Oggi siamo qui con una recensione alquanto particolare, la quale spero di aver reso in maniera decente. Parlo di "Ho Sentito il Cielo Entrare Dentro di Me" di ilysan189, una storia a tratti saggistica, a tratti narrativa, a tratti non so neanche io bene, che sicuramente mi ha stupito, ma in alcuni punti poteva far meglio.
Lingua - 8
Si tratta sicuramente dell'aspetto migliore di questa recensione. Nonostante alcuni errori di minore importanza, generalmente parlando la tua grammatica e la tua ortografia sono buone. Niente di spettacolare, ma pochissime consecutio temporum confuse (quella che ti ho segnalato va al trapassato) e gli stop sono rispettati, anche se hai la tendenza a subissare il testo di virgole.
A proposito di questo, quello che penso sia l'unico tuo errore sistematico, e che lo è di sicuro, perché lo ripeti non spesso ma spessissimo, è la tua inclinazione a frapporre virgole tra soggetto e predicato e/o predicato e oggetto. In ogni capitolo c'è almeno un caso di questo obbrobrio (lasciamelo dire), e credo che tu le inserisca durante la scrittura perché presa dall'ispirazione, però è punteggiatura che non solo non dà assolutamente ritmo, ma distrugge il senso logico della frase, impedendo ai lettori meno "veloci" di godersi la lettura. Come ripeto sempre, la punteggiatura può sì essere messa a seconda del ritmo che vogliamo darle, però deve sempre e comunque rispettare un senso logico. Parlo di frasi come: "La mia amata gatta, spazzolò la ciotola" (creata da me), dove, se si finisce per leggerla nel modo giusto, è solo per mancanza di alternative!; o di: "L'uomo corse per la via e cantò, la melodia che sua madre gli aveva insegnato da piccolo", che allo stesso modo viene interpretata nella maniera giusta solo perché mancano delle alternative.
Ti riporto degli esempi: "anche se il mio grado d'accettazione, non è stato poi così..." (la realtà che mi ha plasmata); "molte volte ho sentito il peso del mondo, gravare totalmente sulle mie spalle" (dalla famiglia alla società); "a volte mi sembra di avere dentro di me, un tarlo che..." (dalla famiglia alla società); "il non riuscire a vedere con chiarezza ciò che ci attende, può provocarci..." (il nemico alleato), meno errata, ma pur sempre errata; "probabilmente la mia indiscutibile insicurezza, mi ha..." (il brutto anatroccolo); "era come se il pensiero di averla a portata di mano, fosse..." (l'accessorio indispensabile); "sentivo, che il mio cuore..." (tentativi di connessione con il mondo); "per una ragazzina che fino ai suoi teneri e acerbi quattordici anni, era vissuta..." (la teoria del cerchio e del quadrato), frase che per giunta necessita un "aveva"; "il caos regnava e l'agitazione rendeva tutti, seri come soldati" (primo giorno); "qualsiasi cosa avrebbe potuto rendere la situazione, ancora più insostenibile" (la sofferenza di Anna). Per farti capire quanto questo punto abbia influito sulla valutazione della lingua, pensa che queste non sono nemmeno metà di quelle sparse per il testo. Fai attenzione!
Quello che invece non è propriamente un errore ma alcune volte si tramuta in tale è l'uso smodato della punteggiatura per infondere una tua personalissima cadenza al romanzo, la quale è accettabile nel novanta percento dei casi, ma nel restate dieci percento si spinge troppo oltre. Ho trovato, ad esempio, diverse virgole dopo il "ma", le quali però non racchiudevano alcuna frase. Ti spiego. Tu puoi scrivere: "Il custode del faro era sveglio ma, essendo il tempo limpido, decise di crogiolarsi per qualche altro attimo fra le coperte fresche della brezza di mare", e lo puoi fare perché dopo il "ma" c'è una frase da racchiudere. Tuttavia, quello che fai tu è questo: "Il mio destino era legato a un filo ma, per il momento era troppo sottile". Non è una tua frase, sia chiaro, però è una struttura che hai ripetuto frequentemente. Mi viene solo da chiedermi: perché? La stessa cosa la fai con il "che" e con altri connettori, probabilmente perché ti fai trasportare dall'ispirazione.
Contenuti - 7.5
Voto alzato in extremis dal cambio di tono più coerente con le aspettative iniziali. Niente di che, comunque: un giudizio che sottolinea dei contenuti buoni ma non eccellenti, che rimangono sulla normalità.
