Forgotten Murder

74 10 16
                                    

Ed eccoci con la prima storia di questa lista, Forgotten Murder di .

Lingua - 8.5

Iniziamo con quello che sicuramente è il punto forte della tua storia. La tua ortografia è ben curata e la punteggiatura è praticamente perfetta, a parte qualche errorino qua e là. Non ho notato nemmeno una marea di refusi, e sicuramente questo la rende scorrevole e dà quel qualcosa in più che manca a molte storie.

Quindi perché 8.5 e non 9.5, ti chiederai? Perché ho notato un errore - che non è proprio piccolissimo - che ripeti costantemente. L'uso di parole improprie. Non so se lo fai per dare una parvenza variazione di lessicale o altro, però ho notato molti termini fuori posto, che magari si comprendono, sì, ma il cui significato è diverso da quello che vuoi far passare tu. Questa cosa si nota già dal prologo, in cui ne ho trovati ben cinque, e poi non tende a scemare. Per farti qualche esempio a caso: "sperperare" nel capitolo 4 (non ha senso nel contesto), "negare" al capitolo 7 (al posto di "rifiutare"), "gemito divertito" nel capitolo 9 ("gemito" è qualcos'altro; ho capito cosa volevi far passare, ma "gemito" è sbagliato; è meglio "sospiro", "sbuffo", ecc.).

Per il resto, non ho altro da dire.

Contenuti - 5

Questo è il punto dolente della tua storia. Il prologo è bello: movimentato, confusionario come si confà a un giallo e mette curiosità. Mi aveva dato grandi speranze. Tuttavia, poi, il racconto perde mordente. Diventa statico e ripetitivo. In nove capitoli (più prologo) che ho letto, Cherry sta a casa o al dipartimento locale di polizia. Alcuni di essi sono quasi e unicamente incentrati sui pensieri di Cherry riguardo l'omicidio di Jonathan. Non fraintendermi, è ovvio che lei ripensi spesso a quell'episodio e si mangi le mani per non ricordarsi cosa è successo in realtà; tuttavia, lei pensa davvero ma davvero tanto. Non è proprio una pecca questa, perché si nota che Cherry è un personaggio molto riflessivo e che parla poco... però tutto questo pensare potrebbe essere diluito.

Passiamo, poi, ai personaggi. Sono pochi (si contano sulle dita di una mano), eppure non hanno caratterizzazioni definite. Wesley e Aron mi sembrano la stessa identica persona: sono entrambi dei folli scatenati, bipolari e mezzi dark. Jonathan, be', poverino, abbiamo avuto il dispiacere di incontrarlo solo all'inizio da morto. E il padre di lei è totalmente anonimo: non si capisce che personalità abbia, è come una comparsa buttata lì tanto perché sarebbe impossibile farla vivere senza genitori a diciassette anni. Cherry è l'unica che abbia un'introspezione reale (probabilmente perché i suoi pensieri riescono a farci capire la sua personalità).

Un'altra nota dolente è il capitolo 1. Si tratta di una falla logica unica. Nel senso che è tutto confuso. Inizi dicendo che non ha voluto vedere nessuno per più di una settimana (ma non più di due). In seguito, però, te ne esci dicendo "quando esco in compagnia". Lei non è uscita, quindi questa è un'incoerenza. Inoltre, sono troppi cambiamenti in così poco tempo (tra cui, ci va pure di mezzo la scuola per una settimana e qualcosa).

Cherry, per giunta, parla in modo anonimo, quasi vedesse un insieme di figure scure che camminano invece che delle persone in carne e ossa. Si riferisce spesso con "ragazzo" sia a Wesley che a Jonathan (che prima dici essere il fidanzato di Cherry; poi, dopo che lei ha inizialmente confermato che si trattava del suo ragazzo, lei stessa si corregge dicendo che lo definivano un rapporto d'amicizia forte), con "giovane" a suo fratello e con "uomo" a suo padre. Capirei se si trattasse di persone che non conosce o se il narratore fosse in terza persona singolare, ma pensaci bene: tu, quando pensi ai tuoi amici o alla tua famiglia, nella tua mente ti riferisci mai a loro come "il ragazzo, la ragazza, l'uomo, ecc."? Hanno dei nomi e hanno dei ruoli. Anche a costo di ripeterti una o due volte in più, usali. Sembra tutto così distaccato così. La stessa cosa, oltretutto, accade con il luogo in cui vive. Non si sa il nome (lei si riferisce ad esso come una piccola cittadina in Montana) e ne viene parlato come se fosse un posto inaccessibile in cui lei non è mai stata. Facendo un parallelismo, è come se io mi riferissi al paese in cui vivo come: "un paese in Romagna". Ricordati che, se non vuoi dire il nome preciso di un posto, in una prima persona non hai bisogno di dirlo: lei sa dove abita, lei sa dove si sta muovendo.

Stile - 6.5

Qui sono stato molto combattuto sul voto da darti. Questo perché, se da un lato comunque hai una scrittura cadenzata e scorrevole, dall'altro hai uno stile davvero pesante. Com'è possibile che una lettura sia scorrevole e pesante allo stesso tempo?, dirai tu. Si tratta della stessa cosa che mi sono chiesto io leggendo la tua opera.

Il fatto è che scrivi bene, ma tornisci troppo la tua scrittura. Ho trovato un testo pieno zeppo di avverbi (anche doppi avverbi in una frase), aggettivi e soprattutto gerundi. Una marea di gerundi. Ogni due frasi ne trovi uno. Questo è un modo di scrivere che risulterebbe un po' gonfio anche per una terza persona, figurati per una prima. Prova a pensare a come parli normalmente con le tue amiche o con le persone in generale. Usi tutti quegli avverbi e quei gerundi? Da una parte riesci a bilanciare decentemente tutto, ma dall'altra ne usi davvero troppi. Pensa che in un'occasione ho trovato persino un gerundio che specificava un altro gerundio: "arrestando quelli che sembrano i suoi passi smettendo di correre" (capitolo 8).

Ora ti farò alcuni esempi e proverò a sistemarli per farti capire:

Nel capitolo 6 dici: "I lampioni dalla luce gialla soffusa sono l'unica fonte di luce che illumina lievemente la via di casa mia." Tralasciando la ripetizione di luce, si tratta di una frase molto densa, che può essere ridotta al nocciolo: "I lampioni illuminano con una soffusa luce gialla la via di casa mia." In questo caso, però, ammetto che lo stile personale conta moltissimo, e se ti trovi meglio a scrivere così, io non sono nessuno per dirti come devi farlo. I miei sono solo consigli, anche se vengono enunciati come se fossero verità dogmatiche.

Oppure nel capitolo 9: "Colui che ha appena dimostrato la vera natura" per parlare di suo fratello. Un lettore, adocchiando questa frase, si perde. Prima era - diciamo - a Prato e poi si ritrova di colpo a Nanchino in Cina. Non è più semplice riferirsi a lui come "mio fratello"?

Un altro errore che ripeti sistematicamente sono le ripetizioni semantiche. Cosa sono? Sono ripetizioni che non sono esattamente ripetizioni ma che allo stesso tempo lo sono (tricked you, uhm?). Per spiegarti meglio, se tu dici (capitolo 3): "alzando i capelli e legandoli in una coda alta", non stai esattamente facendo una ripetizione, però stai reiterando il concetto per cui lei si alza i capelli. Non è l'unico esempio. Dal capitolo 7: "giri circolari" (so che un giro può anche non essere circolare, ma non bastava dire "giri"?). Dal capitolo 2: "assaporando tutto il sapore" (non credo ci sia bisogno di spiegazioni per questa).

Commento personale - 6.5

Insomma, diciamo che l'idea iniziale è molto carina: lei che si ritrova sola con il corpo, Wesley che le urla addosso (e mette ansia a lei e conseguentemente anche al lettore), lei che non si ricorda un'emerita cippa. Tutto spettacolare. Poi perde molto, se non proprio tutto. Diventa una storia anonima e poco verosimile.

Tuttavia, ci troviamo ancora al decimo capitolo, quindi penso che tu abbia tempo per sistemarla e renderla splendida.

Voto finale - 6.63

Suggerimenti

Lascia da parte il tuo stile per un attimo: quello vai a intaccarlo solo se lo vuoi sul serio (non è che devi cambiare come scrivi perché te lo dico io) e soprattutto soltanto dopo aver sistemato i contenuti. Cos'è che manca nella tua storia? I dettagli. Lei è sempre a casa, sente sempre le stesse persone, pensa sempre. Hai riempito i capitoli di suoi pensieri e ti sei dimenticata di inserire i dettagli. Questi dettagli riesco a vederli solo quando descrivi lei che fuma. Falle fare più cose. Ricordati la regola "Show, don't tell". Ovvero: mostra, non raccontare. Poi assicurati che tutte le falle logiche siano risolte. Infine, puoi lavorare sullo stile, se vuoi. Oppure continuare così. Ho visto che ci sono persone che lo apprezzano. Non devi cambiarlo perché sono io a dirtelo.

Per il resto, spero che la mia recensione ti sia stata d'aiuto. Se hai bisogno, mi puoi trovare su messaggio privato.

Un servizio coi fiocchi - Recensioni amatorialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora