Seconda storia in lista, tocca a Umana di AriaWriter.
Lingua - 7
Allora.
Partiamo dalla lingua. Dopo un inizio molto promettente, in cui ho notato pochi errori, devo ammettere che dal ventesimo capitolo in poi gli errori ortografici sono aumentati a vista d'occhio. Alcuni ce n'erano anche prima, ma non molti. In ogni modo, nonostante la punteggiatura che ogni tanto dà un ritmo sbagliato e altre cosucce, il tutto non sembra interferire particolarmente con la lettura (complice anche la, devo dire, eccezionale abilità della scrittrice nel creare suspense) e quindi non ho voluto scendere sotto il 7.
Fra i problemi più frequenti ho notato:
1. Tendi molto spesso a mettere la virgola fra soggetto e predicato. Ad esempio, non puoi dire (come dici nel capitolo 28): "Non è importante, cosa siamo noi, ma cosa siete voi." La virgola tra "importante" e "cosa" va eliminata. Ti consiglio di riguardare questo aspetto, perché ho trovato molti casi. Che regola devi seguire in questo caso? La virgola tra soggetto e predicato non dà mai ritmo. Può (e non deve, anche perché pure in queste occasioni non è necessaria) essere messa solo quando ci sono frasi come: "Chi andava da quella parte, di solito non tornava mai." Oppure: "Quel bellissimo fiume in cui ieri mi sono fatto il bagno, ora è sporco di sangue." Se, invece, stai scrivendo: "Il bambino bruno, lanciò la moneta", è sbagliato, perché con questa impostazione la frase non ha un senso logico. Certo, noi siamo madrelingua e quindi lo capiamo senza sforzo nonostante l'errore, però è scomodo dal punto di vista del ritmo narrativo e dell'estetica;
2. Hai molta confusione nell'impostare un discorso diretto. Ogni tanto metti un punto, ogni tanto no, talvolta metti il verbo che sottolinea l'azione (parlò, riferì, urlò) con la lettera maiuscola, altre volte con la minuscola, ecc. Qui ho deciso di non riportare nulla, perché è un problema diffusissimo, e direttamente mostrarti come si imposta un discorso diretto a discapito che tu usi le virgolette o altro.
["Dobbiamo andare a casa" disse Tony.
Melanie si strinse nel giubbotto che aveva comprato la sera prima. Il cielo nuvoloso continuava ad accendersi di tuoni.
"Dici che pioverà?" gli chiese. "Le previsioni dicevano che sarebbe stata una serata tranquilla."
Lui sorrise divertito. "Davvero...", un suono improvviso lo richiamò e lo fece girare, "hai pensato che le previsioni ci avessero azzeccato?"
"Hai ragione, scusami." Gli prese la mano. Era fredda, ma la sensazione che toccare la sua pelle le donava era piacevole. "Sono pronta."]
Come puoi vedere, quando un personaggio dice una cosa e non c'è alcun verbo a specificare il modo o a riferire l'azione, il punto va inserito all'interno delle virgolette. Se poi vuoi aggiungere qualcosa (come ho fatto nell'ultima frase), allora devi usare la maiuscola. Quando, invece, riporti un verbo che definisce l'azione, come "disse" o "osservò", devi metterlo con la lettera minuscola e soprattutto non devi inserire il punto. Diverso è il discorso per il punto esclamativo o interrogativo, che va sempre inserito, visto che esplicita una flessione del tono che contiene dati volti a codificare il messaggio dell'emittente (cose di linguistica, non preoccuparti). In realtà, se vogliamo essere sinceri, non c'è un solo metodo per rendere i discorsi diretti e sono sicuro che molti utenti potrebbero citarmi libri in cui ne viene usato un altro. Hanno ragionissima, tuttavia questo è quello standard, il più utilizzato. L'importante, in questo senso, è che tu uniformi le regole che vigono all'interno dei tuoi discorsi diretti. Non che una volta metti il punto e l'altra no, o che un'altra metti la maiuscola e volta successiva no.
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Un servizio coi fiocchi - Recensioni amatoriali
Ficção GeralBenvenuti, miei cari! Vi introduco nel mio bellissimo mondo fatto di recensioni. So che i servizi di recensioni sono molto richiesti su Wattpad e che molti di voi si riverseranno qui (o almeno spero) per chiedermi di leggere e valutare le vostre sto...