Andiamo, tuttavia, a spiegare cosa avrebbe fatto cadere a picco questo voto. Si tratta dei primi capitoli, i quali mancano totalmente di tono narrativo e assomigliano più a dei saggi o a delle disquisizioni riguardo temi di natura psicologica e sociologica riguardante l'infanzia della protagonista, la quale dovrebbe essere una versione romanzata di te stessa, se ho capito bene. Ho compreso che il tuo intento era quello di fornire una base nozionistica su cui fondare il resto del libro, che poi ha acquisito appunto un ritmo narrativo. Tuttavia, devi pensare che il lettore si avvicina al romanzo tramite i primi capitoli. A meno che non sia una storia super consigliata da tutti e che ha ottenuto un successo strepitoso, difficilmente il lettore si spingerà oltre se non trova accattivanti i primi capitoli. E i tuoi non lo sono. Sembrano quasi una digressione rispetto al resto. Soprattutto, però, quando una persona si appresta a leggerli, si trova di fronte a questa struttura così diversa da quella promessa da te nella descrizione, dove ci dici che sarà come leggere un romanzo con vari personaggi, eccetera. Cosa che, in effetti, poi accade, ma troppo in là.
Per quanto riguarda la parte narrativa, dove vengono raccontate delle vicende vere e proprie, devo dire che mi hai stupito. Sai descrivere molto bene e, seppur non ci sia nulla di davvero straordinario, ti do atto che i caratteri delle ragazze e le storie da te narrate sono coerenti e hanno intensità. Dunque, da questo punto di vista, continua così.
Stile - 7
Qui avresti potuto, effettivamente, fare meglio. Tuttavia, rimane comunque un sette: significa che il tuo stile non ha bisogno di correzioni immediate, o che in generale può essere lasciato così, ma che al contempo potrebbe subire qualche limatura per essere migliorato.
Cosa non mi è piaciuto?
In generale, penso che il tuo lavoro sia troppo "astratto", lo definirei quasi evanescente. Questo perché svariati termini vengono usati in senso molto ma molto lato e in più occasioni ho notato delle similitudini abbastanza forzate, come quella delle sentinelle nel primo capitolo, alla quale hai inspiegabilmente aggiunto la parte del tesoro inestimabile, di cui non comprendo strettamente il senso. Diciamo che gli unici due errori sistematici, che possono in realtà essere inglobati in uno solo, sono questi, ma compenetrano il testo in ogni sua parte e quindi mi hanno convinto a raggiungere questa valutazione. Ricordati che utilizzare vocaboli belli o paroloni può sembrare esteticamente bello, però non è come si scrive nella realtà: bisogna usare un linguaggio adatto ai tempi in cui si scrive, al punto di vista che si è scelto, all'argomento e di facile comprensione. Di conseguenza, dovresti evitare di usare termini come "indiscutibilmente asserire" o "auspicavano a" (dalla famiglia alla società). Ci sta che ogni tanto ti parta la licenza poetica, però dovresti cercare di limitare questi episodi e di lasciarli, appunto, essere dei momenti sporadici, perché sennò l'opera assume i connotati di una poesia.
Commento personale - 7
Il romanzo diventa molto più godibile quando inizia la storia vera e propria, nonostante rimanga abbastanza comune. Non ho apprezzato particolarmente i primi capitoli, che sono un insieme di idee dalle quali potresti tirar fuori un libro di filosofia e/o di sociologia. Tuttavia, tu scrivi bene (nonostante le troppe libertà "poetiche" che prendi) e perciò il voto si attesta su un sette. Devo dire che non è il mio genere di romanzo, ma hai saputo come intrattenermi nelle ultime parti.
Voto finale - 7.38
Suggerimenti
Come prima cosa, ti consiglio di stare attenta alla punteggiatura. Non isolare soggetti e oggetti, perché puoi creare confusione nel lettore e non è questo l'obiettivo della scrittura. La scrittura è fatta per essere comprensibile. Poi prova a trattenere la tua vena poetica mentre scrivi. Non troppo, giusto un po'. Il problema sorge quando usi queste figure di continuo, quindi la scelta migliore sarebbe porsi un limite. Tuttavia, si tratta di un tratto distintivo della tua scrittura e potresti anche lasciarlo così. Magari non è appetibile per la maggior parte delle persone, ma certamente troverai chi lo apprezza molto. Una volta finito il romanzo, durante la revisione, comprimi i primi capitoli oppure aggiungi delle parti narrative (ad esempio, racconta qualche episodio specifico dell'infanzia della protagonista dal quale tu possa partire per spiegare le tue teorie).
Per il resto, puoi benissimo chiedermi in privato.
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Un servizio coi fiocchi - Recensioni amatoriali
General FictionBenvenuti, miei cari! Vi introduco nel mio bellissimo mondo fatto di recensioni. So che i servizi di recensioni sono molto richiesti su Wattpad e che molti di voi si riverseranno qui (o almeno spero) per chiedermi di leggere e valutare le vostre sto...