Introduzione

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Benvenuti in questa raccolta! Come anticipato dalla descrizione, essa sarà composta da cento famosi aforismi di Seneca, uno dei miei scrittori latini preferiti. In ogni capitolo troverete una sententia - cioè una sua frase caratterizzata da brevità e, al contempo, da grande densità di significato, caratteristiche tipiche anche degli epigrammi - seguita dalla traduzione che ho ritenuto più opportuna. Se possibile, cercherò di citare sempre anche l'opera da cui è tratta, in modo che sia facilmente reperibile il contesto da cui è estrapolata per tutti coloro che possano essere interessati ad approfondire la conoscenza con questo autore.
L'ordine delle frasi è assolutamente casuale: non le ho messe in ordine di importanza secondo una mia classifica personale, mi sono limitata a scegliere le più significative per me senza voler dare la priorità all'una o all'altra. Trovo che la loro grandezza stia nella verità insita nel concetto espresso, verità valida ancora oggi, dopo duemila anni. Leggere questi aforismi è senz'altro un'occasione per riflettere, nella prospettiva della filosofia stoica, su disparati argomenti, da sempre oggetto dell'interesse di grandi scrittori e filosofi: l'animo umano, il tempo, l'esortazione al bene e alla virtù, Dio, l'uguaglianza tra gli uomini, la dimensione dell'interiorità, i vizi, solo per citarne alcuni.

Caligola definì lo stile di Seneca "arena sine calce", sabbia senza calce, proprio per la frantumazione eccessiva del suo pensiero. Personalmente, trovo che quello di Seneca sia uno stile penetrante, perfetto per entrare in contatto con il lettore, che viene coinvolto direttamente nei ragionamenti e nelle affermazioni sostenute grazie all'uso frequente della seconda persona; è uno stile che è stato definito "drammatico", con frasi spesso ad effetto accostate parattaticamente che si susseguono l'una con l'altra, caratterizzate da numerose ripetizioni, anafore e antitesi. Secondo le parole di Alfonso Traina, uno dei massimi studiosi di Seneca e della letteratura latina, si può parlare di "linguaggio dell'interiorità" o "della predicazione", una predicazione che è rivolta all'intero genere umano, come quella dei più illustri moralisti classici. Sì, perché le grandi menti riescono a trasmettere i loro pensieri ai posteri e a ogni nuova generazione che sappia - e voglia - tramandarli a loro volta, rendendoli un bene imperituro per tutti noi. Non è un caso che Seneca stesso abbia definito il saggio "l'educatore del genere umano" (Epistole, 89, 13).

Buona lettura!

Seneca in pillole - Cento Sententiae per riflettereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora