "John aveva intagliato quel cavallino per me quando avevo dieci anni", e non "John intagliò quel cavallino per me quando avevo dieci anni"; la seconda frase è giusta solo se la consideriamo all'interno di un punto di vista al presente.

Ora ti riporto alcune (non tutte) delle cose che ho trovato, le quali non riguardano solo quel caso specifico (precisiamo): "... che si sgretolano davanti ai miei occhi", il presente da dove è uscito?; "quando scoprii di essere incinta", solito discorso del trapassato prossimo, quindi "quando avevo scoperto" (entrambi dal capitolo primo); "dopo Blake non ho più avuto..." (capitolo quarto), non avevo più avuto; "era da anni che non avevo sue notizie, ma da quando ho sentito..." (capitolo quinto), da quando avevo sentito; "durante l'adolescenza arrivarono le prime..." (capitolo settimo), erano arrivate; "che Blake sia stato in grado di fare" (capitolo nono), fosse stato in grado.

2. Un'altra disattenzione correlata alla faccenda dei verbi è il tempo dopo il "mentre". Spieghiamo una piccola regola generale: il "mentre" ha due significati: o indica un'azione che avviene in contemporanea di un'altra o ne indica una che le si oppone. Dunque: "Amelia corse mentre suo padre tagliava la siepe" segnala che Amelia corre e intanto suo padre taglia la siepe; "Amelia corse, mentre suo padre tagliò la siepe" segnala che probabilmente il padre avrebbe dovuto correre/giocare con Amelia, eppure sta tagliando la siepe. Il tuo errore è quello di usare la seconda forma sempre, sebbene a ogni tuo "mentre" ci andrebbe la prima. Di conseguenza, riguarda tutti i passati remoti dopo il "mentre" e cambiali in imperfetti. Se vuoi degli esempi, basta che mi chiedi in privato (sono troppi e ho pensato non avesse senso metterli).

3. Ti dimentichi delle virgole più o meno importanti sempre dietro il "quindi" ("Anna è partita da un'ora, quindi dovrebbe essere di ritorno a breve"; ci vuole la virgola lì davanti), i vocativi ("mamma, dove stai andando?"; e non "mamma dove stai andando?", e lo stesso vale per ogni nomignolo, appellativo e nome di persona) e le interiezioni (tra di esse contiamo: parolacce, termini per richiamare l'attenzione quali "ehi", "ciao", "eh", ecc.; perciò sarà "guarda che l'ha detto, eh", e non "guarda che l'ha detto eh").

4. Una cosa che continui a fare, ma che non è fondamentale ai fini della scorrevolezza della storia, è la virgola o no prima del gerundio. Altra regola di grammatica: prima del gerundio ci va la virgola quando l'azione espressa avviene in contemporanea o dopo a quella espressa in precedenza; al contrario, non ci va se l'azione ha influito direttamente su di essa. Così non si capisce niente, eh? Piccolo esempio, allora: "disse, prendendo il fucile" che può essere anche resa con "mentre prendeva il fucile". In questa frase, il "prendendo il fucile" indica un'azione che si sta svolgendo in contemporanea (oppure immediatamente dopo) a "disse", ma non influisce direttamente su di essa (nel senso, tu non devi prendere il fucile per parlare, puoi farlo anche senza prenderlo). Invece: "prese il fucile sforzando il muscolo dolorante" può essere resa anche con "sforzò il muscolo dolorante per prendere il fucile" e di conseguenza lo sforzare influisce direttamente sul prendere il fucile (non avrebbe potuto prenderlo senza sforzare il muscolo).

Un servizio coi fiocchi - Recensioni amatorialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora