LXIX.

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Vindica te tibi, et tempus quod adhuc aut auferebatur aut subripiebatur aut excidebat collige et serva. Persuade tibi hoc sic esse ut scribo: quaedam tempora eripiuntur nobis, quaedam subducuntur, quaedam effluunt. Turpissima tamen est iactura quae per neglegentiam fit. Et si volueris attendere, magna pars vitae elabitur male agentibus, maxima nihil agentibus, tota vita aliud agentibus.
Quem mihi dabis qui aliquod pretium tempori ponat, qui diem aestimet, qui intellegat se cotidie mori? In hoc enim fallimur, quod mortem prospicimus: magna pars eius iam praeterit; quidquid aetatis retro est mors tenet. Fac ergo, mi Lucili, quod facere te scribis, omnes horas complectere; sic fiet ut minus ex crastino pendeas, si hodierno manum inieceris. Dum differtur vita transcurrit.
Omnia, Lucili, aliena sunt, tempus tantum nostrum est; in huius rei unius fugacis ac lubricae possessionem natura nos misit, ex qua expellit quicumque vult.

Epistulae Morales ad Lucilium I, 1-3

Renditi padrone di te stesso e il tempo che finora o ti veniva portato via o ti veniva sottratto o ti sfuggiva, raccoglilo e conservalo. Persuaditi che le cose stanno come scrivo: alcuni momenti ci vengono strappati, alcuni ci vengono sottratti, altri scorrono via. Tuttavia, la perdita più vergognosa è quella che avviene per negligenza. E se vorrai prestare attenzione, gran parte della vita sfugge per coloro che agiscono male, la maggior parte per coloro che non fanno nulla, tutta la vita per coloro che fanno altro. Chi mi indicherai che dia un giusto valore al tempo, che stimi la giornata, che capisca di morire ogni giorno? In ciò infatti ci inganniamo, nel fatto che vediamo la morte davanti a noi: gran parte di essa è già passata; la morte possiede tutto il tempo che è dietro di noi. Fa' dunque, o mio Lucilio, ciò che scrivi di fare, abbraccia tutte le ore; così avverrà che tu dipenda meno dal domani, se ti sarai reso padrone dell'oggi. Mentre si rinvia, la vita trascorre. Tutte le cose, Lucilio, sono di altri, soltanto il tempo è nostro; la natura ci ha offerto il possesso di questa sola cosa fugace e inafferrabile, dalla quale ci scaccia chiunque voglia.

Seneca in pillole - Cento Sententiae per riflettereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora